lunedì 11 aprile 2016

Benda sugli occhi


Sono le nove di mattina, quando l’arrivo di un sms sul cellulare mi sveglia: ”Buongiorno piccola,ho una voglia matta di te, ti aspetto stasera, alle dieci, stanza 247”. Chi mi scrive è Andrea, un attraente quarantenne brizzolato, occhi verdi ed un bel fisico. L’ho conosciuto tre mesi fa in un bar del centro, ci siamo subito piaciuti e da allora, ogni volta che Andrea viene qui per lavoro, ci incontriamo nell’albergo in cui alloggia. Succede sempre così: al mattino mi comunica il numero della stanza e la sera io lo raggiungo per fare l’amore… amore o sesso, non so dire cos’è, so solo che quando sono con lui sto bene e che ogni volta che torno a casa non vedo l’ora che mi cerchi nuovamente. Non so nemmeno che ne sarà di noi, Andrea è sposato e nonostante sia in crisi con sua moglie, non credo che la lascerà mai... in fondo penso che sia meglio così in quanto cambierebbe tutto. Verrebbe a mancare quell’insieme di trasgressione, di clandestinità e di fugacità che rende i nostri incontri unici, speciali ed indimenticabili. Ogni volta Andrea mi sorprende, ha fantasia e sa come vincere le mie paure, le mie difese… Davanti a lui sono vulnerabile e mentalmente soggiogabile. Andrea lo sa e questa cosa per lui è molto eccitante. In quella stanza sono sua, completamente, può fare di me ciò che vuole. Anche questa mattina, dopo aver letto il messaggio, sono presa da una forte eccitazione e curiosità. Devo farmi bella per Andrea, so che mi vuole sexy,ma non volgare. La sera, dopo trucco e parrucco, indosso un bustino nero di pizzo, il perizoma coordinato, calze autoreggenti velate e scarpe nere col tacco altissimo. Mi copro con un cappotto in tinta, solo quello e nient’altro, voglio sorprendere Andrea. Arrivo in albergo col cuore in gola, alla reception mi consegnano una busta nella quale trovo una benda accompagnata da un biglietto: ”Mettila sugli occhi prima di bussare alla mia porta, poi affidati totalmente a me. Andrea. P.S. Non puoi parlare, devi ascoltare solo la mia voce” . In ascensore sono elettrizzata, ansiosa, intrigata dal nuovo gioco. Ecco, ora sono davanti alla porta della stanza 247, mi copro gli occhi con la benda e busso. La porta si apre, sento le mani di Andrea che afferrano le mie e mi conducono verso di lui, nella stanza. C’è un piacevolissimo profumo di incenso accompagnato da un sottofondo musicale. Andrea mi bacia:” Benvenuta cara, non vedevo l’ora che tu arrivassi”. Sento il nodo della cintura sciogliersi ed il cappotto aprirsi, Andrea me lo toglie, viene dietro di me ed inizia a baciarmi il collo, una parte del corpo che mi fa letteralmente perdere la testa e mi procura brividi di piacere lungo tutta la schiena. ”Sei bellissima, davvero molto attraente” e mentre mi sussurra queste parole nell’orecchio, mi afferra i seni e li libera dalla stretta del bustino, prende i miei capezzoli fra le dita e li strizza, mi piace quando è un po’ brusco. “Ora inginocchiati”, suona quasi come un ordine ed io eseguo. Sento la cappella del suo pene che si appoggia sulle mie labbra, apro la bocca e la accolgo, la lecco e la succhio, ma Andrea vuole di più e spinge dentro il suo membro fin dove riesce, poi mi afferra la testa e mi scopa la bocca… lo sento ansimare sempre di più e dopo varie spinte energiche, un getto caldo di sperma mi arriva in gola. Andrea mi fa alzare in piedi, mi toglie il perizoma, sento le sue dita farsi strada nella mia vagina bagnata, desiderosa di godere; poi si abbassa, mi fa allargare le gambe e con le labbra si impossessa del mio clitoride, me lo tormenta piacevolmente. Ad un tratto si alza, mi fa spostare, mi dice di appoggiarmi alla parete con le mani ed io lo faccio, mi bacia la schiena, mi mette un dito in bocca per bagnarlo e poi lo introduce nel buco del mio sedere, per allargarlo e prepararlo a qualcosa di molto più grosso… Sapere che il suo pene di nuovo durissimo sta per penetrarmi, mi “masturba la mente", cerco di rilassare il buchino più che posso, so che Andrea sarà brusco. Eccolo, lo sento, sta entrando, avverto un po’ di dolore, ma quando il pene è tutto dentro, vengo travolta da un piacere totalizzante, pieno, profondo, mi piace talmente tanto che vorrei non finisse mai. Mentre Andrea mi sbatte con forza, stimolo il mio clitoride con le dita, il mio respiro diventa affannoso e quando in me esplode l’orgasmo più intenso che io abbia mai avuto, anche Andrea da libero sfogo al suo piacere. Ora posso togliermi la benda e guardarlo mentre, con un’espressione compiaciuta e soddisfatta, mi dice: “Bravissima, sei stata al gioco fino alla fine”.

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