venerdì 6 maggio 2016
Tornando al passato
Era un sabato sera d'estate e Greta era davanti all'armadio della sua camera intenta a scegliere cosa indossare per uscire. Aveva voglia di essere sexy, di mettere in evidenza il suo bel corpicino, minuto ma ben fatto: seno sodo della terza misura, vita stretta, un bel culetto e gambe affusolate. Greta guardò l'ora, erano già le nove,doveva sbrigarsi, alle dieci sarebbe arrivato Stefano, il suo ragazzo da quattro mesi. Si era messa con lui dopo mesi di solitudine o, meglio, di "lutto" per la fine della lunga e tormentata storia con Marco, un ragazzo dai modi bruschi e dolci allo stesso tempo, capace di farla sentire la donna più importante del mondo e, subito dopo, una poco di buono. Amore ed odio, conditi con una passione sfrenata, li avevano uniti e legati morbosamente, tra un litigio e l'altro. Greta aveva amato molto Marco ma l'aveva lasciato un anno fa, dopo l'ennesima lite furibonda, durante la quale Marco l'aveva addirittura schiaffeggiata. Da allora non l'aveva più ne visto ne sentito ma non era riuscita a dimenticarlo, neanche adesso che stava con Stefano. Si ritrovava spesso a pensare a Marco, si domandava cosa stesse facendo, con chi stesse uscendo e così via...
Greta quella sera indossò un abito nero aderente che arrivava al ginocchio e con una profonda scollatura. Sotto, niente reggiseno ed un perizoma nero di pizzo, mentre ai piedi mise dei sandali neri col tacco a spillo. Sciolse i lunghi capelli biondi, si truccò e alle dieci era pronta. Stefano arrivò puntuale come sempre ed insieme decisero di andare a mangiare qualcosa all'irish pub della zona. Scelsero un tavolo un po’ appartato ed ordinarono. Greta non passava di certo inosservata e si accorse che aveva molti occhi puntati addosso, cosa che la imbarazzava ed eccitava allo stesso tempo. Si guardò attorno, il locale era affollato ed il suo sguardo si soffermò sul gruppo di ragazzi seduti al tavolo di fronte, bevevano birra e parlavano a voce alta. Greta diede un'occhiata a ciascuno di loro ed all'improvviso sgranò gli occhi... no, non era possibile... era incredula, quel ragazzo di spalle era Marco, il "suo" Marco. Era cambiato, aveva i capelli cortissimi ed aveva tolto il pizzetto ma la sensualità era quella di sempre. Greta sentì il viso andare in fiamme ed il cuore aumentare i battiti... era completamente "nel pallone" ma, con la scusa del caldo afoso, riuscì a nascondere quella reazione a Stefano, che non si accorse di nulla e continuò a parlare. Greta non riusciva più a seguire il discorso, fingeva di ascoltare ma non riusciva a smettere di pensare a Marco. Avrebbe voluto essere lì da sola, avrebbe desiderato che Marco si avvicinasse per portarla via... Alzò lo sguardo e lo posò di nuovo su di lui e fu allora che Marco, alzandosi per uscire, la vide... rimase immobile per alcuni secondi, poi accennò un sorriso e si allontanò. Poco dopo il cellulare di Greta si illuminò, era arrivato un sms: "Sei più bella che mai, ti penso spesso... se più tardi ti liberi, chiamami. Marco".
Greta quasi svenne alla lettura di quell'sms, avrebbe voluto seguire Marco ma ovviamente restò lì con Stefano. Era eccitatissima e... tutta bagnata... E adesso? Cosa poteva fare?? E Stefano? Certo il rapporto con lui era a dir poco "tiepido" ma era un bravo ragazzo e lei gli voleva bene. Gli disse che l'sms era di Marta, una sua amica e cercò di pensare ad altro ma nella sua mente c'era solo Marco... Avrebbe seguito l'istinto, ora o mai più! Quando Stefano si allontanò per andare alla toilette, Greta scrisse a Marco: "Ok, a più tardi, aspettami..." Le tremavano le gambe, Stefano tornò al tavolo e, finito di mangiare, i due uscirono e salirono in auto. Stefano allungò una mano sulla coscia di Greta e la accarezzò ma a questo punto la ragazza disse di avere un forte mal di stomaco e che sarebbe stato meglio se fosse tornata a casa. Stefano, dispiaciuto, l'accompagnò e quando Greta fu in casa, chiamò Marco. Dopo i soliti convenevoli, Marco le propose di vedersi... era quello che Greta sperava accadesse ed accettò. Dopo un quarto d'ora, suonò il citofono, Greta aprì ed attese sulla soglia... Marco le si avvicinò guardandola negli occhi e da quel momento non servirono più le parole, furono i loro corpi a "parlarsi", a fondersi, ad amarsi...
Le loro bocche si cercarono avidamente, le lingue danzarono a ritmo sfrenato, si toccarono dappertutto, si palparono senza freni, mentre si dirigevano in camera. Marco gettò Greta sul letto, le prese i seni fra le mani e succhiò i capezzoli durissimi... Greta si abbandonò completamente all'eccitazione, avrebbe lasciato fare a Marco tutto ciò che avrebbe voluto. Sentì le sue mani sul perizoma fradicio di umori, poi le dita si fecero strada nella vagina e la lingua prese possesso del clitoride... roba da perdere la testa, infatti di lì a poco, un orgasmo violento percorse Greta dalla testa ai piedi e dalla vagina gli umori colarono lungo le cosce... Marco le fece cenno di girarsi, tirò fuori dai jeans il suo membro durissimo e lo affondò nella vagina, tutto, fino in fondo, come piaceva a Greta. La sbattè con forza, la ragazza gemeva senza ritegno, ne voleva ancora ed ancora... Marco si fermò, le allargò le natiche con le mani ed iniziò a leccarle il buchino, infilando la punta della lingua, sapeva che la cosa faceva sentire Greta molto porca. Poi appoggiò il suo membro sul buchino inumidito e voglioso e... lasciò fare a Greta. La ragazza iniziò a muovere il bacino dolcemente, facendo entrare la grossa cappella e poi, a poco a poco, tutta l'asta, fino in fondo... non provò dolore ma un piacere intenso, profondo, selvaggio... Marco si mosse avidamente dentro quel bel culetto e con poche spinte venne riempiendolo. Fu una notte di pochissime parole e di tanto sesso che risvegliò in Greta e Marco quel sentimento che non si era mai spento.
giovedì 5 maggio 2016
Vecchie conoscenze
Vecchie conoscenze
Con Giulio è sempre stato solo sesso,
ci siamo frequentati per anni, ogni volta che sentivamo un certo
"prurito" ci telefonavamo e ci davamo appuntamento per
degli incontri di sesso sfrenato.
Apro una parentesi mi piaceva molto anche il sesso telefonico, tanto è che ho lavorato per anni come centralinista erotica ovvero del telefono erotico. Questo solo per raccontarvi qualcosa in più di me :-)
Un paio d'anni fa però mi dovetti
trasferire in una grande città, così quegli incontri di sesso
terminarono.
Ciò mi dispiacque molto perché con
Giulio potevo essere disinibita e lasciarmi andare come mi pareva,
cosa che non ho trovato in nessun altro uomo, sebbene abbia sempre
avuto diversi incontri occasionali.
Il destino per fortuna volle riservarmi
una sorpresa, un giorno stavo camminando in centro e chi vedo dentro
un negozio attraverso la vetrina? Esatto! Proprio Giulio.
Decisi di aspettarlo fuori, già
fantasticavo sulla possibilità di riprendere i nostri incontri di
sesso...
Giulio uscì dal negozio e mi vide
"Maria!" gridò e venne ad abbracciarmi, poi andammo a bere
qualcosa insieme e a chiacchierare un po’.
"Rimango in città solo altri due
giorni, sono qui per lavoro". Peccato! pensai, ma in un due
giorni si possono fare tante cose...Così gli lasciai il mio
indirizzo e il mio numero di telefono.
Mi chiamò quella sera stessa. "Hai
impegni stasera?" mi chiese.
"No" dissi io. "Pensavo
di venire a trovarti" continuò. "Ti aspetto allora"
gli risposi.
Dopo un'oretta circa Giulio arrivò.
Notai che si era vestito elegantemente e ben pettinato, io da parte
mia, mi ero preparata come sapevo avrebbe fatto piacere a lui:
gonnellina corta, autoreggenti, camicina stretta e scollata che su di
me fa un certo effetto, avendo un bel seno abbondante.
Non perdemmo tempo, subito mi prese e
mi mise la lingua in bocca stringendomi i fianchi. Lo condussi in
camera da letto e mi stesi, lui mi allargò le gambe e tirò su la
gonna, vide che avevo le autoreggenti e un bel perizoma nero e mi
disse
"La solita maiala". Io risi e
gli risposi "La tua maiala".
Mi sfilò il perizoma senza togliermi
la gonna, sapeva che mi piaceva essere scopata così. Con una mano
andò a toccarmi la figa che trovò già un lago,
"Sei fradicia" commentò. "E'
tutto il giorno che ti penso" fu la mia risposta.
Muoveva la mano in mezzo alle mie gambe
tirandomi già fuori gemiti di piacere, poi infilò un dito fino in
fondo e cominciò ad esplorarmi. "Mettine un altro" gli
dissi ansimando e lui mi accontentò. "Un altro dito? Ecco,
prendilo" disse lui, poi continuò "So che nemmeno due dita
ti bastano, per te non sono abbastanza" e ne infilò prima un
terzo e poi di seguito un quarto facendo avanti e indietro con forza.
Godevo come una porca, sentivo la figa
piena che si stava allargando grazie alle sue dita che mi penetravano
come un bel cazzo duro.
Poi sfilò le dita, si buttò con la
faccia sulla mia figa bagnatissima e iniziò a masturbarmi con la
lingua facendola penetrare all'interno e muovendola, poi mi succhiò
per bene il clitoride, mordicchiandolo come piaceva a me facendomi
godere ancora di più.
Quando decise che mi aveva masturbata
abbastanza si mise in ginocchio e tirò fuori il suo cazzo duro e
gonfio e disse "Succhiamelo adesso, fammi godere".
Non persi tempo, mi buttai su quel
cazzone invitante, lo scappellai e leccai avidamente la cappella
gonfia e pulsante, poi mi ci abbassai sopra prendendomelo tutto fino
in gola e iniziando a pompare.
"Brava, così, prendilo tutto, lo
so che ti piace succhiare" diceva Giulio tra i gemiti. Mi
mangiai quel cazzone per diversi minuti, alternando succhiate forti e
leccate lungo l'asta, poi non resistetti più, volevo ficcarmelo
dentro.
"Scopami" dissi. Lui mi prese
e mi fece stendere, mi allargò le gambe e appoggiò il suo cazzo
voglioso sulla mia figa fradicia, poi lo spinse tutto dentro in una
volta e prese subito a muoversi con foga sbattendomi a dovere.
Io urlavo di piacere "Sì, così,
più forte, dai, scopami". Sentivo le sue palle sbattermi sul
culo e il suo cazzo sempre più forte che mi riempiva.
Tirai fuori le tette dalla camicetta e
Giulio le afferrò entrambe, prese i capezzoli tra le dita e strinse
forte, sapeva che mi piaceva da impazzire. "E' così che ti
piace eh? Sei una porca". Mi diede qualche altra violenta spinta
aggrappandosi alle mie tette, poi tirò fuori il cazzo e si mise
sopra di me per farmelo entrare in bocca. Ripresi a succhiarlo, in
quella posizione Giulio riusciva a penetrarmi la bocca ancora più a
fondo, intanto con una mano mi masturbavo, ancora vogliosa di essere
penetrata.
"Adesso girati, so che lo vuoi in
culo" disse lui. Mi affrettai a voltarmi e ad inarcare bene la
schiena per offrirgli il mio culo. Era da tanto che non facevo sesso
anale e sapevo di essermi ristretta notevolmente.
Mi allargò e fece colare la saliva sul
mio buco, con un dito mi penetrò senza fatica e volle metterne un
altro, questa volta faticava ad entrare, così spinse forte rubandomi
un urletto di dolore e piacere. "Come mai sei così stretta?"
volle sapere. "E' tanto che non lo prendo in culo" dissi.
"Adesso ci penso io ad
allargartelo".
Sapeva che era ciò che volevo sentire.
A fatica inserì un altro dito nel mio buco stretto e iniziò a fare
avanti e indietro per allargarmi. Io intanto mi stavo riabituando e
gemevo di piacere.
Tolse le dita e appoggiò il cazzo sul
mio buco, fece entrare la cappella e poi piano tutto il resto fino a
riempirmi il culo. Stette un po’ fermo per farmi abituare, quando
non resistetti più lo pregai "Inculami". "Lo vuoi?"
mi chiese "Sì, lo voglio, non resisto più, sbattimi nel culo,
dai".
E Giulio cominciò a scoparmi con foga
il culo tenendomi per i fianchi e tirandomi verso di lui, poi prese a
sculacciarmi ad ogni spinta, sapeva che stavo godendo come una troia
in quel modo.
Presi a penetrarmi la figa con le dita
per avere la sensazione di pienezza assoluta.
Giulio aumentò la velocità delle
spinte e mi chiese "Dove la vuoi la sborra?"
"In culo" lo pregai "Riempimi
il culo di sborra". Non se lo fece ripetere,
sentii il suo cazzone duro pulsare e un
getto caldo riempirmi il culo.
Lo tolse dal mio culo e mi diedi da
fare per lucidarglielo al meglio. Quel cazzone non accennava ad
andare giù, rimaneva bello teso e voglioso. "Rimettiti a
pecora" mi disse, obbedii subito e gli offrii nuovamente il mio
culo che era ancora aperto e desideroso di essere riempito
nuovamente, ma Giulio voleva scoparmi la figa e senza perdere tempo
me la riempì col suo cazzone iniziando a stantuffarmi a dovere.
Mentre mi scopava mi prese le tette
tirandomi a se, io gridavo dal piacere e mi massaggiavo il clitoride,
"Vengo" gli dissi, lui aumentò la foga delle spinte.
Sentii un orgasmo violento scuotermi la
figa e il corpo accompagnato dalle mie grida.
Mi ripresi e Giulio tirò fuori il suo
cazzone ancora duro, sapevo che voleva sborrare ancora, infatti mi
disse "Succhiamelo ti prego".
Lo ripresi tutto fino in gola e lo
succhiai con gusto, mentre Giulio mi spingeva la testa. Presto senti
il cazzo ingrossarsi e sputare un bel fiotto caldo di sborra nella
mia gola, Giulio mi tenne ferma la testa fino a che non fossero
finiti i residui dell'orgasmo, poi tolse il cazzo e insieme ci
rivestimmo.
"Sei libera domani?" chiese
prima di andarsene. "Certo..." risposi.
giovedì 28 aprile 2016
Sexy sabato
Sabato pomeriggio, giugno... Mio marito è a lavoro, torna più tardi ed io per far passare il tempo, mi sdraio nuda sul lettino a prendere il sole sul terrazzino. Nessuno può vedermi, ma piano piano sento crescere in me la voglia di avere delle mani che mi accarezzino tra le gambe, una lingua che sappia farmi provare mille brividi di piacere, un cazzo che riempia quel vuoto che ho dentro...Il mio amante è al mare e poi non abitiamo vicino. Chiamo lui, il mio ex? Gli mando un sms erotico, come faccio spesso e subito mi chiede di raggiungerlo a casa sua. Faccio finta di non poter andare, ma alla fine vado.Mi vesto velocemente, pantaloncini corti bianchi, canotta scollata e via... Non c'è nessuno per strada, m'infilo nel suo palazzo,salgo le scale, suono il campanello col cuore che batte ed eccolo lì in accappatoio. Un saluto, mi dirigo verso la camera da letto, mi siedo e lui subito comincia a baciarmi il collo, l'orecchio, la spalla, la schiena... sento i brividi correre lungo tutto il corpo e concentrarsi nel mio sesso. Vorrei toccarlo, baciarlo a mia volta, ma non me lo consente. Sento la sua erezione, il respiro affannato, ma continua a baciarmi, dolcemente ovunque e mi spoglia piano piano. Quando arriva tra le gambe, sono già un lago, alzo il bacino per spingermi ancora di più contro la sua lingua...non ce la faccio più, lo supplico, lo imploro, ma niente… appena appena infila un dito, ma solo la punta, sa farmi impazzire quel bastardo. Ho voglia di godere, di essere penetrata e quando sento che non resisto più, eccolo, in una sola mossa è entrato dentro, quel cazzo lungo e quel che più conta, massiccio. Mi riempie tutta, no si muove, si limita a guardarmi, se cerco di muovere il bacino, m'inchioda ...So cosa vuole, vuole sentirmi dire quelle parole che lui mi ha ripetuto tante volte, ma non le dirò, non le sento!! Alla fine cede, mi sbatte con violenza, più e più volte e quando sente che sto per venire, rallenta e quasi esce. Poi riprende e ripete il giochetto 2-3 volte. alla fine il mio orgasmo è spettacolare, intenso, lungo...Lui continua a sbattermi un altro po’ e alla fine arriva anche lui sborrandomi sul ventre e sul seno. Mi chiede di restare ancora, ma mi ripulisco e scappo via, sta per tornare lui e dopo una doccia veloce, magari anche lui vorrà scopare, il mio adorato marito!!!
lunedì 25 aprile 2016
Sesso e cibo
Avevamo fatto una scommessa: “riuscirai a farmi godere senza penetrarmi col tuo cazzo voglioso?”
Lui era convinto di sì, senza usare il
suo membro né altri oggetti meccanici ma solo frutta e ortaggi!!
Un festival dell’agricoltura
biologica applicata al sesso!!!
Dopo un inizio di baci appassionati per
farmi bagnare a dovere, ha cominciato ad accedere alle sue
strumentazioni naturali, così minuziosamente preparate in
precedenza, sul tavolino accanto al letto. Ha cominciato con dell’uva
bianca fredda e bagnata, quella con dei chicchi grossi e succulenti,
me li ha passati prima sulle labbra, poi li ha fatti rotolare sul mio
corpo bagnandoli di tanto in tanto con la sua saliva unita alla mia,
poi ha giocato col mio clitoride e con l’imbocco del mio caldo
tunnel accogliente, tirandole via, leccandole, e rimestandole dentro.
Io ero stesa, arrendevole, pronta a sperimentare e ad accogliere ogni
cosa lui volesse farmi.
Eravamo decisi a creare un’esperienza
unica di sesso e cibo, sapori e sensazioni nuovi del corpo e della
mente.
Poi ha preso una banana che col caldo
del mio forno naturale si è maturata all’istante e così lui la
inzuppava nei miei umori e la mangiava con un gusto irripetibile.
Prima penetrandomi con tutta la buccia, poi imbevendola come in un
intingolo magico che la rendeva succulenta e di un gusto senza
eguali.
Le sensazioni che mi procurava erano
inimmaginabili. Come se lui riuscisse ad assaporare la mia essenza
più intima ed inesplorata… una percezione unica di condivisione
quasi cannibalesca.
La mia mente era in estasi quasi più
del mio corpo e la mia riconoscenza per quelle sensazioni uniche mi
fecero prendere la panna montata che lui aveva preparato per me,
gliel’ho spruzzata sul suo pene che non resisteva più al desiderio
e l’ho succhiato e leccato come un gelato unico, irripetibile,
desiderabile più di ogni altra cosa al mondo. Il suo latte caldo si
è confuso con la panna montata e non si capiva cosa fosse più
dolce, ma è venuto fuori un cocktail inaspettato ed impareggiabile.
Le nostre menti erano sazie, i nostri
corpi soddisfatti.
Cosa volere di più!?
La scommessa era vinta da entrambi.
Sicuramente ci riproveremo!!!!
giovedì 21 aprile 2016
Scopata e silenzio
Da tanto non ci vediamo, ogni volta è un'attesa struggente. L'ambiguità, la trasgressione, il silenzio...niente parole, solo sesso...atteso e finalmente goduto. Sesso e silenzio. Solo questo e nient'altro. Il piacere del sesso puro e fine a se stesso, nulla di più.
Le mia mani percorrono il mio corpo
accarezzandolo, presto saranno le tue a farlo...la mia voglia cresce
inesorabile pensando al tuo corpo che possiede il mio.
La gonna blu che indosso arriva poco
sotto il ginocchio. Immagino la tua espressione quando ti accorgerai
che non porto le mutandine oggi...e nemmeno il reggiseno. Il contatto
delle mie parti intime col tessuto mi da i brividi, piccoli brividi
che presto si trasformeranno in eccitazione pura. I capezzoli rigidi
premono vogliosi contro la camicetta che volutamente tengo slacciata
fino al seno. La pelle liscia del mio sedere fruscia contro il cotone
della gonna. Seduta in poltrona accavallo le gambe, le stringo
volutamente per stimolarmi proprio lì in mezzo...
Difficile non gridare 'finalmente!'
quando arrivi...Ci limitiamo a sorridere, poi quasi
contemporaneamente un'espressione maliziosa compare sui nostri volti.
Ci afferriamo subito, i corpi stretti, caldi e le lingue che si
cercano rapide. Toccandomi sulla schiena già ti accorgi che manca il
reggiseno, ti stacchi un po’ e apri subito la camicetta per
accertartene, i miei seni sono già nelle tue mani e i capezzoli
scompaiono nella tua bocca, prima uno e poi l'altro, sembra quasi che
tu voglia mangiarli. Il rumore di risucchio che fa la tua bocca sulle
mie tette è estasiante, ingoiami, mangiami...
Quando le tue mani mi afferrano dietro
non ti accorgi subito che non ho nemmeno le mutandine... lo vedrai
presto...
Sono affamata di te, della tua pelle,
del tuo sapore, del tuo sesso... In ginocchio sopra di te lo mordo da
sopra i pantaloni e struscio sopra il mio viso. E' durissimo ed
imponente, sento che mi desidera, vuole che io lo mangi...Lo tiro
fuori, inizio dalla base, voglio che ogni millimetro sia passato
dalla mia lingua, l'asta dura si erge diritta e rigida, aspetta solo
che io la percorra su e giù, su e giù...E' bellissimo ricoprirlo
con la lingua, ma ora non basta più, devo usare la bocca...arrivata
sulla cappella lascio che mi scivoli dentro tutto, lentamente, voglio
riempirmi...quando è dentro quasi fino alla base rimango ferma, ti
assaporo e mi godo la tua essenza, poi non resisto, ho bisogno di
muovermi, di succhiare tutto finché non sono sazia, finché i tuoi
lamenti di piacere non riempiono la casa... Mi tieni la testa con le
mani per goderti quel contatto ancora più a fondo, i tuoi ansimi
accelerano, ecco ti sento, lasciati andare dentro di me, lascia che
io riceva il tuo piacere...
Con la bocca piena di sperma bollente
mi stacco piano, leccando ancora un po’ la cappella.
Mi metto a quattro zampe, mi raggiungi
subito ancora ansante, le tue mani si infilano sotto la gonna e
finalmente ti accorgi che mancano le mutandine...Un gemito di
approvazione esce dalle tue labbra. Tiri su la gonna e scopri il mio
frutto succoso e impaziente, con le mani sulle natiche apri con i
pollici le mie labbra e come io ho fatto con te assapori il frutto
goloso. La lingua danza sulle labbra e sul clitoride, ora sono i miei
gemiti a riempire la stanza e i miei umori a colare sulla moquette.
Mi inarco di più per offrirmi meglio a te e alla tua bocca avida,
non resisto più, di malavoglia mi stacco e mi alzo, mi appoggio al
muro, tu sei già dietro di me aggrappato ai miei fianchi. Il tuo
pene appoggiato tra le mie gambe e in un attimo, con una penetrazione
rapida sparisce dentro di me. I miei fianchi spingono all'indietro e
i tuoi in avanti, ritmicamente, movimenti che inondano il mio corpo
di piacere, di estasi...voglio tenerti dentro di me, poterti sentire
sempre...
Mi abbandono alle tue spinte, inarco la
schiena e la testa, ad occhi chiusi e labbra umide lascio che
l'estasi mi colga e mi invada...grido, gemo, le mie unghie graffiano
il muro, ne voglio ancora...possiamo continuare quanto vogliamo, non
ne ho ancora abbastanza di te...lasciamo che i nostri corpi si
uniscano ancora e ancora...
Sempre senza una parola ma solo con
gemiti e grida di piacere i nostri corpi sbattono l'un l'altro quasi
si volessero fondere...e in questa fusione paradisiaca un nuovo
orgasmo percorre le nostre membra lasciandoci tremanti ed
estasiati...
Non una parola, silenzio, solo sesso e
silenzio...
lunedì 18 aprile 2016
Sempre con lui
Non stavo più nella pelle, non lo vedevo dall'estate precedente. Ci eravamo sentiti solo su internet. Lunghi mesi senza di lui. Anche se non stavamo insieme ne ero già follemente innamorato.
Finalmente l'estate ricominciò. Per
fortuna avrebbe continuato ad alloggiare all'albergo in cui lavoro io
perché dove lavora lui non hanno stanze per il personale.
Una mattina vidi la ragazza che fa le
camere (che sebbene io preferisca i maschi continuo a reputare una
gran figa) preparare la stanza che avrebbe occupato lui.
"Ah ritorna C?" le chiesi
fingendomi disinteressato.
"Sì, arriva stasera" mi
disse lei.
Quella sera stessa! C mi aveva detto
che sarebbe tornato la settimana seguente, forse per farmi una
sorpresa... Decisi che gliene avrei fatta una anch'io...
Alla sera dopo il lavoro mi feci la
doccia e rimasi in accappatoio, poi mi infilai nella sua stanza ad
aspettarlo. Si stava facendo tardi e pensai che ormai sarebbe
arrivato il giorno seguente. Stavo per tornare in camera mia quando
sentii i suoi passi per le scale. Era lui per forza perché delle
quattro camere in mansarda, due sono le nostre e le altre sono vuote
quasi tutta l'estate.
Mi ero tolto l'accappatoio perché
avevo caldo e quando lui entrò mi trovò nudo sul suo letto.
Era bellissimo, stanco per il viaggio e
tutto sudato. Fu sorpresissimo di vedermi ed era proprio quello che
volevo.
Si gettò su di me.
"Volevo farti una sorpresa"
disse.
"Me l'hai fatta" dissi io.
"Anche tu" rispose prima di
infilarmi la lingua in bocca e soffocarmi col suo bacio.
"Aspetta mi faccio la doccia"
disse staccandosi da me.
Lo bloccai avvinghiandogli le gambe al
corpo e lo tirai su di me.
"Facciamolo prima" gli dissi.
"Dai mi lavo in fretta".
Non volevo staccarmi da lui, volevo
sentirlo subito, averlo tutto per me. Non riuscivo ad aspettare. Gli
slacciai la cintura e in un attimo la mia mano fu nei suoi boxer
aderenti. Era già durissimo... gli ero mancato almeno quanto lui era
mancato a me.
Ero avido di lui, non mi bastava farlo
godere con la mano. Lo feci sdraiare e mi abbassai su di lui con la
bocca spalancata e lo ingoiai come non avevo mai fatto. In meno di
due minuti mi inondò la bocca del suo liquido caldissimo e il suo
grido di piacere mi procurò un'erezione enorme. Ma lui volle farmi
soffrire e andò a farsi la doccia, chiuse anche la porta del bagno a
chiave.
"Guarda che se mi lasci fuori mi
masturbo da solo" gli dissi
Nessuna risposta "E poi me ne vado
a dormire" continuai.
Aprì la porta e corsi in doccia con
lui.
Mi afferrò tra le sue braccia e mi
strinse, poi mi tenne fermo contro il muro leccandomi ovunque,
soffermandomi sui capezzoli, cosa che mi fa impazzire.
Appena le sue labbra afferrarono la mia
cappella gonfia venni subito, ero troppo eccitato.
Continuò a leccarmi lentamente lavando
via il mio sperma. Quando ebbe finito mi afferrò per i fianchi e mi
voltò, mi schiacciò contro il muro e mi infilò le dita in bocca,
poi con quelle stesse dita mi allargò le natiche e piano mi penetrò
fino in fondo. Sa che tenermi le dita dentro e muoverle piano mi fa
andare fuori di testa. Ero di nuovo bello duro e quando me lo afferrò
con l'altra mano credevo di stare già per venire per la seconda
volta.
"Aspetta" mi sussurrò "Non
ancora".
Rallentò i movimenti ed estrasse le
dita. Spinsi il bacino all'indietro, lo volevo terribilmente, lo
desideravo con ogni parte del mio corpo, non potevo più aspettare.
Lui lo sapeva e mi faceva soffrire, mi
sfiorava appena con la cappella senza entrare. Giocò così per un
bel po’, gli piaceva vedermi mordere le labbra desiderando di
sentirlo dentro di me.
"Non ce la faccio più...se non me
lo metti dentro subito esplodo".
Mi accontentò. Mi sentii riempire in
ogni parte di me, fremevo con tutto il corpo e non capivo più
niente. Non avevo mai goduto così tanto e le sue grida mi portarono
sull'orlo dell'orgasmo.
"Scusa non ho saputo resistere"
mi scusai ancora col fiatone, mentre lui con l'ultimo grido versava
il suo orgasmo dentro di me.
"Volevo venire insieme a te".
"Non importa... abbiamo tutta
l'estate per rifarci...".
lunedì 11 aprile 2016
Tre uomini durante la stessa giornata
Sono sposata da circa dieci anni e per un bel po’ gli sono stata anche molto fedele, ma ultimamente in me si è acceso un fuoco. Ho una relazione fissa con un altro da quasi due anni ed ultimamente ho ripreso i contatti con un mio ex. Quel giorno incontrai il mio amante in una zona di campagna, la solita e portavo un vestitino corto e sexy. Non appena scesi dall'auto, mi baciò e mi fece sdraiare sul cofano dell'auto e senza nemmeno togliermi il perizoma, cominciò a leccarmi tra le gambe, cosa che mi fa impazzire. Subito dopo m'infilo il suo bel cazzo dentro e mi scopò con forza, come piace a me fino a farmi dimenticare di guardarmi intorno per paura che potesse passare qualcuno. Non mi arrivò dentro, lo presi in bocca e ingoiai tutto il suo sperma, che adoro... Tornando a casa, mi fermai al negozio del mio ex, volevo solo provocarlo un po’, so che quando mi vede si arrapa tantissimo. Fatto sta che mi trascinò letteralmente nel retrobottega e con la porta aperta mi scopò facendomi appoggiare a novanta gradi sul bancone dei surgelati. Mi scopò così, da dietro e la consapevolezza di essere una troia, due uomini nel giro di poco più di un'ora, mi fece godere in un niente. Il tutto durò pochi minuti. Scappai quasi via e quando tornai a casa, non potevo credere a quello che avevo fatto. Avevo già scopato con lui, ma non nello stesso giorno. Avevo dentro una smania enorme e quando il pomeriggio mio marito tornò da lavoro, cominciai a ronzargli intorno e lui mi portò sul letto e mi scopò nella fica, in bocca e alla fine mi venne nel culo, dove adoro essere sfondata. Mentre lo tenevo tutto dentro, non facevo che pensare, tre in un giorno, tre in un giorno e la cosa mi ha reso il terzo orgasmo delizioso... Magari ripeterò questa cosa e vi farò sapere!
Sempre Cinzia
A dire la verità, esser partito per la Scandinavia ed aver lasciato Cinzia a Roma, non mi ha fatto molto piacere. Avrei preferito rimandare la partenza, ma impegni familiari non me lo permettevano.
Naturalmente lei mi ha telefonato più
volte al giorno, mi diceva sempre che le mancavo e che non vedeva
l’ora che tornassi. La cosa mi stuzzicava alquanto, ripensando
anche a come avevamo passato il primo week-end di fuoco a casa sua.
Durante il mio soggiorno ho avuto modo
di parlare con mio fratello Joni e con mia cugina Kylla. Mi hanno
tempestato di domande, solo dopo aver visto la mia faccia e sentendo
quello che raccontavo di Cinzia.
Mio fratello Joni, tre anni meno di me,
lavora in giro per il mondo come modello. Ha un fisico di tutto
rispetto, alto poco meno di me, occhi verdi ed un fisico atletico.
Naturalmente con il lavoro che fa non ha mai messo su famiglia, ma si
è scopato solo le più belle modelle che ha incontrato in giro per
il mondo. Questo grazie anche ai suoi attributi, ha un cazzo
leggermente più corto del mio, 27cm di lunghezza ma un diametro di
quasi 8 cm, cosa che lo fa sembrare un vero toro da monta.
Mia cugina Kylla, figlia del fratello
di papà, è una bellissima donna nordica, naturalmente molto alta,
bionda e con due occhi blu che sembrano un mare profondo. E’ una
ragazza molto ma molto sportiva, come tutti noi della famiglia, e con
un corpo da far invidia. Mio fratello è riuscito a farla entrare nel
suo mondo ed anche lei è modella posa principalmente per intimo,
lavora per una famosa casa americana ed anche per costumi da bagno
principalmente brasiliani, viaggia in giro per il mondo e spesso
lavoro insieme a Joni. Inutile dire che tra i due c’e’ un intesa
del tutto particolare, non certo come due semplici cugini.
A seguito dei miei racconti mi hanno
promesso che sarebbero venuti presto a Roma, in primis per conoscere
Cinzia e poi per passare qualche giorno insieme in allegria. Noi
scandinavi siamo persone molto aperte e di larghe vedute, non ci
facciamo molti problemi specialmente per ciò che riguarda il sesso.
Kylla mi ha regalato alcuni completino intimi molto sexy ed alcuni
costumi brasiliani dell’ultima collezione da portare a Cinzia.
Lasciando star questo argomento, che
avrà un suo seguito più avanti, non vedevo l’ora di tornare a
Roma, viste anche le continue telefonate giornaliere di Cinzia, che
sembrava un lupo in gabbia senza di me. Mi chiedeva continuamente se
mi comportavo bene, se non andavo con altre donne, conoscendo i miei
attributi era molto preoccupata. La rassicurai, che era tutto a posto
e che non vedevo l’ora di tornare ed incontrarla di nuovo.
Naturalmente ebbi l’occasione di fare svariate saune con Joni,
Kylla ed i nostri amici che mi prendevano in giro perché ero del
tutto indifferente alle bellezze nordiche, ben disponibili ad un
incontro anche molto fugace. Ma avevo promesso a Cinzia che mi sarei
comportato correttamente e così andarono le cose.
Riuscii a concludere tutti gli affari
di famiglia in una settimana e prenotai un volo per il sabato mattina
per tornare a Roma e passare almeno una giornata intensa con Cinzia,
che appena seppe la notizia cominciò ad urlare come una matta.
- Allora ti vengo a prendere in
aeroporto, anche se lavoro sabato mattina non scappi, prendo un
permesso e vengo ad incontrarti – mi disse la telefono tutta
eccitata – ma purtroppo dopo dovrò tornare in ufficio fino a
pomeriggio avanzato . Abbiamo una delegazione estera a Roma e sono
impegnatissima con loro e non posso assolutamente mancare alla
riunione di chiusura
- Va bene tranquilla – le dissi –
non ti preoccupare, io mi organizzo. Vado a casa faccio una doccia e
ti aspetto che vieni a prendermi
- No, no fai una cosa, vai a casa tua,
fai la doccia e poi vieni da me mi aspetti lì, io cerco di liberarmi
appena possibile così non perdiamo tempo. Mi manchi da morire e solo
a sentire la tua voce mi bagno tutta, penso solo e sempre al tuo
bellissimo cazzone che mi sfonderà il culo per tutto il week end,
stavolta me lo voglio proprio godere tutto, non come la scorsa
settimana. Justine è a casa. Ti accoglierà lei, questo week end non
va via. Ma sono più che tranquilla con lei, ti ho detto che le
piacciono le femminucce, i maschietti proprio non li vuol vedere
- Ok, d’accordo farò come vuoi tu,
vienimi a prendere in aeroporto a Roma sabato mattina, il mio volo
arriva alle 10.30
- Tranquillo ci sarò e ti accompagno a
casa, ma poi scusami devo scappare al lavoro. Un ultima cosa mi
manchi da morire amore mio, non vedo l’ora di vederti e di scoparti
e succhiarti anche il midollo. Ti amo. Ciao amore
- Ciao passerona mia, un bacione ed una
leccatina sulla tua fighetta depilata
- Smettila stronzo, mi fai bagnare solo
all’idea. Un bacio sulla tua grossa cappella violacea
Si concluse così la nostra ultima
conversazione prima di partire e tornare a Roma, devo esser sincero
avevo un no so che dentro che mi dava una certa eccitazione continua.
Poter rivedere Cinzia mi faceva star bene, e sapere che avremmo
passato un altro mezzo week end insieme mi rendeva veramente felice
ed eccitato.
Naturalmente si Joni che Kylla, videro
quanto ero contento ed eccitato alla sola idea di tornare a Roma,
durante la nostra ultima sauna insieme si divertirono e goderono come
due maiali, mi chiesero se volessi partecipare con loro, specialmente
Kylla moriva dal desiderio che le scopassi il culo mentre mio
fratello le trapanava la figa. Ma resistetti anche contro le loro
ingiurie . Avevo il cazzo che mi scoppiava, star lì a veder due
fisici veramente scolpiti che si arrotolano tra di loro che scopano
in tutte le posizioni immaginabili e non , esser invitato e
rifiutare, non è da tutti. Kylla più di una volta avvicinò la sua
bocca al mio cazzo per farmi un pompino megagalattico e prender in
gola il mio cazzone, ma cercai di resistere fino all’ultimo con suo
grande dispiacere.
La mattina di sabato, di buon ora mi
feci accompagnare in aeroporto da Joni e Kylla, che mi promisero
ancora una volta che ben presto sarebbero venuto a farmi visita, lei
specialmente per prendere quello che non aveva avuto durante la
settimana.
Durante tutto il volo non feci che
pensare a Cinzia, al momento in cui l’avrei rivista. Chissà come
mi avrebbe accolto? L’attesa non fu più lunga del dovuto. Appena
arrivato e ritirati i bagagli le telefonai
- Ciao amore mio, dove sei? Non vedo
l’ora di rivederti, son qui all’uscita degli arrivi che ti sto
aspettando, ma fai presto non ne posso più di star qui da sola
- Sto ritirando il bagaglio ed arrivo,
ma che sta succedendo?
- Nulla, nulla ma tu sbrigati
Feci il più presto possibile e corsi
all’uscita, solo allora capii quello che voleva dirmi. Aveva
intorno una massa di uomini famelici affamati che cercavano in
qualsiasi modo di rimorchiarla.
Appena mi vide mi corse incontro e mi
gettò le bracci al collo, dandomi un bacio con la lingua che mi
tolse il fiato. Era stupenda, aveva un miniabito cortissimo blu
elettrico, un paio di scarpe con tacchi a spillo che la facevano
ancora più alta di quant’era, naturalmente indossava una parrucca
nera con i capelli tutti tirati indietro con una coda di cavallo in
cima alla testa, come piace a me e la cosa più intrigante erano i
due capezzoli duri come due lance che bucavano il vestito.
Naturalmente non portava il reggiseno. Aveva anche una certa
abbronzatura niente male che non vidi prima di partire.
- E cosa pretendi, ti vesti in questo
modo e poi vuoi che gli uomini ti lasciano stare?
- Amore mio, mi son vestita così solo
per te, quanto mi sei mancato, non ce la facevo più a star da sola,
ma meno male ora sei qui
Andammo via tra lo sguardo degli uomini
che non le levavano gli occhi da dosso, sentii una dei tanti
mormorare
- Beato lui che si tromba questo gran
pezzo di figa, quella fa resuscitare anche un morto
Senza rispondere lo guardai ed accennai
un sorriso malizioso. Mi spiace per te amico mio ma lei è solo mia,
avrei voluto rispondergli, ma lo feci capire con lo sguardo
Appena arrivammo in macchina, aveva
parcheggiato la macchina in un parcheggio isolato e lontano da
sguardi indiscreti, mi saltò addosso. Cominciò a ravanarmi la gola
con la sua lingua calda e vogliosa, mi leccava i lobo delle orecchie
e cominciava a sussurrarmi
- Scopami qui, dai scopami subito, ne
ho un bisogno folle. Non ce la faccio più a resistere
- Ma dai se ci vedono, passiamo i guai
- Non ci vede nessuno qui, tranquillo,
fammi sentire il tuo cazzo come sta?
E come poteva star il mio fratellino,
dopo una settimana senza scopare e con tutte le rinunce che ho dovuto
sopportare, era pronto ad esser ingoiato e succhiato ben ben dalla
vogliosa Cinzia
Non dovetti dire nulla, in men che non
si dica mi aprì i pantaloni, mi tirò fuori il cazzo e cominciò a
succhiarlo con un tale vigore che mi faceva persino male.
- Fai piano che me lo stacchi
- No, no lo voglio sentire tutto, cazzo
quanto mi piace succhiartelo, mi piace sentire la tua cappella in
fondo alla mia gola che mi titilla. Quanto mi sei mancato, promettimi
che la prossima volta che vai in Scandinavia mi porti con te. Non
voglio che vai solo lì, chissà quante troione ti hanno fatto il
filo e tu…? Hai fatto il bravo?
- Ma non lo vedi in che condizioni
sono? Pensi che se avessi scopato ce l’avrei così duro? Una
settimana di digiuno totale, anche se devo dirti la verità di
occasioni ce ne sono state diverse
- Lo vedi, lo vedi, brutto stronzo. Non
ti devo lasciare più andar via da solo – mentre parlava cominciò
a mordermi la cappella solo per il gusto di punirmi e farmi male, ma
la contrario la cosa mi dava un piacere inaspettato
Continuò a succhiarmelo per una buona
decina di minuti, poi si alzò e disse
- Ora mi levo dal culo queste benedette
palline cinesi, sono venuta qualche volta aspettandoti.
Sotto la gonna non indossava nulla, era
completamente nuda e la sua figa ben depilata era già un mare di
umori caldi. Si tolse le palline dal culo, le ripose insieme al
telecomando nella borsetta ed in un sol colpo mi venne sopra a
cavalcioni
- Ora si che lo sento il tuo bel
cazzone, dai mettimelo nel culo, le palline mi hanno fatto venire ma
non come volevo io.
Cominciò a cavalcarmi come una cavalla
impazzita urlando.
- Dai inculami, fammi godere, fammi
sentir il tuo bel cazzone che mi sfonda il buco del culo. Forte dai
più forte, spingimelo tutto dentro che lo voglio sentire
Dopo una decina di minuti di su e giù
frenetico cominciò a mordersi le labbra e stringersi le tette,
titillando i capezzoli sulle mie labbra.
- Dai porco che mi fai venire, come mi
piace il tuo cazzone nel culo, dai, dai, sfondami, sono la tua troia,
ma ti amo da morireeeeeeeeeeee
- Anche io ti amo – le dissi – in
preda alla lussuria
Sentendo le mie parole mi ficcò le
lingua in bocca e cominciò a succhiare come un’idrovora, ormai
nessuno sarebbe più riuscito a fermarla, mi prese le mani e le portò
sui capezzoli, ormai duri come l’acciaio
- Strizzali fino a farmi male, dai,
dai, oddio siiiiiiiiiiiiiiiiii, dai ancora ancora, dai che vengo,
vengo, vengoooooooooooooooooooooooo
Urlava talmente forte che dovetti
metterle una mano davanti alla bocca per non far sentire le sue grida
agli altri automobilisti che recuperavano le loro macchine. Uno si
accorse di noi e mi fece un segno con il pollice alzato e
l’occhiolino, come volesse dirmi, dacci dentro anche per me
Naturalmente venni anch’io, un fiume
di caldissima sborra le inondò l’intestino, le convulsioni del suo
sfintere sembravano non dover finire mai, mi stringeva il cazzo con
il cazzo in modo ritmato non facendomi più finire di sborrarle nel
culo.
- Oddio, quanto mi piaci amore mio,
come farei senza di te? Ti amo da morire. Non l’ho mai preso in
culo come con te
- Anche tu mi piaci e lo sai
Dopo un momento di relax e di ripresa,
si alzò si ripulì e mi disse che si voleva cambiare, non poteva
certo andare in ufficio con quel vestito. Tirò fuori dalla borsa un
altro vestito, abbastanza castigato ma sempre molto sexy e lo
indossò, naturalmente sempre senza slip.
- Ma non metti il perizoma?
- Fa troppo caldo e poi mi da fastidio,
si bagnerebbe tutto, meglio di no! Ma tu stai tranquillo, io sono
solo tua e nessuno si avvicina a me perché lo uccido. Le palline
cinesi le lascio a te altrimenti la voglia di metterle su per il culo
od in figa diventa troppo forte. Meglio non correre in tentazione. Me
le porti dopo a casa. Ora ti accompagno a casa tua e scappo al
lavoro, tu fai quello che devi fare ed appena possibile vai a casa
mia, Justine sa che devi arrivare e ti sta preparando il pranzo. Io
arrivo appena posso, te lo giuro amore mio. Non vedo l’ora di star
con te e farmi scopare per bene
- Va bene, come vuoi tu
- Guida tu che è meglio, io mi rimetto
in sesto per andare in ufficio
Accesi il motore e partimmo, durante il
percorso dall’aeroporto a Roma mi disse
- Lo sai che ho voglia del tuo cazzo –
Non fece in tempo a finire di parlare
che già mi aveva aperto i pantaloni e me lo stava succhiando di
nuovo, incurante delle macchine che ci sorpassavano ma soprattutto
dei camionisti che suonavano le trombe dei loro bisonti vedendo la
scena quando ci passavano vicino. Tutto questo la eccitava ancora di
più. Succhiava e leccava come un mantice. Mi succhiò talmente tanto
l’uccello che riprese subito vita e poco prima di entrare nel
traffico della città mi fece venire ancora di nuovo, ingoiando il
tutto senza nemmeno far cadere una goccia né sui pantaloni né sul
sedile
- E’ proprio buono e caldo, sai,
proprio quello che mi ci voleva prima di tornare in ufficio
Mi diede un bacio con la lingua e per
la prima volta assaggiai il sapore del mio seme caldo, aveva un gusto
di salmone. Ne avevo fatto una mangiata folle durante questa
settimana in Scandinavia. Leccare la sua lingua fu un esperienza
piacevole, non mi fece schifo, anzi mi diede un brivido lungo la
schiena
- Dobbiamo rifarlo più tardi, mi è
piaciuto.
- Certo amore mio non ti preoccupare,
ti asciugherò i coglioni stasera e ti farò assaggiare tutto ciò
che vuoi
Mentre viaggiavamo le raccontai di
Kylla ed Joni e dei regali che le aveva mandato Kylla. Li avevo in
valigia, non potevo darglieli subito, li avrei portati dopo a casa
sua. Fu molto eccitata dal genere del regalo, cosa che apprezzava
molto. Ringraziò e mi chiese di ringraziare Kylla per conto suo. Più
tardi arrivammo sotto casa mia, le diedi un bacio appassionato e le
dissi
- Ci vediamo dopo da te, cerca di far
presto ti voglio.
- Farò il possibile amore mio, tu fai
quello che devi fare e vai a casa mia, avverto ora Justine di farti
trovare il pranzo che arriverai presto, le dico anche di preparare la
vasca idromassaggio in modo che la troviamo calda e piena. Ciao amore
mio folle a dopo
Mi lasciò sotto casa e ripartì per
l’ufficio, presi la mia valigia e salii a casa.
Presi una rapida doccia, misi un
dopobarba molto sensuale, depilai quei pochi peli che erano cresciuti
e mi misi una completo molto comodo, ben sapendo cosa mi aspettava
per la serata e l’indomani.
Avevo il cazzo già in tiro al solo
pensiero di incontrare Cinzia, ma cercai di pensare ad altro e di non
caricarmi troppo. Volevo esser al massimo del tiro quando sarebbe
arrivata a casa.
Presi la macchina ed andai a casa sua,
come richiestomi. Appena suonai alla porta mi venne ad aprire
Justine, restai senza parole e se non avessi saputo che le piacevano
le donne avrei detto che una figa da paura così non si vedeva spesso
in giro, avrebbe fatto la felicità di più di un uomo.
- Buongiorno Signor Jan,benvenuto, la
signorina Cinzia mi ha avvertito del suo arrivo
- Buongiorno Justine, grazie ma non
darmi del lei, dammi del tu o mi fai sentire un estraneo
- Ok come preferisci, accomodati
Non ebbe il tempo di dire altre parole
che apparse lei, Cinzia, mi lasciò senza fiato. Era bellissima, ma
oltre che bella era sensualissima, vestita solo con un perizoma nero
di pizzo ed un push up che metteva in risalto le sue bellissime
tette, indossava come sempre una parrucca, stavolta rossa, con la
coda di cavallo sempre molto tirata.
- Ciao amore mio, ma non dovevi esser
in ufficio? Hai già finito tutti gli incontri?
- Ciao amore, avevo una voglia matta di
te e non potevo aspettare altro tempo. Tu vai pure Justine, penso io
a Jan. Vieni andiamo subito in idromassaggio è bello caldo e pieno
di schiuma
Non mi diede nemmeno il tempo di
rispondere che aveva infilato la sua lingua nella mia bocca e mi
stava rovistando con la lingua fino alla gola, succhiando come non
aveva mai fatto prima. Naturalmente il mio cazzo prese subito un
vigore inatteso. Lei se ne accorse e mise subito una mano dentro i
pantaloni per un massaggio sconvolgente
- Sei proprio messo bene oggi, eh! Si
sente che hai proprio voglia, ma io ne ho più di te credimi
- Ma non ti è servito proprio a nulla
quello che è successo stamattina in macchina?
- Perché cosa è successo? Io non
ricordo nulla. Ma dai adesso non parliamo, vieni con me, ti desidero,
voglio che mi fai impazzire e mi riempi tutti i buchi fino a sfinirmi
Mi spogliai mentre andavamo verso
l’idromassaggio, lei naturalmente mi prese per il cazzo ormai
arrivato alla sua massima erezione e mi fece strada, scappellandolo
ad ogni passo
Appena arrivati fece scivolare il push
up e due tette favolose apparvero davanti ai miei occhi. Non mi
ricordavo le avesse cos’ grandi. Cominciai a baciarla sul collo,
succhiandole i lobi delle orecchie e leccandola dentro il canale
uditivo. Lei buttò la testa all’indietro dicendo
- Sei proprio un porco, ma come ho
fatto finora senza di te?
Mi abbassai e cominciai a leccarle le
tette, i capezzoli erano diventati come sempre due chiodi di acciaio,
duri e lunghi, sembrava volessero bucare l’aria
- Succhiali, mordili, leccali fammi
male fammi sentire che te li mangi. Dai non ti fermare, fammi godere
Era veramente assatanata, sembrava
fosse la prima volta che mi incontrava. Era solo una settimana che
non ci vedevamo ma lei era veramente avida di cazzo in modo
indescrivibile
Mentre le succhiavo i capezzoli, con le
sue mani aveva preso il mio cazzo e lo tirava avanti ed indietro, mi
massaggiava le palle strizzandole fino quasi a farmi male
Dai capezzoli lentamente passai a
baciarle il ventre, piatto e profumatissimo, aveva un profumo
talmente inebriante che faceva girare la testa. Scostai leggermente
il perizoma e trovai una figa, come sempre ben depilata e
profumatissima, ma un vero lago, il tessuto di pizzo colava umori
come una fontanella. Strinsi le grandi labbra in mezzo ai denti e
cominciai a succhiare
- Si dai così brutto porco, così mi
piace, vai avanti così che vengo subito. Dai continua a leccarla,
succhiami il clito e mettimi due dita nel culo
Eravamo entrati nel frattempo in vasca,
e l’effetto della schiuma e del calore dell’acqua non fece altro
che aumentare la nostra libido. Continuai a leccarla sempre più
forte, scopandola anche con la lingua, ad ogni toccata un gemito
sempre più forte usciva dalla sua bocca. Come sempre si strizzava le
tette, pensavo volesse staccarsi i capezzoli per quanto li stirava
forte. Ormai era in preda alla lussuria più estrema.
- Dai leccami, succhiami, mordimi,
scopami con le dita anche il culo, fammi sentire la tua troia –
urlava come una pazza , senza alcun ritegno.
Solo allora mi accorsi che Justine ci
stava spiando da dietro l’angolo dell’entrata, aveva in mano un
vibratore e si stava massacrando la figa facendolo entrare ed uscire
ad un ritmo forsennato. Ma la cameriera non era lesbica? Feci finta
di nulla e continuai ad occuparmi della figa e del culo di Cinzia,
dove ormai avevo piazzato ben tre dita. Aveva un culo che avrebbe
accettato tutto, continui spasmi dello sfintere stringevano le mie
dita senza lasciarmi la possibilità di farle uscire.
- Fermati un attimo che mi lasci senza
respiro
Sapevo benissimo cosa volesse dire
questa frase e continua con ancora più vigore e forza
- Cazzo ma non hai capito, mi lasci
senza respiro, ohhhhhhhhhhhhh, mi stai facendo venire, dai, dai,
daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, vengo, vengo,
vengo, vengooooooooooooooo
Venne urlando come non l’avevo ancora
sentita, con un getto di umori che mi impasto tutta la faccia,
squirtava come un idrante dei pompieri. Le convulsioni non si
arrestavano, aveva contrazioni continue, uterine, vaginali, di pancia
e di culo. Che piacere vedere una donna godere in questo modo. Vidi
anche Justine che stava venendo, infatti si mordeva le labbra in modo
ossessivo e faceva fatica a trattenersi dall’urlare. Hai capito la
cameriera? Godeva guardando gli altri mentre scopavano
- Ora tocca a me farti godere. Siediti
sul bordo della vasca che te lo voglio succhiare fino al midollo
Senza discutere, tanto non avevo
scampo, mi sedetti sul bordo della vasca e lei messasi a pecorina con
il culo che usciva dall’acqua, con un sol colpo lo ingoiò tutto,
stava per soffocare ma non mollava. Succhiava, leccava, mordeva
stirava il mio cazzone facendo diventare la mia cappella sempre più
dura e violacea.
- Cazzo quanto mi piace succhiartelo,è
veramente buono. Non potrei proprio farne a meno
Oltre che succhiarmi il cazzo, mi
stritolava le palle, le leccava, le succhiava fino quasi a staccarle.
Passò poi a leccarmi il buco del culo, infilava la punta della
lingua più dentro possibile dandomi sensazioni che poche volte avevo
provato, fino al momento in cui con tutte e due le mani prese a
tirarmi il cazzo fino a renderlo acciaio.
- Mi stai facendo venire
- Dai, dai che voglio bere tutto il tuo
succo, sborrami in gola, fammi sentire quanto sei callo. Daiiiiii
Non ebbi il tempo di rendermi conto che
un fiume di caldissima sborra le inondò la gola, come sempre ingoiò
il tutto, raccogliendo con le dita anche quelle poche gocce che le
erano cadute sulle tette. Nulla andava sprecato. Continuò a
succhiarmelo per una decina di minuti, me lo aveva lucidato per bene
ma al tempo stesso anche fatto indurire di nuovo
- Ed ora fammi il culo, lo voglio
sentire tutto dentro, spaccami dai
Si mise a pecorina sul bordo della
vasca e io naturalmente le appoggiai subito la mia cappella davanti
al suo buchetto marrone, che ormai era ben lubrificato e morbido.
Appena sentita la punta della cappella con una botta di rinculo
secco, se lo infilò tutto nel culo fino alle palle
- Ahhhhhhhiiiiiiiiiiiiiiii cazzo,
questo si che è un vero cazzo. Mi sei arrivato fino allo stomaco. Ma
ora fai il tuo dovere ed inculami come sai fare solo tu. dai, dai non
ti fermare
Parlava, mugolava e si muoveva avanti
ed indietro come uno stantuffo. Io non dovevo far molto, faceva tutto
da sola se lo infilava e lo sfilava a suo piacimento e pronunciava
frasi sconnesse.
Le presi le tette e cominciai a
strizzare i capezzoli, facendole male. Ma il tutto le dava solo
ulteriore piacere.
Preso dalla foga cominciai anch’io a
pomparla sempre di più, sentivo le mie palle sbattere sulle sue
chiappe, il calore del suo sfintere e le contrazioni che avvolgevano
completamente il mio cazzo come in una morsa.
Justine stava sempre a guardare, mentre
lei cominciava ad urlare
- Dai rompimi il culo, brutto porco,
spaccamelo tutto, sono la tua troia, daiiiii, non ti fermare, fammelo
sentire tutto dentro il culo
Mentre urlava sentii suonare il
campanello d’ingresso. Proprio ora dovevano venire a rompermi le
palle. Chissà chi era il rompicoglioni che stava interrompendo la
mia fantastica inculata.
Justine scomparve subito e andò ad
aprire la porta, due secondi dopo davanti a noi un'altra Cinzia che
appena mi vide cominciò ad urlare come una matta
- Brutto porco, che cazzo stai facendo?
Mi avevi promesso che non ti saresti scopato nessuna altra donna ed
ora con chi ti trovo? Sei uno stronzo null’altro
Ero completamente basito, non capivo
più nulla. Mi fermai subito dall’inculare quella che pensavo fosse
Cinzia e dissi
- Scusate ma qui mi dovete voi delle
spiegazioni. Chi di voi due è Cinzia? E chi è l’altra? Non è
possibile che in tre ore ti sei clonata! Cazzo voglio capire adesso
ma dove sono capitato, mica sono diventato matto, o forse volete
farmi diventare matto voi due? Non mi muovo da qui finché non mi
avete spiegato tutto, ed anche subito o mi incazzo davvero
Sentendo le mie parole le due Cinzia,
si guardarono e scoppiarono a ridere, si corsero incontro e si
baciarono sulla bocca.
- Cazzo adesso basta, mi dovete delle
spiegazioni o faccio un casino
- Dai non ti arrabbiare, è tutta colpa
mia. Non mi aspettavo certo che Rosaria tornasse dal Medio Oriente in
questi giorni. Siamo due gemelle Cinzia e Rosaria. Io sono Cinzia e
quella che ti stavi inculando è la mia gemella Rosaria, porca ed
affamata di cazzo vero come me. Le avevo raccontato del nostro
incontro nei dettagli, ma non pensavo certo che venisse a Roma così
presto. Hai visto che sorpresa ci ha fatto a tutti e due?
- Potevi anche dirmelo che avevi una
gemella, non mi sarei certo arrabbiato. Ma siete identiche come due
gocce d’acqua, impossibile riconoscervi
- Non è vero – mi disse la vera
Cinzia – abbiamo solo una piccolissima differenza, molto intima che
solo noi due conosciamo, se vuoi ti facciamo vedere. E’ un
piccolissimo neo a forma di cuore sul Monte di Venere e solo chi ci
scopa intimamente sa chi sta facendo godere. Lei è la mia vita,
scopando con lei è come se tu scopassi con me, non sono affatto
gelosa di lei, anzi. Ma tu brutta stronzona potevi anche dirmi che
saresti venuta a Roma in anticipo
- Avevo qualche giorno da recuperare e
ne ho approfittato. Dopo aver sentito quello che mi hai raccontato
non ho resistito, dovevo conoscere Jan prima possibile e farmi
scopare ed inculare a dovere, ma non ho fatto in tempo sei arrivata
prima tu
- Rosaria lavora come capo cabina per
una compagnia aerea mediorientale, e viaggia avanti indietro per il
mondo. Quando può ed ha un momento di tempo viene qui da me e si
rilassa un po’. Vivendo in Medio Oriente sa benissimo che gli
uomini di quelle parti cercano prima di tutto il culo della donna, li
prima ti inculano e poi ti dicono buongiorno. Lei non ha molti amici
da quelle parti, non ama molto gli uomini, infatti quando viene qui
si diverte con Justine, sono molto intime, ma dopo aver ascoltato le
mie parole…il seguito lo conosci da solo
Ora capivo tutto, Justine con il
vibratore che ci guardava e si masturbava all’ossesso. Ma mentre
riflettevo a quanto successo, Cinzia si era spogliata in tutta fretta
e tutta nuda si è infilata in vasca massaggiandomi subito il cazzo
- Ora lo devi dare anche a me, non
credere che inculando Rosaria la tua giornata sia finita. Inoltre
dobbiamo farti vedere il nostro segreto, la nostra piccola differenza
Si misero entrambe a gambe levate
sedute sul bordo della vasca a gambe larghe con le fighe aperte.
Ragazzi che spettacolo, due fighe mostruose con le gambe aperte
davanti ai miei occhi e cosa può succedere in questi casi? Solo una
cosa! Una tremenda erezione
- Vedo che ti facciamo un certo effetto
– disse sorridendo Rosaria
- Ma ora guarda bene il nostro segreto
Dovetti inchinarmi ed avvicinare la
faccia davanti alla figa di ognuna delle due. Che spettacolo, una
ancora sbrodolava a seguito della recente inculata, aveva ancora il
buco del culo dilatato, l’altra fremeva dalla voglia di essere
scopata ed inculata dopo una settimana di mancanza del mio cazzone.
- Lo vedi il piccolo neo che ho io? –
disse Cinzia – ora guarda Rosaria e non lo troverai
- Avete ragione, ma certo che non mi
interessa molto un piccolo neo, di fronte a due fighe sbrodolone come
le vostre non posso certo pensare ad un neo
- Hai ragione – dissero entrambe –
ed allora che aspetti a leccarcele?
Non me lo feci ripetere due volte,
cominciai con Cinzia, mi sentivo in colpa, volevo scusarmi e farla
venire nel modo giusto
Cominciai aprendole le grandi labbra ed
un piccolissimo clito apparve subito, lo scappucciai con due dita e
lo presi tra le labbra, succhiandolo e mordendolo fino a farla
strillare, lei intanto si massaggiava le tette e si strizzava i
capezzoli. Intanto Rosaria cominciò a baciarla sulla bocca, vedevo
le loro lingue arrotolarsi nelle bocca di entrambe. Cazzo veder due
donne così limonare non fece altro che farmelo indurire ancora di
più. Bagnai un dito nei copiosi umori che fuoriuscivano dalla figa
di Cinzia e glielo infilai con un colpo secco nel culo, lo muovevo
ritmicamente insieme alla lingua sul clito e le scopavo la figa con
la lingua
- Cazzo ora ti riconosco, amore mio,
quanto mi sei mancato, dai fammi godere che ne ho proprio bisogno.
Non ti fermare, dai dai, scopami con la lingua e tu Rosaria falle
sentire la tua
Rosaria si staccò da Cinzia, e si mise
dietro a me, si inginocchiò, abbassò la testa e cominciò un
pompino spaventoso. Succhiava quasi volesse staccarmi le palle, che
gonfie di sborra erano diventate dure come il cemento. Succhiava e
tirava, leccala la cappella e il filetto, infilava la lingua
nell’uretra e con le mani massaggiava ritmicamente il cazzo e le
palle. Da brava troiona coma Cinzia, si insalivò due dita ed in un
sol colpo me le infilò nel buco del culo
- Cazzo fai piano, io non sono abituato
a prenderlo nel culo come te
- Lo so che ti piace, Cinzia mi ha
raccontato
- Cazzo Cinzia, ma non possiamo aver un
segreto noi due
- Rosaria ed io siamo un tutt’uno
perciò zitto lasciala fare e pensa solo a farmi godere
Continuava a ravanarmi il culo
arrivando a stimolarmi la prostata ed a succhiarmi la cappella. Io
così’ stimolato cominciai ad avere le prime avvisaglie della mia
prossima immensa sborrata ed aumentai il ritmo su Cinzia, in modo da
farla venire insieme a me
- Dai amore mio, non ti fermare, dai
che vengo, dai che ci sono, mammmmmmaaaaaaaaaaa ahhhhhhhhhhh
porcoooooooo, dai dai dai che vengo, vengoooooooooooo,
siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Anche Rosaria sentendo la gemella che
stava venendo aumentò il suo ritmo sia nel mio culo che succhiando
il cazzo ormai scomparso nella sua gola
- Ohhhhhhh sto venendo anch’io
Non ebbi modo di finire la frase che mi
ritrovai le bocche di entrambi davanti al mio cazzo, pronte ad
accogliere il caldo nettare che stavo per spruzzare. Venni con un
fiume di caldissima sborra che si contesero fino all’ultima goccia.
Pi si scambiarono un bacio libidinoso leccandosi con voluttà le
labbra e quelle poche gocce di sborra ancora non inghiottite. Ragazzi
che libidine, mai avevo provato un’esperienza così intensa con due
donne. Le ragazze caraibiche sono calde e porche,ma queste due non
avevano rivali. Naturalmente il tutto fu osservato da dietro l’angolo
da Justine che si masturbava in continuazione, con l’approvazione
tacita delle due sorelle. Non sono riuscito a contare quante volte
sia venuta.
Mi diedero, tutte e due, un bacio
libidinoso sulla bocca e ancora una volta assaggiai il gusto della
mia sborra appena scaricata dentro la gola di una donna.
- Ed ora lo stesso servizio tocca a me-
disse Rosaria – non ti credere di scamparla
Ricominciò tutto daccapo ma soltanto
invertendo i ruoli, leccavo Rosaria e Cinzia mi stantuffava il cazzo
ed il buco del culo, solo che questa volta invece delle dita mi
infilò un piccolissimo vibratore nel culo. La cosa mi fece venire
subito senza arrivare con Rosaria
- Questo te lo sei meritato visto che
ti sei inculato mia sorella senza che io lo sapessi
Mi avevano completamente prosciugato,
non aveva più una goccia di sborra nei coglioni, mi avevano
succhiato anche l’anima.
Ci rilassammo nella vasca idromassaggio
per circa un paio d’ore, finché non venne Justine a dirci che la
cena era pronta
Naturalmente mezzi nudi, ormai non ci
facevo più caso se Justine vedeva il mio cazzo al vento, andammo a
cena.
Ottima cena e poi tutti a letto, non
certo a dormire, ma a distruggersi a scopare ed inculare quelle due
stupende fighe
Dopo cena mi portarono in camera di
Cinzia, finalmente avevo la possibilità di provare quell’enorme
lettone rotondo. Cominciarono loro due a baciarsi voluttuosamente,
lasciandomi da parte, mi chiesero solo di guardare all’inizio,
volevano scaldarsi tra di loro e poi farsi scopare ed inculare una
per volta.
L’atmosfera della stanza era
veramente idilliaca, luci soffuse color rosa pallido, profumi
inebrianti ed ancora una volta sul grande schermo tv una coppia che
stava scopando da pazzi
Non mi resi conto subito, ma poco dopo
realizzai che quei due del film eravamo io e Cinzia.
- Cazzo ma quando mi hai ripreso? Non
me ne sono accorto
- Non ti preoccupare e rilassati, che
poi ti devi impegnare molto con noi due
Vedermi scopare ed inculare Cinzia in
tutte le posizioni non fece altro che farmi raddrizzare ancora una
volta il cazzo. Cominciai a menarmelo, vedendo le due che si
struggevano in un profondo 69.
Cinzia stava sopra la sorella e le
leccava la figa, mentre Rosaria spalle sul letto leccava il buco del
culo di Cinzia aprendole per bene le cosce per farmi vedere bene gli
umori che colavano dalla sua figa
- Dai vieni qui e faccelo sentire –
mi disse Cinzia –
- Certo amore mio, ti sfondo il culo
non ti preoccupare, tranquilla che lo sentirai per bene
Rosaria continuava a leccarle la figa
che ormai era una vera fontana, lei si beveva tutti gli umori e con
un dito le trapassava la figa, appoggiai la cappella al buco del culo
di Cinzia e lentamente lo infilai tutto nel culo, ormai entrava senza
problemi era tutto un lago, la figa il culo, non si capiva più
nulla. Rosaria mi leccava e mordeva le palle mentre mi stavo
inculando la sorella. Cinzia leccava la figa ed il culo di Rosaria e
cominciò a penetrarla con un doppio vibratore nel culo e nella figa.
Cominciarono ad urlare il loro piacere
emettendo gridi disumani, chiedendomi di incularle tutte e due
Cinzia cominciò a dimenarsi sempre di
più, urlava
- Dai fottimi il culo, spaccamelo e tu
leccagli le palle e infilagli un vibratore nel culo, che lo facciamo
venire cubito dai, dai…. Oh si, si, siiiiiiiiiiiiiiii, vengo
vengoooooooooooooo
- Dai dai Cinzia aumenta la velocità
che vengo anch’io, dai dai, oddiooooooooooooooo, vengo
vengoooooooooo
Vennero insieme essendo inculata dal
mio cazzone e l’altra con due vibratori che ruotavano all’impazzata
nel culo e nella figa. Naturalmente venni anch’io scaricando
un’enorme quantità di sborra nelle viscere della mia donna,
naturalmente Rosaria leccò tutto quello che usciva dal culo di
Cinzia non facendone cadere una sola goccia, e poi ancora una volta
si baciarono con passione
Mi fecero stendere sul letto per farmi
riprendere e fare intostare ancora una volta il mio cazzo, che era
stato sottoposto ad un tour de force quella sera. Tutte e due
cominciarono a leccarmi, chi i capezzoli, chi la lingua, poi
passarono entrambe a succhiare la cappella, se la passavano come
fosse un cono gelato, facevano a gara chi succhiava più forte o chi
riusciva a farlo drizzare per prima.
Naturalmente quando una lo aveva tutto
in bocca l’altra mi succhiava i coglioni. Come si fa a non farlo
drizzare, anche il cazzo di una mummia si riavrebbe con un simile
trattamento
Rosaria per scusarsi con Cinzia le
disse
- Voglio vedervi scopare come due
pazzi, io devo farmi perdonare da te, tanto se non stasera domani mi
prendo anch’io la mia razione
- Ok, tanto ho già capito come finirà-
disse sorridendo tra le labbra
Avevo il cazzo che cominciava a farmi
male, da quanto avevo scopato ed inculato quella sera, ma Cinzia non
voleva sentire ragioni.
Mi buttò con le spalle sul letto,
continuò a succhiarmelo con voracità, finché non fu dritto come un
asta di bandiera. Si alzò e si mise cavalcioni su di me. Si abbassò
guardandomi negli occhi e con un sol colpo se l’infilò tutto
dentro la figa. Aveva una figa caldissima, sbrodolante e avvincente,
cominciò a cavalcarmi baciandomi con passione. Il mio cazzone
avviluppato e stretto dai muscoli vaginali si intostava sempre di
più. Rosaria non restò certo a guardare, si alzò dal letto e
scomparve per riapparire dopo pochi secondi con uno strap on che mise
subito in bocca alla sorella. Cinzia cominciò subito a succhiarlo in
modo molto voglioso. Quando lo ebbe ben insalivato, Rosaria le si
piazzò dietro, le alzò il culo, appoggiò la cappella di gomma la
buco del culo della sorella ed con un secco colpo di reni gli ha
infilato il fallo di gomma nel culo.
Anch’io ho avuto un sussulto,
sentendo quel cazzone che si strofinava contro il mio, solo un
sottilissimo lembo di pelle separava i due cazzi, quello mio e quello
di gomma.
- Brutta troia, lo sapevo che mi
avresti inculata, ma dai muoviti, fammi godere ancora di più
Rosaria rideva soddisfatta inculandosi
la sorella mantenendo il mio stesso ritmo. Avevo già fatto delle DP
con mio fratello ad alcune nostre amiche, ma era la prima volta che
provavo con un cazzo finto ed in special modo con due donne. Quel
cazzone di gomma non si afflosciava mai, era sempre duro e strofinava
la parete dello sfintere di Cinzia ed allo stesso tempo anche il mio
cazzone.
Stantuffammo Cinzia con un ritmo sempre
più veloce portandola ad un godimento che pensavo fosse svenuta per
l’urlo che fece seguito da un silenzio totale. Venni anch’io, per
l’ennesima volta, insieme a lei . naturalmente Rosaria non era
molto soddisfatta, ma disse che si sarebbe rifatta il giorno dopo.
Ci addormentammo tutti e tre
abbracciati insieme nello stesso letto, sfiniti ma appagati. Tutto
avrei pensato tranne che passare un sabato in quel modo. Che
piacevole sorpresa!
Dormimmo profondamente fino a tarda
mattinata, dovevamo recuperare le forze. Ci avevamo dato dentro di
brutto, non so quante volte sono venute le ragazze, ma io non avevo
sicuramente più la forza di venire quella sera.
Quando mi svegliai il giorno dopo,
avevo solo Rosaria completamente nuda vicino a me. Cinzia forse era
andata a far colazione o la doccia.
Restai a letto cercando di non far
rumore per non svegliare Rosaria, ma appena mi sentì muovere, mi
disse:
- Ben svegliato, spero che hai dormito
bene e recuperato le forze, perché oggi tocca a me.
Non finì nemmeno di parlare che già
aveva il mio cazzo in bocca, cominciò a massaggiarmelo e a
succhiarmi le palle finché non si drizzò per bene. Quando fu
soddisfatta della mia erezione si mise a pecorina e senza titubanza
disse
- Ora scopami ed inculami
alternativamente e fammi venire sia di culo che di figa
- Ma Cinzia?
- Cinzia è d’accordo, muoviti o te
lo stacco a morsi
Mi porsi dietro lei e appoggiai il mio
uccello davanti alla sua figa che già colava umori fino al culo e
lungo le gambe, appena sentita la cappella vicino alla figa con un
sol colpo, come da consuetudine familiare, se l’infilò tutto in
figa
- Cazzo, ha ragione Cinzia a non
volerti dividere con nessuno, e dove si trova un cazzone così?
Difficilissimo. Dai muoviti e scopami per bene la figa, ma mi
raccomando non venire, fai venire me e poi alterna una scopata ad
un’inculata. Datti da fare
- Se è questo quello che vuoi ti
accontento.
Cominciai a scoparla con tutte le forze
che avevo, levai il cazzo ben lubrificato dalla figa e lo spinsi con
forza fino alle palle nel culo di Rosaria che strillò per il dolore
provato. Ma durò ben poco, il dolore cominciò a diventare ben
presto piacere, e poi ancora nella figa e poi ancora nel culo. Tutto
questo per svariate volte finché non cominciò ad urlare:
- Porco, porco scopami, inculami come
solo tu sai fare, dai fammi venire ancora una volta, dai, daiiiii, si
vengo, vengoooooooooooooo, oddio ti prego basta non ne posso più.
Sentendo la sorella urlare il quel modo
venne anche Cinzia a veder quello che succedeva. Vedendo il tutto si
mise sotto la sorella e cominciò a leccarle la figa mentre io la
inculavo
- Si dai, fammi venire anche tu, dai,
daiiiiii mi fate morire dai scopatemi tutta, fatemi morire,daiiiiii.
Cambiammo posizione e questa volta
toccò a Rosaria la DP. Mi misi steso sul letto con le spalle sul
materasso, ormai il mio cazzo era rosso fuoco ma sempre duro come
l’acciaio. Rosario si impalò con il mio cazzo tutto nel profondo
del culo e Cinzia con il suo enorme strap on le alzò le gambe sopra
le sue spalle e gli ficcò il cazzone di gomma tutto dentro figa
- Maiali mi sfondate, mi state
spaccando, ma non fermatevi, dai scopatemi, inculatemi fatemeli
sentire questi cazzoni nel culo, nella figa, dai, dai che vengo
ancora una volta, dai siiiiiiiiiii, vengo vengooooooooooooooooo.
Venni anch’io alla fine scaricando
per l’ennesima volta un fiume di sborra caldissima nel culo di
Rosaria, che Cinzia ebbe cura a sua volta di non far cadere. Notai
per l’ennesima volta Justine dietro l’angolo che ci spiava e si
masturbava come una folle ninfomane.
- Ragazzi che scopate ed inculate, ora
capisco perché non lo vuoi dividere con nessuno il tuo Jan.
- Certo, ma ora visto che ti sei
scopata ed inculato mia sorella io mi divertirò con tuo fratello
quando verrà a Roma.
- Hai un fratello? – domandò Rosaria
molto incuriosita.
- Sì, ho un fratello che fa il modello
ed una sorella che vive ai Caraibi. Mia sorella è stata varie volte
Miss Caraibi, è una donna veramente molto molto bella. Un giorno ve
la farò conoscere.
- Ma non mi avevi detto di aver una
sorella, stamattina mi hai detto di tuo fratello e di tua cugina, ma
non di tua sorella, perché?
- E tu perché non mi hai detto nulla
della tua gemella porcellina?
Ci guardammo tutti e tre e scoppiammo a
ridere.
Era quasi l’ora di pranzo, mangiammo
e ci mettemmo a letto per riposarci un po’, ma complice un po’ la
stanchezza ed il caldo del periodo, crollammo addormentati tutti nudi
uno vicino all’altro. Pensavamo di farci ancora una bella scopata a
tre, ma il sonno vinse la battaglia su di noi.
Mi risvegliai e serata avanzata, dovevo
assolutamente andare a casa, l’indomani avevo una importante
riunione con il mio Ambasciatore a cui non potevo mancare.
Svegliai Cinzia, mentre Rosaria dormiva
ancora profondamente, le dissi ciò che dovevo fare e le diedi un
bacio profondissimo con la lingua. Molto dispiaciuta ma stremata si
girò dall’altra parte, abbracciò la sorella toccandole i
capezzoli ancora dritti e si riaddormentò.
Mi rivestii ed uscii in punta di piedi
dalla stanza
Andando verso la porta per uscire
incontrai Justine che sorridendo mi disse:
- Complimenti Jan, hai un bel martello
li sotto, non ne avevo ancora visti di così grossi e lunghi –
dicendo queste parole si passava la lingua sulle labbra
- Ma non ti piacciono solo le donne
Justine, o mi sbaglio?
- Si certo, ma i gusti si possono
sempre cambiare o no?
- Certamente, scusami ma devo andar via
ora
Justine mi accompagnò alla porta e con
un sorrisetto sornione mi disse:
- Spero di rivederti presto Jan. Ciao!
- Ciao Justine, anche tu porcellina eh!
Chiusi la porta di casa alle mie spalle
ed andai a casa a dormire.
Ci furono molti sviluppi dopo questo
incontro, ma queste sono altre storie che presto vi racconterò.
Sesso nel bagno della scuola
"E se ci scopre qualcuno?"
"Ma che dici, ho chiuso a chiave,
come fanno a scoprirci?"
Manuel era eccitato, aveva proprio
voglia di sesso; e anche Miky, ma lei temeva che il bidello o
qualcun altro potessero scoprirli.
"Non viene nessuno" disse
Manuel tirando Miky a sé.
"Hai fatto bene a mettere la gonna
oggi" e le infilò una mano sotto per toccarle il culo.
"Non lo so Manuel, ho paura che
arrivi qualcuno"
"Ma chi vuoi che venga, dai
smettila". La sua mano passò davanti, sulla fighetta e Miky
gemette.
"Sì che lo vuoi anche tu"
disse Manuel strofinandole la passera.
"Sì, ma...ah!"
"Così brava, fammi sentire i tuoi
ansimi"
"Sì, Manuel, ah!"
"Ti stai bagnando in fretta"
"Sì, ti voglio, scopami dai"
"Ehi piano! Non avevi paura un
attimo fa?"
"Sì, ma se mi tocchi così mi fai
godere" disse Miky slacciandosi il maglioncino e spostando il
reggiseno. Le sue belle tette sode balzarono fuori e Manuel le
afferrò.
"Sì, così, ah!"
Manuel leccava le tette di Miky e lei
si contorceva contro il muro.
"Succhiami i capezzoli, sì così,
dai!"
Ci fu un rumore in corridoio, un rumore
di passi. Manuel si staccò dal seno di Miky e stette in
ascolto...qualcuno era passato ed era andato via.
Miky tirò Manuel a sé, lo baciò con
passione, poi gli slacciò i jeans.
"Mettiti contro il muro" gli
disse.
Miky morse leggermente il pene di
Manuel da sopra le mutande, poi lo tirò fuori e stette a guardarlo
mentre la sua mano faceva su e giù su di esso, poi lo prese in
bocca.
Mentre Manuel si faceva spompinare da
Miky, qualcuno entrò nel bagno adiacente a quello in cui si
trovavano. Stettero entrambi col fiato sospeso, attenti a non far
rumore, poi Miky riprese a succhiare il cazzo di Manuel per vedere se
sarebbe stato capace di trattenere gli ansimi. Lo succhiò con
particolare foga, guardandolo in faccia, ridacchiando. Manuel gemette
e Miky succhiò di più. Nell'altro bagno non si muovevano più,
forse si erano accorti di quello che stava succedendo lì accanto e
si erano incuriositi.
Questo pensiero eccitò Miky che
appoggiandosi al lavandino allargò le gambe e spostò le mutandine.
"Vieni a leccarmela" disse a
Manuel muovendo solo le labbra.
Manuel si inginocchiò e leccò la
fighetta di Miky, lei lasciò uscire i suoi ansimi di piacere.
Dall'altro bagno si percepivano dei rumori ovattati, forse qualcuno
si stava masturbando.
Manuel non resistette più, "Adesso
ti scopo" disse e infilò il suo cazzo duro nella figa di Miky.
"Così dai, tutto dentro,
scopami!"
Il lavandino cigolava leggermente sotto
le spinte di Manuel, Miky allargava di più le gambe per farsi
penetrare meglio.
"Di più, spingi, dai!"
"Sto già per venire Miky"
"E aspetta dai, che palle, scopami
ancora un po’, dai!"
Chissà cosa faceva la persona
nell'altro bagno pensò Miky.
"Oddio, godo, sto venendo, spingi
dai, di più! Ahhh!" L'orgasmo catturò il corpo di Miky
contorcendolo, poi Manuel tolse il cazzo e si venne in mano.
"Cavolo, non ce la facevo più"
disse lui.
La porta dell'altro bagno si aprì e
qualcuno si allontanò.
Miky e Manuel aspettarono ancora un
po’, poi si rivestirono e ognuno tornò alla propria classe.
Sconosciuti nella metro
Michele aveva fatto tardi quella sera, per poco non perdeva l'ultima corsa. Salito al volo non vide nessun passeggero. Dopotutto chi si aspettava di trovare a un'ora così tarda? Invece, proprio mentre stava per sedersi, notò la donna seduta in fondo al vagone che subito lo colpì.
Forse i voluminosi boccoli castani,
forse la corta gonna che lasciava in mostra due lunghe gambe velate
appena dal collant chiaro, o forse la bocca carnosa decorata da un
bel rossetto smagliante. Michele si diresse più vicino alla donna,
sedendosi nei paraggi, non troppo vicino per non essere invadente, ma
quel tanto che bastava per ammirarla. La donna leggeva un libro, i
suoi occhi fissi sulle pagine, quelli di Michele sulle sue gambe. Non
riusciva a smettere di guardarle. Le caviglie sottili, la curva
gentile del ginocchio, le cosce sode. Si morse un labbro, si stava
eccitando. La donna accavallò le gambe e all'improvviso alzò gli
occhi verso Michele il quale si accorse che senza volerlo si era
sporto col busto per ammirare meglio quel bel paio di cosce. Quando
si accorse che la donna lo guardava si affrettò a raddrizzarsi e a
distogliere lo sguardo. Temendo di averla infastidita, Michele
diresse una rapida occhiata al viso di lei e vide l'ultima cosa che
sperava di trovarvi, un sorriso. Sorrise a sua volta, contento che la
sua indiscrezione non avesse avuto conseguenze negative, ma da quel
momento si costrinse a guardare la donna il meno possibile. Poco dopo
vide che lei aveva scavallato le gambe lasciandole appena divaricate,
forse non più di dieci centimetri ma abbastanza da far tornare
l'eccitazione in Michele. La donna aveva anche abbassato il libro
permettendo alla camicetta blu, che aderiva perfettamente ai seni, di
essere visibile. Ora l'eccitazione di Michele era chiaramente
visibile sotto i pantaloni della tuta. La donna posò gli occhi sul
rigonfiamento evidente e sbuffò sorridendo. Anche Michele sorrise,
non sapeva bene però come comportarsi, pensava che forse anche la
donna provava attrazione per lui e, mentre era preso da questo
pensiero, vide lei che si sbottonava la camicetta, i primi due
bottoni. Michele allora si fece coraggio e andò a sedersi di fianco
a lei. La donna chiuse il libro e posò una mano sulla gamba di
Michele. Quel contatto lo fece trasalire e portò la sua erezione al
massimo. Toccò anche lui la gamba della donna, sopra la gonna, ma i
suoi occhi erano fissi sul solco dei seni morbidi che spuntavano. La
donna allora slacciò i restanti bottoni della camicetta, prese la
mano di Michele e la infilò nel reggiseno. A quel punto non c'erano
più inibizioni, la mano di Michele palpava avida quel seno soffice
dal capezzolo duro e, non avendone abbastanza, passava subito
all'altro seno. La mano della donna era tornata sulla gamba di
Michele e, lentamente, si diresse verso l'interno afferrando la carne
soda dei muscoli per poi proseguire verso i testicoli e massaggiarli.
Ora il seno della donna era completamente libero perché Michele
aveva abbassato il reggiseno per meglio godersi quei frutti maturi e
poterli anche leccare. Intanto sentiva la mano di lei che si infilava
nei suoi pantaloni alla ricerca del membro duro, lo agguantava e,
scorrendo verso il basso, scopriva la cappella voluminosa. Michele si
lasciò sfuggire un gemito, lasciò il seno per dirigersi tra le
gambe, sollevare la gonna e rendersi conto che quelli che credeva
collant erano in realtà autoreggenti. Meglio così pensò
insinuandosi tra le cosce calde fino alle mutandine scostandole. Con
le dita giocherellò tra le grandi labbra attendendo l'umidità
sufficiente a poter entrare nella cavità nascosta e a quel punto,
anche dalla bocca di lei, uscì un mugolio soddisfatto. Michele
affondò ancora di più le dita dentro di lei, i suoi movimenti
acceleravano in sincronia con la mano di lei che si dedicava al
piacere del suo pene ormai troppo gonfio per resistere ancora. Le
dita di Michele, sempre più umide, sentirono le morbide e calde
pareti contrarsi leggermente e la donna gemette ancora. Col pollice
Michele indugiò sul clitoride mentre aveva aggiunto il terzo dito
nella vagina della sconosciuta. Non poteva ancora resistere a lungo,
quella strana situazione l'aveva eccitato molto più del solito e
sentiva che l'orgasmo stava per esplodere. Quando lei si avvicinò
per sussurrargli "Così...più forte...vengo!" non poté
più trattenersi e, entrambi, godettero insieme lasciandosi
sconvolgere dal piacere.
La donna prese un fazzolettino dalla
borsa, si pulì la mano dallo sperma di Michele e si riassettò la
gonna. Il treno si fermò, la donna si alzò e uscì. Michele era
rimasto a guardarla, col pene ancora fuori dai pantaloni chiazzati di
sperma. Quando il treno ripartì, si accorse del suo stato e si rese
conto che anche lui sarebbe dovuto scendere a quella fermata.
Michele prese quel treno per diversi
giorni a seguire, sperando di incontrare di nuovo la sconosciuta, ma
non la vide più. Di lei gli restò solo il ricordo di uno dei più
begli orgasmi della sua vita che lo accompagna ogni volta che si
masturba.
Quella gran troia di Cinzia
Quella gran troia di Cinzia
Dopo quella serata folle ed
indimenticabile dormii profondamente sul divano di Cinzia, con lei
appoggiata sulla mia spalla, senza nemmeno rendermi conto di dove
fossi. Sentivo solo un inebriante profumo invadere la stanza ed un
totale silenzio, il cazzo mi faceva male per quanto l'avevo usato
quella sera ma ero più che soddisfatto di come si erano messe le
cose.
Mi svegliai il mattino seguente un po'
indolenzito per aver dormito quasi seduto. In un primo momento non
capii bene dove mi trovavo, ero solo tutto nudo con il cazzo moscio e
dolente in una casa che non conoscevo. Non feci nemmeno in tempo a
rendermi conto di dove ero che subito mi svegliai. Davanti a me si
era presentata una dea, una donna bellissima, indossava ancora la
sottoveste di seta bianca della sera prima, con i capelli raccolti in
una coda di cavallo, proprio come piace a me. La sera prima aveva
messo una parrucca ed i suoi capelli erano cortissimi ma ora, al
naturale, la sua bellezza risplendeva ancora di più.
- Ciao, ben svegliato, era ora, pensavo
volessi dormire tutto il giorno.
- Ma che ore sono? Chiesi anche
imbarazzato.
- Sono le nove del mattino. Hai dormito
come un ghiro tutta la notte… ed io che pensavo di far qualche
giochino divertente con te stanotte, invece nulla...
Caspita non le era bastato quello che
avevamo fatto quando eravamo arrivati a casa? Avevo trovato una vera
mantide, gli uomini se li mangiava letteralmente
- ma per fortuna ho tutta la giornata
ed anche domani, domenica a mia disposizione per rifarmi del tempo
che hai dormito stanotte, invece di pensare a me ed alla mia
sorellina piccolina. Non ti credere che ti lascio andare a casa
questo week end, ora sei qui a casa mia e ci resti finché non lo
dico io
- certo certo, obbedisco non dico
nulla- risposi ben contento di accettare l'invito
-ho solo un problema, lunedì mattina
ho un aereo per la Scandinavia, devo andare da mio padre per motivi
familiari, mio fratello mi ha già preceduto e non posso mancare
assolutamente. Starò via per circa una settimana ma poi torno e chi
ti molla
- Ah, è così che fai? mi hai appena
incontrata, conosciuta e già mi molli e pensi a partire?- disse
molto seria
- purtroppo ho seri impegni familiari
da risolvere e non posso non partire, ne farei volentieri a meno, ma
devo presenziare per firmare dei documenti e partecipare a delle
riunioni di famiglia, ma tranquilla tornerò, se tu mi aspetterai e
ci sarai
- ma pensi proprio che io sia matta?
lasciare un cazzone come il tuo? con quello che c'e' in giro? pensi
che io ti lascio andare così facilmente? e dove lo trovo un altro
che mi scopa in questo modo? Anzi sai che ti dico che dovrai fare gli
straordinari questi due gironi per farti perdonare l'assenza della
prossima settimana, e non fiatare, obbedisci e basta!
La guardai senza parole, era
bellissima, sensuale, ed al tempo stesso emanava un profumo di sesso
da far girare la testa.
si mise ridere facendomi capire che
capiva benissimo, ma che non mi sarei potuto sottrarre ad un week end
di sesso sfrenato.
- ora ti preparo la colazione, e ti
rimetto in forza e poi... ti sistemo a dovere! Immagino che tu faccia
una colazione molto proteica e perciò ti ho preparato tre uova con
pancetta, corn flakes, cioccolato, varie spremute di frutta e per
finire delle fragole con panna.
Che servizio, nemmeno a casa facevo una
colazione simile.
- Naturalmente le fragole le lasciamo
per ultime, le mangiamo insieme! Mentre tu mangi io vado a cambiarmi,
mi metto il costume e poi facciamo un bagno nella vasca idromassaggio
Non mi lasciò nemmeno il tempo di
rispondere che già era sparita, la vedevo camminare per il lungo
salone mentre ancheggiava come una venere, muoveva quel culo da
favola in un modo talmente sensuale che il mio cazzo riprese vita al
solo pensiero di quello che l'aspettava.
mentre facevo colazione riaccesi il
DVD, volevo capire, dovevo riuscire a scoprire se era lei una delle
due figone che si strapazzavano in un 69 da paura. certo vedere due
donne che se la leccano e si infilano un vibratore nel culo ciascuno,
è una scenetta niente male che mi fece diventare il cazzo duro
un'altra volta.
Ero talmente preso a guardare il
filmino molto incuriosito che non la sentii arrivare.
- E bravo Jan, vedo che sei molto
curioso, immagino vorresti sapere chi sono le due donne, vero? Allora
ti soddisfo subito. Una è Justine, la nostra cameriera e l'altra...
non te lo dico adesso, prima o poi se farai il bravo, vedrò.
- Cazzo - mi scappò senza rendermi
conto di quello che dicevo - Scusa non volevo, ma due fighe così non
si vedono in giro certo tutti i giorni. Complimenti per Justine,
veramente notevole!
- caro il mio Jan, Justine ora non è
qui perciò inutile pensare a lei, ora ci sono io e devi pensare a me
adesso.
Non mi ero accorto di come era vestita,
anzi di che costume da bagno indossava, in quanto mi stava alle
spalle, ma mentre parlava mi venne di fronte e restai senza fiato.
Aveva un costume che non era un
costume, un bikini invisibile, due copricapezzoli che a malapena
riuscivano a coprire le areole, ma le tette trasbordavano da tutte le
parti ed i due chiodini erano sempre sull'attenti. Lo slip non
esisteva quasi, un piccolissimo triangolino copriva a malapena il
clitoride, mentre dietro un filo dentale passava dentro le chiappe
- che ne dici del mio nuovo costumino
brasiliano? ti piace? riuscirà a far risvegliare il fratellino? la
mia sorellina poverina si sente tutta sola ed abbandonata!
a sentir quelle parole il mio cazzo
svettò come una molla verso l'alto in tutta la sua lunghezza e
portanza.
- ohhhhh, così mi piace! vedo che ti
fa effetto. che ne diresti di darmi una leccatina alla figa?
Non me lo feci ripetere due volte,
visto che non avevo nulla indosso, mi alzai la presi in braccio e la
stesi sul tavolo del salone.
cominciai a leccarle la figa che già
trasudava umori come una fontanella, non avevo certo bisogno di
levare il costume, bastava la sola punta della lingua per trovare il
tutto. cominciai a titillarle il clitoride e a mordicchiarlo
lentamente e man mano la scopavo con la punta della lingua
- siiiii, dai continua così, non ti
fermare mai, dai porco, dai fammi male, fammelo sentire tutto il tuo
cazzone, lo voglioo!!!
- aspetta non è ancora il momento - le
dissi - lasciami divertire ancora un po' e poi vedrai, anzi sentirai!
- sii, dai ancora, ancora leccamela
tutta, scopami con la lingua, dai dai non ti fermare
mentre la leccavo i suoi umori non si
arrestavano dall'uscire dalla figa che ormai era un altra volta un
piccolo laghetto profumato. non vi dico in che condizioni era il mio
cazzo, pensavo mi esplodesse sotto il tavolo, mi faceva un male
tremendo, ma non potevo scoparmela subito, la dovevo cuocere a
puntino.
con la lingua cominciai a leccarle
anche il monte di Venere ed il buco del culo che ormai era un
tutt'uno, un lago immenso di umori che uscivano copiosamente dalla
figa arroventata.
- sii, leccami il buco del culo, dai
scopami il culo con la lingua, dai porco, non ti fermare, fammi
sentire la punta della lingua come entra nel mio culo daiiii!
- aspetta e sentirai, tranquilla e
rilassati
mentre le dicevo così bagnai due dita
della mano nei suoi umori e li avvicinai al bottoncino marrone che
cominciava a fremere e sussultare al solo tocco della lingua. Senza
tanto indugiare appoggiai le dita al buchetto e con un solo colpo
secco le affondai nel culo che le accolse con una stretta avvincente
- Così mi fai male, che razza di porco
che sei, ma mi piace troppo, non ti fermare più, dai, dai, muovile
rapidamente dentro e fuori.
continuavo a leccarle la figa mentre le
stantuffavo il buco del culo e lei cominciava ad emetter suoni
indescrivibili e frasi senza senso
- dai ancora, muovi quelle cazzo di
dita, fammele sentire su per il culo e scopami con quella lingua,
mordimi il clitoride, siiii cosìììì, dai, dai, dai, ancora
ancora, non ti fermare dai che vengooooo!!!
venne urlando tutto il fiato che aveva
in gola, pensavo stesse per svenire tanto di dimenava ed urlava e mi
annaffiava la faccia con il succo dei suoi umori ormai incontenibili.
Una fontana era nulla al confronto.
i fremiti del piacere continuarono a
lungo, se ne stava con al schiena sul tavolo in preda ad un piacere
che non le finiva più, si mordeva le labbra ed emetteva suoni
incomprensibili, mentre si strizzava le tette da sola. I suoi
capezzoli erano diventati delle barrette d'acciaio, ormai il costume
non si sapeva più dove fosse finito, era tutta sudata e rossa
paonazza, godeva e godeva come una pazza
- cazzo, così tu mi farai morire, ma
se questo vuol dire morire che ben venga, ed ancora non hai scopata
per bene stamattina.
mentre diceva così scese dal tavolo,
mi spinse verso il divano e mi sussurrò in un orecchio
- ora tocca a me, prima del bagno nella
mia vasca idromassaggio mi voglio divertire io, e tu lasciami fare
quello che voglio intesi?
e chi si sarebbe opposto ad una simile
proposta
mi lasciai trasportare sul divano, con
il cazzo che ormai era diventato paonazzo, mi faceva veramente male,
ma non potevo certo venire dovevo tener duro e veder cosa avrebbe
fatto Cinzia.
mi fece sedere sul divano e si mise in
ginocchio davanti a me, lo prese subito in bocca e cominciò a
succhiarlo con un'avidità tale che pensai me lo volesse staccare da
quanta foga ci metteva, succhiava e leccava, avanti ed indietro,
riusciva a prenderlo tutto fino in fondo e con le mani mi strizzava
le palle ormai gonfie fino a scoppiare. Mi leccava il cazzo, le palle
ed il buco del culo, in un modo molto ritmico ed alternato portandomi
all'apice e poi pian piano facendo scemare la voglia di sborrarle un
fiume di sperma in bocca.
Una vera maestra, poche donne così ho
trovato nella mia vita.
Ad un certo punto la vedo alzarsi e
prendere il mio cazzo in mezzo alle sue tette, cominciò a farmi una
spagnola ed a succhiarmi la cappella quando arrivava vicino alla sua
bocca con una tale foga che resistetti pochissimo, venni urlando
tutto il piacere costretto che avevo in gola, cinque o sei volte e
nemmeno una goccia è andata sprecata, ha pensato ben Cinzia a bersi
tutto direttamente dalla sorgente
Mi ha ripulito ed lucidato il cazzo per
bene, tirandolo a lucido, rifacendolo tornare in tiro dopo qualche
minuto
- ma non ti basta mai? - le chiesi
- questo è solo uno spuntino, non
abbiamo nemmeno finito la colazione e poi non mi hai nemmeno scopata,
cosa credi di passartela liscia oggi?
mentre parlava si era alzata ed aveva
preso il vassoio delle fragole ed il contenitore della panna.
con un gesto molto ma molto sensuale ha
portato un fragola alla bocca ed ha cominciato a leccarla
voluttuosamente, mentre con l'altra mano scuoteva il tubo della panna
- ti piacciono le fragole? A me fanno
impazzire, specialmente se condite con la panna fresca
Ragazzi che dire il mio cazzo non
sapeva più cosa fare, ancora una volta duro e svettante come non mai
ma come si fa a restare insensibili a certe parole?
si alzò in piedi di fronte a me e
prese una bella fragola rosso fuoco, la leccò per bene e la mise
proprio in mezzo alla figa ancora sbrodolante
- dai lecca la fragolina, se ti piace?
- non sono mica matto a rifiutare un
simile invito - le dissi e cominciai di nuovo a leccarle la figa che
ormai era diventata tutta rossa dal succo della fragola stretta in
mezzo alle grandi labbra.
che gusto leccare il sugo delle fragola
e gli umori che uscivano dalla sua figa.
nel frattempo si era ricoperta il basso
ventre di panna fresca
- Leccami tutta, fammi morire, fammi
sentire la tua lingua come mi ravana il clitoride, dai fammi venire
ancora come sai fare tu prima di scoparmi.
mentre le tenevo aperte le grandi
labbra notai che aveva preso da sotto il cuscino del divano un grosso
vibratore che aveva già acceso, senza pensarci due volte se lo mise
in bocca, lo inumidì per bene e se lo infilò con un solo colpo
tutto nel culo.
Un po' la mia lingua che le trapanava
la figa ed il clitoride ed un po' il vibratore che le squassava il
culo, cominciò ad agitarsi ancora una volta e ad emetter frasi
sconnesse
- dai porco, leccamela tutta, dai
mangiala tutta, è solo tua la mia figa, scopala con la lingua, dai
fammi venire un'altra volta, dai non ti fermare, oddiiiooo vengooo,
dai dai, daiii!!
E' venuta squirtando come una fontana
bagnando tutto il divano, la mia faccia, il pavimento ed il tappeto,
ormai era un ossesso in preda al piacere nulla e niente riuscivano a
fermarla.
dopo qualche minuto di convulsioni e
continue venute, si calmò ed ancora una volta mi gettò sul divano,
succhiando e tendendo il mio cazzone con una mano mentre con l'altra
scuoteva ancora la bomboletta della panna.
quando fu pronta mi ricoprì il cazzo
di freschissima panna che cominciò subito a leccare come fosse il
migliore gelato mai gustato.
Cazzo Cinzia sapeva ben leccar il
cazzo, chissà da chi aveva imparato, ma non era importante sapere
questo in quel momento. dovevo rilassarmi e concentrarmi su quello
che mi stava facendo. Con un mano prese un po' di panna e me la
spalmò sul buco del culo
- Ehi cosa vuoi fare? io non ho nessuna
intenzione di prenderlo dietro sappilo bene
- Stai zitto e lascia fare a me- mi
zitti - con un bacio che la lingua arrivò in fondo alle tonsille.
non potendo più parlare accettai
quello che stava facendo.
vedendomi in silenzio si abbassò e
cominciò a leccare la panna che mi aveva spalmato sul culo. Provavo
sensazioni mai sentite fino allora, a parte le grandi capacità di
lingua di Cinzia, ma sentire il culo pieno di panna e leccato da una
gran figa come lei, ti fa rizzare il cazzo fino a farlo esplodere.
Non contenta di tutto ciò, si mise
ancora un volta un dito in bocca per finire la panna ed insalivarlo
per bene. prima che potessi aprire bocca me lo aveva già piazzato
nel culo e mi stava massaggiando la prostata.
Non vi dico quello che stavo provando,
un dito nel culo che all'inizio dava fastidio e faceva male ma che
poi ha trasformato il tutto in un piacere indescrivibile ed una
lingua che li leccava i coglioni, il frenulo e la cappella.
Anche stavolta non fui capace di
resistere a lungo, venni, venni ed ancora una volta venni sulle sulla
faccia e sulle tette sempre irrigidite. Stavolta pensò bene di
spalmarsi tutta la mia sborra sulle tette e quello che avanzava lo
raccoglieva portandolo alle labbra leccando con avidità
- lo sperma fa bene alla pelle, lo
sapevi? la mantiene morbida e vellutata, non che io ne abbia bisogno,
ma meglio prevenire che curare.
Ero quasi distrutto, mi aveva succhiato
tutto quello che avevo nelle palle ed anche le riserve.
Mi lasciò sul divano ed andando via mi
disse:
- non ti addormentare ora che dobbiamo
fare un bel bagno nella vasca idromassaggio su in terrazzo, io vado a
lavarmi e mettermi un altro costume, tu continua pure a vedere il DVD
visto che ti piace tanto
la vedevo sculettare allontanandosi
verso il bagno e solo a veder quel culo da favola il mio cazzo ormai
svuotato ebbe un altro sussulto.
raccolsi le forze e finii la colazione,
tutte le fragole annaffiate con dello champagne che aveva lasciato
nel secchiello del ghiaccio li vicino.
Che giornata mi aspettava, potevo
immaginare, ma non riuscii certo a pensare a tutto quello che
successe.
Forse era passato un quarto d'ora e
stavo ancora mangiando tranquillamente le fragole e sorseggiando un
calice di Spumante ghiacciato quando si presenta Cinzia davanti ai
miei occhi. Per poco non mi strozzavo, una fragola mi è andata per
traverso e lo spumante ha preso il canale sbagliato e questo tutto
per colpa sua.
Aveva detto di lasciarle qualche minuto
per rinfrescarsi e mettersi un altro costume, ma certo non mi
aspettavo tutto questo.
Non so se conoscete certi costumi da
bagno che indossano nelle spiagge più osè dei Caraibi o della
California, non sono esattamente costumi da bagno ma solo due
stringhe elasticizzate che coprono a mala pena i capezzoli un
elastico dietro al collo per sostegno ed un micro triangolo solo per
coprire il clitoride, naturalmente dietro è solo un filo dentale che
passa in mezzo alle chiappe... da infarto soprattutto se indossato da
una superfiga con tutte le cose nel posto giusto.
Le stringhe non riuscivano nemmeno a
coprire i capezzoli che svettavano fuori dal tessuto come due
arpioni, le grandi labbra facevano scomparire il leggero filino copri
clitoride al loro interno e dietro sembrava non indossasse nulla in
quanto le due sodissime natiche coprivano completamente il filo
dentale.
Aveva un paio di scarpe con tacchi a
spillo per sembrare ancora più alta di quant'era, un cappello da
sole a falde larghe ed una bocca con un rossetto talmente brillante
che sembrava irrorato dal sugo di fragola.
Vedendo il mio stupore e sorpresa, mi
guardò e si mise a ridere dicendomi:
- Ehiiii, ma ti faccio un così brutto
effetto da lasciarti senza parole? Se è così vado subito a
cambiarmi e mi metto in tuta!
Bisbiglia qualcosa che nemmeno io so
cosa, premetto che nella mia vita ho avuto donne di tutte le età,
razze e culture, pregiudicate o meno, sposate o single, alte e meno,
ma una grande gnocca così, sinceramente ancora mi doveva capitare.
Mi ripresi subito dallo shock e le
dissi:
- ma che scherzi? non mi avevi promesso
un bagno nella vasca idromassaggio? ma io sono senza costume, ma non
fa nulla anche tu non scherzi! che aspettiamo? dai andiamo fammi
strada
Mi diede un bacio con la lingua che
quasi quasi mi aspirava tutto lo spumante che avevo bevuto e mi prese
per mano per condurmi in vasca
Solo allora mi resi conto di cosa era
quella casa, non finiva più. A parte il salone immenso dove avevamo
dormito tutta la notte era tutto un susseguirsi di camere aperte su
un corridoio, tutte senza porte e poi una scala di legno portava al
superattico. Salito restai senza parole forse 100mq di appartamento
con un terrazzo spettacolare da dove si vedeva tutta la città.
una vetrata enorme si affacciava sui
palazzi di fronte, leggermente più bassi e una serie di stanze erano
collegate al grande ambiente centrale dove si trovava una vasca
idromassaggio da cinque posti.
mentre si era andata a cambiare Cinzia
aveva avuto la furbizia di accendere la vasca che era già tutto un
ribollire di acqua calda profumata ed invitante.
Cinque posti forse erano un po' troppi
per solo noi due, ma certo non potevo rifiutare un tale invito.
Non mi aveva preso per mano, come
solitamente fanno tutte le coppie normali quando camminano insieme,
aveva preso in mano e stretto bene il mio cazzo, scappellandolo
avanti ed indietro ad ogni passo che faceva, facendomelo diventare
sempre più duro passo dopo passo, talvolta se lo strusciava sul culo
mentre saliva le scale facendo finta di nulla. Potete ben immaginare
come mi sentivo. Sollecitato da queste manovre ricominciava a farsi
duro e paonazzo.
- Che ne pensi di questo
appartamentino? Ti piace il regalino che mi ha fatto papino?
- Alla faccia del regalino, ma papino
lo sa che razza di troione che sei?
- Ma sei matto? Papino sa che sono un
brava ragazza siciliana in cerca di marito che si occupa solo del suo
lavoro. Ma adesso basta parlare degli altri pensiamo un po' a noi due
che è da ieri sera che non sento il tuo cazzone sfondare le mie
viscere.
Non aveva nemmeno finito di parlare che
già lo aveva preso in bocca ed aveva cominciato a succhiarmelo con
una tale avidità che dovetti allontanargli la bocca, me lo avrebbe
divorato se continuava così. Come ho già detto ho un cazzo di tutto
rispetto, 30cm, non mi sembrano pochi e non sono mai stati rifiutati
da nessuna donna, ma Cinzia mi stava prosciugando.
Mentre me lo succhiava, con la punta
della lingua entrava nell'uretra dandomi sensazioni incredibili, mi
massaggiava le palle gonfie all'inverosimile e con l'altra mano mi
stimolava il buco del culo. Cazzo come facevo a lasciar stare un
donna così? A costo di far un infarto dovevo soddisfarla.
Entrammo in vasca, in un acqua colorata
da luci soffuse che creavano un atmosfera d'incanto, aveva acceso una
musica di sottofondo che inebriava il cervello, e messo un secchiello
con un altra bottiglia in fresco, di champagne francese questa volta,
vicino al bordo della vasca. Ci sapeva fare la signorina.
Appena entrato dentro l'acqua, sarà
stato il calore dell'idromassaggio, la musica, i colori od il suo
corpo che si continuava a strofinare al mio ebbi un'erezione che
pensavo stavolta mi scoppi il cazzo in mano.
Mi fece sedere sul bordo della vasca e
mi disse con voce flebile e suadente:
- ora chiudi gli occhi e non pensare a
nulla, al resto penso io.
Che fare?
accettai di buon grado il suo invito e
in men che un pensiero sentii le due tette sode che avvolgevano il
mio cazzo nella sua interezza. me lo aveva avvolto tutto e cominciò
una spagnola da paura. si stringeva i seni stretti stretti e faceva
scivolare il cazzo su è giù e quando arrivava all'altezza della
bocca con la punta della lingua stuzzicava il frenulo.
Cercai di pensare ad altro per non
venirle in faccia, non fu facile, lei continuava imperterrita nella
sua azione distruttiva della mia cappella che ormai un po' dovuto al
calore un po' allo sfregamento ed al risucchio era diventata non più
viola ma quasi nera.
Ad un certo punto levò la mano dal mio
culo e cominciò a sditalinarsi come una matta. Cominciò ad emettere
suoni sconnessi, si mordeva le labbra, tirava fuori la lingua, ma
continuava a giocare con la mia cappella.
Tutt'un tratto si alzò mi lasciò
riprendere fiato e dal bordo nascosto della vasca prese un cazzo di
gomma nero, lungo forse 25 cm, senza bisogno di bagnarlo, con un solo
colpo dopo averlo fatto sparire sott'acqua se lo infilò nel culo,
mentre riprese a sbocchinarmi.
- Ora voglio solo sentire un fiume di
calda sborra inondarmi le tonsille, voglio farti venire e non devo
perderne nemmeno una goccia.
Mentre si stantuffava il culo, cominciò
a gemere e gridare:
- si dai, porco, vienimi in bocca,
scarica tutta la tua sborra nella mia gola, dai voglio farti godere
come dico io e poi tu dovrai pensare a me...dai mi piace il cazzo
finto nel culo, ma preferisco il tuo, dai vieni, riempimi la gola,
dai che aspetti?
Aveva preso a menarmelo così forte che
dopo dieci secondi non fu più capace di trattenermi e venni forse
cinque o sei volte. Un fiume di calda sborra inondò la sua gola e
Cinzia non ne fece uscire un sola goccia, ingoiò il tutto leccandosi
avidamente le labbra.
- Come mi piace, ora è ancora più
calda, forse perché sei in vasca con me.
Naturalmente inutile dire che il
costume galleggiava sull'acqua della vasca, era completamente nuda
con due arpioni che svettavano dalle sue tette, la bocca umida e
vogliosa ed il culo a pelo d'acqua
Pensai se vado avanti così non arrivo
a sera, ma non me ne fregava nulla, quando avrei più avuto
un'occasione simile.
Il mio cazzo e le mie palle erano
completamente svuotati dal suo risucchio, avevo esaurito anche le
scorte più recondite. Ma fu lei che ben sapendo come mi aveva
spompato, aveva già trovato la soluzione.
Sempre dietro la vasca idromassaggio,
aveva nascosto un vassoio con ostriche fresche e salmone
- Queste serviranno a farti tirare su
un po', sei un po' giù di corda e la giornata è ancora lunga, non
penserai di smetter qui, vero? Io ho voglia del tuo cazzo, ed anche
tanta non poca perciò rifocillati e riprendi le forze.
Mentre parlava aveva preso un ostrica,
spruzzato del limone sulla stessa e metà aveva cominciato a
succhiarla dalla conchiglia offrendomi l'altra metà.
Cominciammo un succhio e risucchio con
tutte le ostriche del vassoio, fu poi la volta del salmone al quale
toccò la stessa sorte. naturalmente il tutto sempre bagnato con
dell'ottimo champagne, che spesso si faceva colare lungo le tette
chiedendomi di succhiarle nel frattempo.
Penso che qualsiasi uomo avrebbe delle
reazioni di fronte a questi atteggiamenti ed anche se spompato,
stanco il mio cazzo ebbe un altro risveglio.
Se ne accorse e facendo finta di nulla,
fece cadere il bicchiere dentro l'acqua.
Infilò la testa sotto per andare a
recuperare il bicchiere ed invece di prendere il bicchiere addento la
mia cappella con un morso tra il doloroso ed il piacevole. Provavo
delle sensazioni incredibili, cominciai a stuzzicarle i capezzoli,
non che ce ne fosse bisogno erano già duri di per sé, non avevano
certo bisogno di esser stimolati. Erano diventati di acciaio e le
tette erano sode e rotonde come due palle da bowling.
- Ora si che vedo che la mia curetta
sta facendo effetto, così mi piaci. Ricordati che ancora non mi hai
sfondato né la figa né il culo stamattina
Così dicendo si alzò, dopo avermi
dato un ultimo risucchio facendomelo diventare duro per bene per
l'ennesima volta e si mise a pelo d'acqua appoggiando le mani al
bordo opposto.
- Ora tocca a te, e ricorda se ti
chiedo di smettere, tu dacci dentro più forte non ti fermare o ti
uccido
Il suo culo galleggiava a pelo d'acqua
e il suo bottoncino marrone era ben visibile, ben dilatato prima con
il vibratore e ora ben rilassato dall'acqua calda
- Che aspetti? dai fammelo sentire
tutto dentro, ma fai piano che mi sfondi
Ben sapendo che voleva tutto il
contrario di ciò che diceva, afferrai la vita con le mani ed
avvicinai la cappella al buco del culo
- ohhh cazzo come ce l'hai duro, e si
mi piace proprio, ma fai piano mi raccomando, non fare lo stronzo
come l'altra volta che me l'hai sparato tutto in culo in una sola
volta
Il messaggio era più che chiaro,
strinsi ancora di più le mani per non mollare la presa, le alzai
leggermente il culo ad altezza della mia cappella e presi la mira.
Con un solo colpo secco e rapido le
infilai tutti i trenta centimetri di cazzo nel culo
- ahhhhhiii! Ma sei matto? Che cazzo
fai brutto stronzo? ti avevo detto di non spaccarmi il culo e tu che
fai? levalo subito che mi fai male!
Avevo ben capito cosa voleva Cinzia e
così cominciai un dentro e fuori essendo sicuro che sempre almeno
metà cazzo stava nel suo culo, sempre più forte. Ormai facevo
fatica a venire subito, ero talmente svuotato, ma con il cazzo in
tiro che sarei durato un bel po' stavolta.
- Oddio ma sei matto? Vuoi farmi morire
così? fermati e fammi riprendere fiato. Poi continui, oooohh si mi
piace il tuo cazzo nel culo, dai sfondami tutta, sono la tua gran
troiona, spaccami a metà, fammelo arrivare nello stomaco dai. Si, mi
piace. Cazzo fermati mi fai male…
Ormai urlava frasi sconnesse
contraddittorie e senza senso, ma veniva in continuazione stringendo
ogni volta la mia cappella all'interno delle sue viscere, ogni volta
in modo più spasmodico
- Ti sentono i vicini, non urlare così
- le dissi in un orecchio
- E chi se ne frega dei vicini, così
almeno sapranno che sto scopando e godendo come una vera cagna in
calore, dai scopami ancora. Daiii, ohh siiii, vengo ancora una volta.
cazzo ho il culo in fiamme
Si struggeva i capezzoli, si mordeva le
labbra e solo dopo mi accorsi che si stava massaggiando il clitoride
con il solito attrezzo di gomma rigida
- Ah, io ti sto inculando e tu ti
sfreghi la figa con un cazzo finto?
Ora te lo faccio sentire io quello vero
altro che un pezzo di gomma, vediamo se senti la differenza adesso.
La alzai ancora di più e facendo
uscire il cazzo ancora duro e viola dal suo buco del culo ormai
aperto all'inverosimile, lo infilai tutto ancora in un sol botto
dentro la figa
- Ahhhiii, ma che cazzo combini, mi
uccidi così. Ma ti prego scopami ancora, non ti fermare mai ora
fammi venire di figa, daiii daiiiii
Presi io l'iniziativa, le levai il
cazzo finto dalle mani ed ancora una volta senza alcuna difficoltà
glielo infilai nel buco del culo che ormai era diventato un canale
aperto e disponibile a ricever qualsiasi cosa.
Sentivo il mio cazzo strofinare
all'interno della sua figa che cominciò a riscaldarsi e a
sbrodolare, mentre con una mano tenevo men saldo il cazzo di gomma
ben piantato nel suo culo. Lo facevo entrare ed uscire a mio
piacimento spingendolo fino in fondo.
- Brutta troia lo senti cosa vuol dire
prendere due cazzi insieme? ti piace vero? e non mi dire fermati che
faccio peggio
- Oddio, mi fai morire così, non ho
mai preso due cazzi insieme, mi piace, ma per favore fermati non ne
posso più.
- Ok, Ok!!
Avevo capito il messaggio, cominciai a
sfondarle la figa con dei colpi paurosi che sentivo arrivavano fino
in fondo, allo stesso tempo spingevo il vibratore nel suo culo fino
quasi a farlo sparire del tutto.
questo durò per quasi cinque minuti,
mentre lei urlava:
- cazzo, come gooodooo, siii dai
sfondami tutta, fammi venire ancora un'altra volta, dai oddiio vengo
ancora una volta daiiiiii, daiii non ti fermareeeeee!!
Tanta era la foga che alla fine venni
anch'io forse stimolato dai suoi movimenti, era lei che si muoveva
avanti d indietro, io ero fermo, lei che guidava i due cazzi nelle
sue viscere, ma forse ero anch'io stimolato da quel cazzone di gomma
che sfregava contro il mio diviso solo da una sottilissima parete di
pelle che divideva utero e sfintere.
Venni in maniera copiosa ancora una
volta dentro al sua figa, che ormai sembrava un forno tanto era
calda, lei continuava a venire con dei convulsi sia orali che con
contrazioni continue sia uterine che di sfintere.
- Cazzo, amore mio, mi hai fatto godere
come non ho mai goduto in vita mia. E' la prima volta che provo certe
sensazioni, sei davvero unico.
Non finì di parlare che lo prese
ancora una volta tra le labbra per succhiare tutto il nettare che
ancora stava uscendo, naturalmente facendo ben attenzione a non
perderne nemmeno una goccia.
Sfiniti ma felici uno nelle bracci
dell'altra ci rilassammo nella vasca idromassaggio cercando di
recuperare un po' le forze.
- Per stamattina ne ho avuto
abbastanza, ora ci godiamo un buon bagno ristoratore e poi se ti va
nel pomeriggio facciamo una bella sauna.
- come se mi va, io faccio la sauna
almeno tre volte la settimana. Forse dimentichi le mie origini. Mio
padre mi ha portato in sauna quando avevo tre mesi e da allora è
diventato un must per me. Quando vado in Scandinavia la faccio quasi
tutti i giorni, specialmente d'inverno quando c'e' la neve. Una sauna
bollente e poi via tutti nudi a ruzzolarsi sulla neve e poi ancora
una volta in sauna ed ancora sulla neve. Sembra di rinascere credimi.
hai mai provato?
- no questo no!Non ancora, ma vorrei
provare con te a scopare dentro al sauna, ti va?
- e come posso dire di no, ma
attenzione bisogna andarci cauti, il troppo calore potrebbe farti
male se non sei abituata
- Brutto porco, questo significa che
hai già scopato altre volte in sauna e sai come si fa, vero?
- Dimentichi ancora una volta che mio
padre è Scandinavo e che io vado spesso da quelle parti, e poi sono
un uomo a cui piacciono le donne, che ci posso fare
Sentendo queste parole mi diede una
stretta ai coglioni facendomi sobbalzare all'indietro come un
gambero.
- non voglio sentire queste cose quando
sei con me o te le stacco, chiaro?
- certo, certo. Io sono solo un povero
ragazzo single, che non fa nulla di male
- Stronzo - mi prese la testa e me la
ficcò sott'acqua allargando le gambe e portando la mia faccia
proprio di fronte alla sua figa, non potei resistere e cominciai a
leccarle il clitoride che diventò subito un chiodino lungo e rigido.
Mi muoveva la testa in funzione di come voleva la leccassi, su e giù,
a destra e a sinistra, con movimenti circolare ed ondulatori. Stava
facendo tutto lei, vedevo al sua pancia agitarsi in preda alle
contrazioni uterine, cazzo pensai, sta venendo un'altra volta.
Allargai a quel punto le grandi labbra e con la punta della lingua la
penetrai. Fece un salto fuori dall'acqua tirandomi su la testa, e
permettendomi anche di respirare, urlando ancora una volta:
- Vengoooooooo!!!
Vidi una finestra dal palazzo di fronte
che si apriva, le misi una mano davanti alla bocca e scoppiammo a
ridere come due matti
- Ma ti rendi conto che ti hanno
sentita anche i vicini
- Ah si quella è una che quando faccio
il bagno in vasca cerca sempre di spiarmi, penso sia lesbica, cerca
sempre di guardare qua dentro quello che succede. Non che mi
dispiaccia ma....
- Ma tanto tanto ti piacciono anche le
donne?
- non te lo dico, dovrai scoprirlo da
solo! Quella è solo invidiosa perché ha sentito come sono venuta,
se la sogna una scopata così quella lì. Ma ora fammi riposare un
po'
Uscì dalla vasca in tutta la sua
statuaria bellezza prendendo un accappatoio di seta ed avvolgendo il
suo corpo. Che splendore che era. Anche una mummia se la sarebbe
scopata una gran figa così.
Mi porse un altro accappatoio e mi
condusse in una camera relax, dove c'erano delle chaise longue con
dei materassini, luci soffuse, musica di sottofondo, appena stesi mi
porse un calice ed accese la proiezione. tutt'intorno si dissolvevano
una serie di immagini coppi nelle pose più erotiche immaginabili
- E questo serve a rilassarsi un po'? e
se volevi scopare che facevi?
- Zitto, rilassati e goditi lo
spettacolo.
Eravamo talmente stanchi che ci
addormentammo fino a pomeriggio inoltrato, non mangiammo nemmeno, le
ostriche ed il salmone erano stati il nostro pranzo bruciato ben
presto.
Mi svegliai mentre lei ancora dormiva,
avevo bisogno di un bagno, mi alzai e mi allontanai, cercando tra le
varie camere, tutte senza porte, trovai una stanza completamente
rivestita di materiale fono assorbente, un lettino, alcuni giochini
erotici, un’altalena, un sybian ed altre cosette.
- e brava Cinzia - pensai - te la
spassi ben bene
cercai ed alla fine trovai il bagno. Mi
sciacquai la faccia, guardai il mio povero cazzo ormai ridotto in
miseria, aveva succhiato tutta la linfa, mi diedi una sistemata e
tornai in camera.
Non la trovai, nel frattempo si era
alzata, la chiamai ma non rispose.
Forse è scesa al piano inferiore, ma
mentre uscivo dalla stanza, mi venne incontro e mi disse:
- sono andata ad accendere la sauna,
voglio proprio vedere come mi sa scopare il mio amichetto in sauna.
Dovresti aver fatto qualche esperienza o sbaglio, brutto stronzo?
- Ma sei gelosa?
- Io gelosa? Ma che dici se ti conosco
appena. E va bene si. Si. Sono gelosa! con questa mancanza di cazzo
in giro, non voglio dividerti con altre donne, lo sai le donne son
grandi troie, e quando ne acchiappano uno come te non lo mollano più.
Tu ora sei solo mio e tale resterai.
Mi massaggiava le palle mentre parlava,
in modo da far rinascere il mio fratellino che dopo un buon riposo
era pronto ancora una volta a far il suo dovere.
- dai andiamo in sauna, l'hanno montata
la settimana scorsa quando ero all'estero e non l'ho ancora provata.
quando entrai mi accorsi che qualcuno
doveva averla già usata, ma non dissi nulla.
- In Scandinavia vi battete la pelle
con dei rametti di betulla,per riattivare la circolazione, che io non
ho. Ma posso succhiarti il cazzo per bene per farti riattivare una
buona erezione se ne hai voglia
- siamo a tua completa disposizione
Non feci in tempo a parlare che già
aveva in bocca tutta la mia cappella ed aveva cominciato un
andirivieni spaventoso, sembrava avesse una ventosa al posto della
bocca ed una trivella al posto della lingua.
con una mano mi teneva stretto il cazzo
e con l'altra mi massaggiava le palle e il buco del culo
Con il calore tutte le membra si
rilassano e tutti i pori si aprono, si comincia a sudare e ci si
distende.
Ero completamente assorto dal piacere
di quel fantastico bocchino, che non mi resi conto che con un dito mi
stava penetrando il buco del culo. Sapendo cosa stava per fare, non
opposi resistenza come l'altra volta, mi rilassai e lasciai fare. lei
se ne accorse e dopo averlo ben umidificato nella sua figa con un
solo colpo me lo infilò tutto nel culo.
- ma sei matta? così mi sfondi!
- ahhhhhh, ora capisci che vuol dire
prenderlo nel culo in questo modo, solo che io ci ficco un dito e tu
un cazzone d a 30 centimetri. c'è differenza o no?
non fui nemmeno in grado di rispondere
perché mi stava massaggiando la prostata e succhiando le palle,
facendomi avere un'altra erezione da lasciarmi senza
fiato
- vedrai che ti faccio venire come
piace a me, tu non pensare a nulla e lasciami fare
Si era portata dentro un cazzone che
aveva appoggiato al pavimento della sauna e vi ci era seduta sopra,
stava facendo su è giù e cominciava a godere da sola, mentre
ravanava il buco del mio culo e continuava a leccarmi le palle.
- Ti piace così ehh brutto porco! Ma
mica finisce così dopo mi devi far godere anche a me.
Continuava sempre più velocemente
mentre con un mano si strofinava il clitoride ed il cazzone entrava
ed usciva dalla figa ormai grondante di umori
- dai che ti faccio venire e vengo
anch'io. Dai oddiiiiioooo, dai che vengooooooooo
aumentò talmente il ritmo del suo dito
nel mio sfintere che non riuscii a trattenere una sborrata immensa
che si riversò tutta sulle sue tette. Con le dita raccolse ogni
goccia, se la portò alla bocca e succhiò il tutto con un tale
avidità da lasciare senza parole.
Non contenta si mise subito a pecorina,
prese il cazzone finto e se lo spinse fino in fondo nel culo
- ed ora scopami, fammi venire da gran
troia, fammi male
Avevo il cazzo ormai svuotato, ma
vedendo un gran figa masturbarsi il culo in quel modo, dopo poco il
mio cazzo riprese vita. Non ancora al massimo avvicinai la cappella
alle grandi labbra che la risucchiarono in un solo istante. Cominciò
un andirivieni folle e ritmato, e lei cominciò a prima sospirare e
poi ancora una volta a pronunciare frasi sconnesse:
- dai frustami con il tuo cazzo, usalo
come con le betulle, fammelo sentire tutto, fammi male, fai di me la
tua schiava, non ti fermare dai porcooo, scopamiiiiiiii
Meno male che eravamo in sauna, chiusi,
nessuno poteva sentire le sue urla e così pensai ora mi diverto.
Tirai fuori il cazzo ormai all'apice
dell'irrigidimento e di colpo lo piazzai davanti al suo buco del culo
ormai lasciato libero dal vibratore, appena lo sentì diede un forte
colpo di reni e se lo infilò da sola tutto dentro il culo.
- dai cazzo così mi piace, dai non ti
fermare, ancora ancoraaaaaa!!
- Bene bene, pensai tra me e me.
Dopo averle stantuffato per bene il
culo, feci uscire il cazzo e lo piantai con un solo colpo dentro la
figa, alcune botte violente da farla urlare e poi via ancora una
volta fuori e dentro il culo. Alternai culo e figa di continuo per
una ventina di minuti, mentre lei continuava ad urlare e a venire
come un ossesso.
mi pregava di smettere che non ce la
faceva nemmeno a respirare, ma ben sapendo cosa significasse,
aumentava il ritmo delle scopate o delle inculate.
- maledetto porco, cazzo mi fai venire
in continuazione, non ne posso più, mi hai sfondato la figa ed il
culo, mi fai venire ancora una voltaa, oddiiiiiooo,
vengooooooooooooo.
Non esiste cosa più eccitante ed
appagante che veder la tua donna che viene in modo sconvolgente sotto
i tuoi colpi di cazzo.
- Dai ancora, amore mio ti
amoooooooooo!!!!
Si dimenava come un cavallo infuriato,
non riuscivo a tenerla ferma, lo prendeva in culo ed in figa
ritmicamente senza mai stancarsi e così facendo mi stava facendo
venire anche a me
- se continui a muoverti così, mi
farai ben presto venire, capito
- siii, lo vogliooo!!!
si staccò da me e presolo in bocca ha
cominciato a farmi un pompino di quelli che ti senti tirar giù lo
stomaco, finché alla fine non reggendo più ho eruttato un fiume di
sborra sulla sua lingua che lei come i solito ha leccato e succhiato
avidamente.
Naturalmente aveva abbassato la
temperatura della sauna o ci saremmo rimasti secchi
Sfiniti ma soddisfatti uscimmo e ci
andammo a sdraiare ancora una volta nelle chaise longue per
recuperare le forze.
- Ma sei sicura di non averla mai usata
la sauna- le chiesi
- Ti dico che l'hanno montata la
settimana scorsa quando ero all'estero, come avrei potuto? Ma perché
mi fai questa domanda?
- mi sembrava che qualcuno l'avesse già
utilizzata, solo per questo
- Mmmm forse ho capito, ma non fa
nulla, poi capirai anche tu!
Non capivo nulla lo stesso, ma non mi
sembrava il caso di far altre domande, visto che non voleva dar molte
spiegazioni.
Appena sdraiati ci addormentammo come
due ghiri, sfiancati da tanto sesso della giornata e dormimmo
profondamente tutta la notte senza nemmeno cenare.
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