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venerdì 18 novembre 2022

Passione segrete - Ho scopato la mia commessa in cartoleria - Vigevano, Pavia

A Passione segrete il racconto di Mauro, proprietario di una cartoleria a Vigevano.

Sono Mauro nato a Pavia, ben quarantasei anni fa, sposato con due figli e da 4 anni ho una edicola cartoleria a Vigevano, dove vivo nello stesso palazzo dove è situata la stessa cartoleria. La storia che ho il piacere di condividere con me,  è successa a Novembre del 2014 e racconta la relazione amorosa che ho avuto con Tania, la bella e giovane commessa che ho lavorato per me in cartoleria per circa un anno e mezzo.

Il lavoro in cartoleria non è certo duro, ma quando come nel mio caso vi è unita anche l'attività di edicola, richiede un grande sacrificio, ovvero quello di doversi alzare al mattino molto presto. L'attività viene svolta dalle 6 del mattino fino alle 20 circa se non oltre. Per questa ragione, assieme a mia moglie che gestisce con me la cartoleria, decidemmo di prendere una commessa per aiutarci.

Giorgia è questo il nome della ragazza che assumiamo, ha ventitré anni ed una figura ordinata, ma non la definerei una bella ragazza. Giorgia ha un viso carino, è mora ed indossa degli occhiali da vista nera, che le danno una certa aria da intellettuale. Fisicamente Giorgia piuttosto minuta, bassa e non ha molto forme, culo semi piatto e seni molto piccoli. Insomma la ragazza non è  una tipa che possa creare le gelosie di una moglie, gelosa appunto come lo è la mia e quindi la sua assunzione avviene con l'approvazione di mia moglie senza problemi.

Quello che però mia moglie non sa, che io vado matto per quel tipo di ragazza/donna tipo Giorgia. Occhiali, culo piatto e seni piatti, uniti ad un viso carino e dolce, mi fanno diventare letteralmente matto. Sono aimè sempre stato un uomo infedele e con una grande faccia tosta e sin dal primo giorno che Giorgia ha iniziato a lavorare con noi in edicola, iniziai a farle capire le mie intenzioni.

Ogni mattina Giorgia si presenta puntuale, profumata e ben vestita in negozio ed ogni mattina, la riempio di complimenti e battutine, lei però non si scompone, si limita ad un sorriso sornione di educazione e resta più o meno indifferente. Giorgia ha pure un ragazzo che la viene a prendere in auto quasi tutte le sere e che sembra a mio parere di uomo piuttosto brutto.

Dopo oltre un mese non ero riuscito ad avere nonostante la mia insistenza nessuna confidenza da Giorgia, ma proprio in quel periodo con Luglio che si avvicinava mia moglie si accingeva come tutti gli anni a prendersi un periodo di riposo al mare con i nostri figli, mentre io sarei rimasto a casa a lavorare in edicola. Era il momento giusto per cercare di conquistare la ragazza ed ero deciso a tentarle tutte.

Dopo qualche giorno che mia moglie era stabilmente al mare, ebbi l'occasione a fine serata di andare nel magazzino dove Giorgia stava riordinando della merce. Con la mia sfacciataggine, dissi alla ragazza: " Senti io sonos olo  stasera, perché non viene a cena con me?" Giorgia, non risponse facendo finta di non capire la domanda. Io insisto ancora  e le rifaccio l'invito a cena. Giorgia allora con voce bassa risponde: " Mi spiace ma devo uscire con il mio ragazzo"  Sono un bastardo lo so, ma sapendo che la ragazza aveva molto bisono de lavoro, le ribatto: "Senti, è meglio che stasera alle 20 ti fa trovare carina per venire a cena con me, altrimenti penso che non avrò più bisogno di te in cartoleria, ti aspetto qui in edicola dopo l'orario di chiusura, oggi uscirai alle 18 30 per avere il tempo di prepararti."

Giorgia non mi degnò di risposta mentre io mi pentì delle mie parol appena dette. Dopo pranzo, la chiamai nuovamente con una scusa e le chiesi scusa e le dissi, che non si doveva sentire costretta a venire a cena con me e che il suo posto di lavoro non era in pericolo.  A quel punto la ragazza, mi stupì con la sua inaspettata risposta: "Signor Mauro, se vuole i ci vengo a cena, con lei stasera, ma deve promettermi che sarà solo per stasera e non ci saranno altre occasioni, va bene?"  Annuì con la testa, un po' incredulo di quel cambiamento di idea.

Alle 20: 30 ci incontriamo, nel luogo prestabilito dell'appuntamento. Giorgia indossava degli occhiali con montatura di color rosa, intonati al colore del vestitino e dei tacchi sempre color rosa smaltati. E' molto bella ma soprattutto il suo stile  le dà una marcia in più.  Ceniamo in un ristorantino in campagna, lontani dagli occhi dei pettegoli e curiosi di paese. Nonostante mi sforzi per essere carino e gentile lei non si sbottona molto e questo non mi dà grandi speranze per il proseguimento  della serata. Pago il conto e torniamo in macchina, mi appresto a tornare a casa e do ormai la serata per compromessa.

Quando ormai avevo perso ogni speranza, fu la stessa ragazza a proporre quello che non avrei mai pensato di poter fare. Giorgia si esprime così:" Signor Mauro,  ha portato un preservativo spero? " Si, risposi prontamente colto di sorpresa dalla sua domanda. "Bene, allora se  vuole accosti nel boschetto che c'è alla fine di questa strada e parcheggi la macchina."

Ero piuttosto perplesso, da quello strano comportamento, ma non obbiettai né mi feci molte domande; l'occasione che mi si stava presentando era davvero troppo ghiotta per perdere tempo in stupidaggini o riflessioni.

Accostai la macchina in mezzo alcuni alberi che assieme al buio della notte, ci assicurarono una buona intimità e privacy. Giorgia senza dire una parola e senza che io allo stesso tempo ebbi tempo per dirne, iniziò a tastarmi il pacco dei pantaloni. Il mio pene si indurì immediatamente, Giorgia lo tirò fuori dai pantaloni e lo prese in bocca. In tanti anni di esperienze di sesso, poche volte ho ricevuto un pompino così bello. Nonostante lei continuasse ad essere taciturna e a non paventare nessun tipo di emozione, il suo pompino fu superlativo ed era chiaro che lei sapesse perfettamente come far godere con un uomo Iniziò a leccarmi la cappella come se fosse un gelato e ad ogni colpo di lingua mi guardava dritto in viso, con aria decisa per vedere il mio sguardo.  Il piacere che provavo era raddoppiato dalla lenta attesa, intrisa di desiderio che passava tra una passata di lingua sul mio cazzo all'altra.  Giorgia continuò la sua opera d'arte, il pompino perfetto; adesso poso le sua bocca giù nel cazzo fino ad arrivare all'altezza dell'attaccatura della cappella e da lì muoveva di pochi millimetri la bocca, provocandomi un gran piacere. Di tanto in tanto, sempre molto lentamente Giorgia affondava giù il cazzo fino alle palle. Non ho un cazzo piccolo, posso giurarlo, ma lei riusciva a prenderlo tutto in gola senza problemi.  Dopo avermi succhiato ed estasiato, con un gesto si sfila le mutandine e mi chiede di mettermi il preservativo. Appena inserito il preservativo e recrinato al massimo lo schienale, Giorgia mi monta sopra, ed invece di porgermi davanti il viso, mi monta all'incontrario porgendomi alla vista il suo bel culo. Inizia a saltare su e giù sempre con la sua consueta lentezza  e la sento che mentre la sua vagina scivola lenta sul mio arnese, lei stringe la figa per creare un maggiore aderenza e quindi una maggiore goduria per entrambi. Adesso anche lei inizia a gemere, seppur soffusamente.  Dopo un po' che cavalca sento che ha un orgasmo e da lì una breve pausa, anche io non ho molto a venire e le chiedo di farmi un regalo e di farmi sborrare nella sua faccia e nei suoi occhiali rosa. Lei stessa sfila il cazzo dalla sua vagina e mi sega fin quando non sbrodo felice sulla sua faccia e sui suoi occhiali .

Il giorno dopo Giorgia non venne a lavoro e da quel giorno non la vedi più.  Aveva mantenuto la sua promessa, ovvero il fatto che ci sarebbe stata solo un'occasione di sesso tra di noi.

giovedì 22 settembre 2022

Passione segrete - Ho fatto sesso con la moglie di un calciatore

Su Passione Segrete, il racconto di Valerio da Imperia che ha fatto sesso con la moglie di un calciatore. Ecco a voi la storia.

Prima di addentrarmi le racconto, mi pare doverosa una mia breve presentazione. Sono Valerio di Impera, ho 44 anni molto ben tenuti e lavoro in banca come funzionario oltre a questo udite udite, faccio l'agente di modelle. Quest'ultima mia professione mi ha portato ad avere moltissime avventure con tante belle ragazze italiane e non solo. Le mie preferite sono quelle della Repubblica Ceca.

Avrei molte storie di sesso che vi potrei raccontare, premetto io sono singlet, non mi considero un super latin lover, ma solo una persona che con le donne ci sa fare. La storia però che vi racconterò oggi, riguarda quella che ho avuto di recente con la moglie di un calciatore piuttosto famoso.

Prima di tutto per favore, non chiedetemi nomi, non li farò neanche sotto tortura. Giusto per soddisfare qualche vostra curiosità posso dirvi che tale calciatore gioca da tanti anni in serie A con buon successo ed ha avuto anche qualche presenza in nazionale.

Dopo questa dovuta premessa, eccomi a raccontarvi la mia storia. Un anno fa circa nel mio condominio, noto la presenza di una ragazza nuova, tra l'altro anche piuttosto carina. Vedo spesso questa ragazza con 2 bimbi che desumo siano i suoi figli. Dopo qualche tempo, scopro che  la tipa in questione è  la moglie di un noto calciatore di serie A. Nel  quartiere e nel condominio in modo particolare si parla molto di lei, immaginate infatti la vita di una piccola cittadina come Imperia dove basta poco a fare clamore. Il marito, il calciatore non si vede mai e dopo un po' il clan del condominio, scopre che i rapporti con Giulia, la bella moglie del calciatore e il calciatore stesso appunto, non sono proprio  dei migliori. Quando sento la notizia, essendo amante delle belle ragazze, ho alzato le antenne, con l'intento di conoscere e scoparmi Giulia.

Vi chiederete, giustamente a questo punto ma  com'è Giulia? Dirvi bellissima sarebbe una bugia. Sicuramente però una ragazza belloccia, di origine meridionali, capelli  neri, piuttosto formosa  alta 165 grandi occhi color nocciola e capelli lunghi. Fisico come detto formoso, non magrissima ma piuttosto tonica. Tette misura terza e il classico culo tondo che ti fa venire sempre la voglia di sculacciarlo e di tastarlo intensamente.

Avevo già scambiato qualche parola con Giulia e dopo poco prendemmo confidenza. Iniziai a spingermi sempre di più sia con le confidenze sia con le battutine e vedevo tutto sommato, che lei non sembrava disturbata, anzi mi dispensava ilari sorrisetti che tralasciavano chiaramente intendere che il mio corteggiamento non le dispiaceva affatto.
Parlando con Giulia, scoprì che lei e il suo famoso marito avevano dei rapporti incrinati e  che soprattutto lei avrebbe voluto lasciarlo nonostante lui non voleva saperne e si diceva ancora molto innamorato. I due vivevano separati, lui a Genova, per giocare appunto , lei qui ad Imperia dove aveva una casa ed alcuni parenti. Dopo essere diventato il suo confidente, compresi di averla in pugno, riuscivo a farla ridere ed ero comprensivo nell'ascoltare le sue disavventure; ovvero tutto quello che una donna in crisi necessitava, oltre poi ad una bella scopata che sarebbe venuta ad lei a poco.Riuscii a fissare con Giulia per una cena, il sabato seguente con le peggiori intenzioni.

Arrivati al topico giorno, la vidi arrivare al ristorante dove io già l'aspettavo da almeno 10 minuti. Giulia era davvero bellissima, abito nero con minigonna, capelli appena fatti, ben truccata e un profumo intenso che mi ipnotizzò all'istante. Iniziammo a conservare, lei era molto disinibita, mi regalava grossi sorrisi ed i suoi occhi color nocciola brillavano tra un misto di gioia e arrapamento (da veri "porno maniaci" sono sicuro che capirete questa sensazione). Parlammo , bevemmo, scherzammo e mangiammo di gusto per l'intera serata e ci apprestammo a tornare a casa assieme, abitando appunto nello stesso palazzo. Prendemmo l'ascensore ed io spinsi il bottone per il primo piano, Giulia abitava al quarto piano. Quando l'ascensore si fermò, presi sottobraccio Giulia per portarla da me ma Giulia mi rispose dicendomi che la sua fermata era al quarto piano appunto. Io non  le diedi retta e le dissi scherzosamente che dovevo assolutamente farle vedere la mia Collezione di Farfalle. Una volta ancora Giulia rise e si lascio andare, facendosi accompagnare nel mio appartamento. Come chiusi la porta fu  proprio Giulia a prendere l'iniziativa, baciandomi con passione ed impeto ed attaccandomi alla porta. Era proprio assatanata la bella moglie del calciatore e probabilmente era in astinenza di cazzo da tempo.

Fu Giulia appunto a prendere l'iniziativa, mi fece sedere sul divano, quindi accese lo stero e con mio grande stupore, inizio un balletto sexy con spogliarello. Era uno spogliarello porco più che sexy, infatti mentre si spogliava Giulia si leccata il dito di tanto in tanto e sculettava come una troia del night. Alla fine rimase  in tacchi alti e perizoma si inginocchia a terra ed a gattoni, guardandomi come una gatta in calore si avvicina alla patta dei mie pantaloni. Wow! Ero veramente eccitato e quello era solo l'inizio. Avete presente i pompini di Gola Profonda? Ci sono diversi siti che adesso mostrano questa nuova categoria " Gola profonda" che è di fatto una specialità della specialità. Ovvero un pompino di gola profonda. La pratica consiste, nel ficcarsi tutto il cazzo in gola , fino a quando ad arrivare al vomito. Ecco, Giulia era una specialista  del pompino di gola profonda. Succhiava il cazzo tutto fino in gola ed ogni tanto ci sputava sopra insalivandolo bene per poi affondare i colpi con una veemenza degna di una pornostar. Vi giuro, ero piuttosto sicuro che Giulia fosse un po' troia, sono sincero, ma non immaginavo fosse tanto assatanata di cazzo e dentro di me ridevo, capendo perché il marito diceva di essere ancora molto innamorata d lei, e dove si trovano donne che fanno pompini del genere.

Era solo l'inizio dopo il pompino, Giulia si alzò in piedi e si sfilò le mutandine tenendosi però sempre i tacchi. A questo punto Giulia che teneva sempre le sue mutandine in mano mi montò sopra ed iniziò a cavalcare il mio cazzo, nel contempo mi aprì la bocca e mi mise prima le mutandine sotto il naso per farmi annusare i suoi umori e quindi mi mise le mutandine in bocca. Ero un po' esterrefatto, ma tra i tanti porno che avevo visto nella mia vita e le tante ragazze che fortunatamente posso vantare di essermi scopato, accettai la cosa di buon grado, anzi direi con piacere e senza inibizioni. Giulia continuo saltando sul mio cazzo e nel contempo gemendo senza ritegno, gridando  a squarcia gola per un bel po' . Sembrava veramente troia e sessualmente aveva decisamente preso l'iniziativa. Riusciva a capire quando stavo per venire ed in quel momento rallentava la sua corsa per ridarmi fiato. Ad un certo punto poi Giulia sempre di sua iniziativa, si alzò, mi prese per il braccio e si diresse verso la cucina,  si mise a pecorina e mi chiese di  fotterla come una troia. Mentre era a pecora con la testa rivolta verso la mia ,mi sorrideva e muoveva il culo per farmi arrapare ulteriormente.  Vedere il suo culo bello formoso ed il suo viso sorridente che emanava una voglia di cazzo incredibile, mi eccitò  da matti. Mi avvinai verso di lei  con l'intenzione di sfondarla... Inizia a prenderla d dietro sbattendo intensi colpi verso le sue chiappe e le presi i capelli tirandoli. Lei più spingevo più gridava si  dimostrava soddisfatta così iniziai anche sculacciarla forte mentre la fottevo in fica fino ad uscire improvvisamente  e schizzarle una bellissima sborrata sulle sue chiappe e sul  suo buco del culo depilato. Dopo, non so come mai, non avevo mai fatto una cosa del genere fino a quel giorno, ma vedere le  sue belle chiappe formose ripiene di sborra, mi fece venire una strana voglia di leccarla, così senza dirle niente  inizia  a leccarle la sborra dalla fica e dal culo e dal sedere, poi con la mia stessa sborra in bocca mi avvicinai alle sue labbra e la bacia dolcemente.

Fu un'esperienza favolosa, una delle più belle scopate che mai ricordo.














giovedì 24 febbraio 2022

Milena dal bel culo


Milena non è una ragazza che la da via a cani e porci, sì ama il sesso ma anche farlo con qualcuno verso il quale prova un sentimento, o comunque qualcuno che conosce bene.

Non sapete poi quante volte l'ho trovata a guarda video porno su siti come youporn, xhasmter xvideos o per quell italiani su italianoxxx.com ... Insomma per molti una troia per me una donna splendida

Lei è circa 1, 60 ha un bel culo, una terza di seno e capelli castani abbastanza lunghi.

Io e lei siamo amici da molti anni perché frequentiamo lo stesso gruppo di teatro, lo ammetto, sono un uomo e me la sarei scopata senza indugio e senza farmi problemi, però il rispetto viene prima di tutto e per questo e anche per altri motivi non ho mai provato con lei.

Ci rimasi un po’ male, quando circa un anno e mezzo fa lei si mise assieme ad un tipo magro, ipocondriaco e con la puzza sotto il naso, che crede di essere una specie di dio. Non ero geloso in questo caso, ma avrei preferito per lei qualcosa di meglio.

Sono un tipo pacifico, altrimenti avrei alzato le mani addosso al fidanzato di Milena senza pensarci due volte, questo vigliacco non le è stato vicino in momenti brutti per andare a vedere la partita al baretto, le proibiva di uscire con le amiche a volte, e addirittura le imponeva una dieta selettiva a causa di una sua intolleranza.

Venni a sapere da una mia amica che lui non aveva ancora fatto sesso con lei perché era la sua prima volta e non se la sentiva (a 26 anni), poi in seguito questa mia stessa amica mi disse che qualcosa si era mosso e che lui le concedeva il lusso di fargli le seghe, ma di più no perché temeva che in un eventuale rapporto sessuale il profilattico potesse rompersi causando un guaio. Questa cosa macabra andò avanti per mesi, e seppi anche, come se non bastava, che lui non era propenso al sesso orale su di lei, e che, dulcis in fundo, non era nemmeno ben piazzato. Pensavo a quella povera Milena, in astinenza da così tanto, con un viscido del genere al suo fianco, e vedevo sul suo volto sempre più raramente il sorriso. Purtroppo l'amore fa soffrire e lei lo amava e non osava lasciarlo.

Mi ripromisi che ci avrei provato con lei appena si fosse liberata da quel verme, le avrei dato tutto il piacere che quel viscido non era stato in grado di darle, le avrei regalato orgasmi per tutto il giorno e cunnilingus fino a sfinirla.


Un giorno la incontrai sola che passeggiava per il paese, la vidi giù e le chiesi cosa avesse, era un po’ in crisi col suo ragazzo, lui era troppo preso da sè stesso e non le dava ciò che lei voleva, ma lei lo amava e non sapeva che fare. Mi invitò a casa sua a prendere un caffè ed io accettai. A casa sua non c'era nessuno, erano tutti in giro. Dopo il caffè ci sedemmo in poltrona e parlammo un po’, lei pianse, mi spiegò nel dettaglio cose che già conoscevo da un po’.

Le allungai una mano sulla schiena e le coccolai la guancia cercando di farle forza. Mi abbracciò forte, io sentivo i suoi soffici seni sul mio petto, ricambiai l'abbraccio un pò imbarazzato perché temevo che lei potesse così notare la mia vistosa erezione che purtroppo sfiorò con una gamba. Le dissi che le volevo bene e che poteva contare su di me, sarei stato subito a sua disposizione per tutto.

Rimanemmo abbracciati per un po’, poi mi guardò negli occhi con sguardo vitreo e mi baciò, io in un primo momento rimasi spiazzato ma poi ricambiai il bacio.

Mi aprì la cerniera della felpa e me la tolse ed io capii subito quali erano le sue intenzioni. Allungai una mano sui suoi seni coperti da una maglia di lana, era da tanto che immaginavo quella sensazione soffice, lei ricambiò stringendo il mio cazzo duro sotto i jeans. La desideravo tantissimo e glielo dimostrai fin da subito, lei non disse parola ma mi fece capire che apprezzava molto. Siccome il divano era scomodo ci spostammo in camera da letto, ma senza dirci una parola, semplicemente lei mi prese per la mano e mi condusse lì.

Mi scaraventò sul materasso e mi tolse tutti i vestiti, poi si spogliò rapidamente anche lei e mi saltò addosso.

Era bellissima nuda, con quel bel culetto e quella patatina pelosa ma ben tenuta. Pensai a quanto fosse idiota il suo ragazzo, rifiutare una così splendida fanciulla, ma adesso le avrei dato io tutto ciò che lei (e lui) meritava.

Le baciai il collo e le mordicchiai l'orecchio poi scesi sui suoi seni fantastici, leccai i capezzoli mordicchiandoli un po’ e tastando quella fantastica morbidezza. La sentivo gemere, doveva avere in corpo una tale voglia repressa da così tanto tempo, il suo corpo quasi vibrava quando le baciai la pancia e poi scesi sulla figa. Iniziai baciandole il clitoride, lei diede un sospiro, poi con la lingua scesi tra le grandi labbra e le aprii sempre con l'ausilio della lingua scoprendo il suo interno candido e caldo con due piccole labbra già belle bagnate. Le leccai ben bene e poi le aprii facendo penetrare la mia lingua sulla sua fessura tutta umida mentre lei sospirava di piacere. Leccavo prima su e giù, poi da destra a sinistra aprendola bene, prima piano e poi sempre più veloce, poi poggiai tutta la mia bocca su quella splendida patatina e la succhiai mentre giocherellavo con la lingua, poi passai sul clitoride leccando prima piano sfiorandolo, lei sussultò, ebbe un fremito, poi glielo coccolai tutto con la lingua, passando sui suoi lati poi su di esso con ritmo sempre diverso. Stava godendo tantissimo, iniziò a lasciarsi andare qualche gridolino, era sempre più bagnata ed aveva un clitoride gonfio, sentivo che stava per venire, si lasciò andare completamente in un urlo di piacere, mi tirò su e mi baciò in bocca infischiandosene dei suoi umori che mi ricoprivano le labbra.

Mi morse sul petto mentre il suo corpo era percorso da qualcosa simile a scariche elettriche. Dopo qualche istante si riprese e scese giù a succhiarmi il cazzo, lo faceva col desiderio stampato negli occhi, sembrava quasi volesse mangiarmelo. Mi leccava prima l'asta, poi la cappella e lo prendeva tutto in bocca, quasi fino alla base. Mi era diventato durissimo e la cosa doveva averla notata anche Milena che colse il momento migliore per poggiare la sua passerina sul mio membro e spingerselo dentro.

Lei era sopra di me che mi cavalcava letteralmente, la sentivo sospirare e gemere di piacere, mi gridava che voleva sentirlo tutto dentro fino alle viscere, lo voleva tutto, voleva godere così tanto da spaccare le finestre con un urlo. Io ero eccitato come un toro, mi alzai e mi buttai addosso a lei, capovolgendo la situazione, lei mi morse il collo eccitata e poi mi baciò profondamente.

Iniziai a darle spinte sempre più forti, le mie palle sbattevano contro il suo culo, le sentivo bagnatissime dei suoi umori, era una fontana di dolce nettare.

Stava ansimando sempre più velocemente, stava per avere un altro orgasmo e stavo per venire anche io. Di colpo mi venne in mente che lo stavamo facendo senza precauzioni e mi arrestai, lei mi prese e mi avvicinò a sé sussurrandomi di venirle dentro, che prendeva la pillola e che finalmente sarebbe servito a qualcosa. A quella frase ricominciai con le mie spinte, lei urlava eccitatissima, ed urlò ancor più forte sentendo il mio cazzo pulsarle dentro mentre la riempiva di sperma. Rimanemmo stesi sul letto per un po’, poi ci ricomponemmo; mentre mi vestivo lei mi disse grazie, e mi disse che era felice di avere accanto una persona come me che l'avrebbe sorretta nel momento del bisogno.

I suoi vicini di casa devono aver sentito qualcosa perché in paese si sparse la voce che io ero stato a letto con lei facendola godere tantissimo, ma come si sa, il cornuto è sempre l'ultimo a saperlo, se lo viene a sapere...

Una settimana dopo Milena ebbe la forza di lasciare il verme, e dopo di allora scopammo ancora altre volte.

venerdì 6 maggio 2016

Tornando al passato


Era un sabato sera d'estate e Greta era davanti all'armadio della sua camera intenta a scegliere cosa indossare per uscire. Aveva voglia di essere sexy, di mettere in evidenza il suo bel corpicino, minuto ma ben fatto: seno sodo della terza misura, vita stretta, un bel culetto e gambe affusolate. Greta guardò l'ora, erano già le nove,doveva sbrigarsi, alle dieci sarebbe arrivato Stefano, il suo ragazzo da quattro mesi. Si era messa con lui dopo mesi di solitudine o, meglio, di "lutto" per la fine della lunga e tormentata storia con Marco, un ragazzo dai modi bruschi e dolci allo stesso tempo, capace di farla sentire la donna più importante del mondo e, subito dopo, una poco di buono. Amore ed odio, conditi con una passione sfrenata, li avevano uniti e legati morbosamente, tra un litigio e l'altro. Greta aveva amato molto Marco ma l'aveva lasciato un anno fa, dopo l'ennesima lite furibonda, durante la quale Marco l'aveva addirittura schiaffeggiata. Da allora non l'aveva più ne visto ne sentito ma non era riuscita a dimenticarlo, neanche adesso che stava con Stefano. Si ritrovava spesso a pensare a Marco, si domandava cosa stesse facendo, con chi stesse uscendo e così via...
Greta quella sera indossò un abito nero aderente che arrivava al ginocchio e con una profonda scollatura. Sotto, niente reggiseno ed un perizoma nero di pizzo, mentre ai piedi mise dei sandali neri col tacco a spillo. Sciolse i lunghi capelli biondi, si truccò e alle dieci era pronta. Stefano arrivò puntuale come sempre ed insieme decisero di andare a mangiare qualcosa all'irish pub della zona. Scelsero un tavolo un po’ appartato ed ordinarono. Greta non passava di certo inosservata e si accorse che aveva molti occhi puntati addosso, cosa che la imbarazzava ed eccitava allo stesso tempo. Si guardò attorno, il locale era affollato ed il suo sguardo si soffermò sul gruppo di ragazzi seduti al tavolo di fronte, bevevano birra e parlavano a voce alta. Greta diede un'occhiata a ciascuno di loro ed all'improvviso sgranò gli occhi... no, non era possibile... era incredula, quel ragazzo di spalle era Marco, il "suo" Marco. Era cambiato, aveva i capelli cortissimi ed aveva tolto il pizzetto ma la sensualità era quella di sempre. Greta sentì il viso andare in fiamme ed il cuore aumentare i battiti... era completamente "nel pallone" ma, con la scusa del caldo afoso, riuscì a nascondere quella reazione a Stefano, che non si accorse di nulla e continuò a parlare. Greta non riusciva più a seguire il discorso, fingeva di ascoltare ma non riusciva a smettere di pensare a Marco. Avrebbe voluto essere lì da sola, avrebbe desiderato che Marco si avvicinasse per portarla via... Alzò lo sguardo e lo posò di nuovo su di lui e fu allora che Marco, alzandosi per uscire, la vide... rimase immobile per alcuni secondi, poi accennò un sorriso e si allontanò. Poco dopo il cellulare di Greta si illuminò, era arrivato un sms: "Sei più bella che mai, ti penso spesso... se più tardi ti liberi, chiamami. Marco".
Greta quasi svenne alla lettura di quell'sms, avrebbe voluto seguire Marco ma ovviamente restò lì con Stefano. Era eccitatissima e... tutta bagnata... E adesso? Cosa poteva fare?? E Stefano? Certo il rapporto con lui era a dir poco "tiepido" ma era un bravo ragazzo e lei gli voleva bene. Gli disse che l'sms era di Marta, una sua amica e cercò di pensare ad altro ma nella sua mente c'era solo Marco... Avrebbe seguito l'istinto, ora o mai più! Quando Stefano si allontanò per andare alla toilette, Greta scrisse a Marco: "Ok, a più tardi, aspettami..." Le tremavano le gambe, Stefano tornò al tavolo e, finito di mangiare, i due uscirono e salirono in auto. Stefano allungò una mano sulla coscia di Greta e la accarezzò ma a questo punto la ragazza disse di avere un forte mal di stomaco e che sarebbe stato meglio se fosse tornata a casa. Stefano, dispiaciuto, l'accompagnò e quando Greta fu in casa, chiamò Marco. Dopo i soliti convenevoli, Marco le propose di vedersi... era quello che Greta sperava accadesse ed accettò. Dopo un quarto d'ora, suonò il citofono, Greta aprì ed attese sulla soglia... Marco le si avvicinò guardandola negli occhi e da quel momento non servirono più le parole, furono i loro corpi a "parlarsi", a fondersi, ad amarsi...
Le loro bocche si cercarono avidamente, le lingue danzarono a ritmo sfrenato, si toccarono dappertutto, si palparono senza freni, mentre si dirigevano in camera. Marco gettò Greta sul letto, le prese i seni fra le mani e succhiò i capezzoli durissimi... Greta si abbandonò completamente all'eccitazione, avrebbe lasciato fare a Marco tutto ciò che avrebbe voluto. Sentì le sue mani sul perizoma fradicio di umori, poi le dita si fecero strada nella vagina e la lingua prese possesso del clitoride... roba da perdere la testa, infatti di lì a poco, un orgasmo violento percorse Greta dalla testa ai piedi e dalla vagina gli umori colarono lungo le cosce... Marco le fece cenno di girarsi, tirò fuori dai jeans il suo membro durissimo e lo affondò nella vagina, tutto, fino in fondo, come piaceva a Greta. La sbattè con forza, la ragazza gemeva senza ritegno, ne voleva ancora ed ancora... Marco si fermò, le allargò le natiche con le mani ed iniziò a leccarle il buchino, infilando la punta della lingua, sapeva che la cosa faceva sentire Greta molto porca. Poi appoggiò il suo membro sul buchino inumidito e voglioso e... lasciò fare a Greta. La ragazza iniziò a muovere il bacino dolcemente, facendo entrare la grossa cappella e poi, a poco a poco, tutta l'asta, fino in fondo... non provò dolore ma un piacere intenso, profondo, selvaggio... Marco si mosse avidamente dentro quel bel culetto e con poche spinte venne riempiendolo. Fu una notte di pochissime parole e di tanto sesso che risvegliò in Greta e Marco quel sentimento che non si era mai spento.

giovedì 5 maggio 2016

Vecchie conoscenze


Vecchie conoscenze

Con Giulio è sempre stato solo sesso, ci siamo frequentati per anni, ogni volta che sentivamo un certo "prurito" ci telefonavamo e ci davamo appuntamento per degli incontri di sesso sfrenato. 

Apro una parentesi mi piaceva molto anche il sesso telefonico, tanto è che ho lavorato per anni come centralinista erotica ovvero del telefono erotico. Questo solo per raccontarvi qualcosa in più di me :-)

Un paio d'anni fa però mi dovetti trasferire in una grande città, così quegli incontri di sesso terminarono.

Ciò mi dispiacque molto perché con Giulio potevo essere disinibita e lasciarmi andare come mi pareva, cosa che non ho trovato in nessun altro uomo, sebbene abbia sempre avuto diversi incontri occasionali.


Il destino per fortuna volle riservarmi una sorpresa, un giorno stavo camminando in centro e chi vedo dentro un negozio attraverso la vetrina? Esatto! Proprio Giulio.

Decisi di aspettarlo fuori, già fantasticavo sulla possibilità di riprendere i nostri incontri di sesso...

Giulio uscì dal negozio e mi vide "Maria!" gridò e venne ad abbracciarmi, poi andammo a bere qualcosa insieme e a chiacchierare un po’.

"Rimango in città solo altri due giorni, sono qui per lavoro". Peccato! pensai, ma in un due giorni si possono fare tante cose...Così gli lasciai il mio indirizzo e il mio numero di telefono.


Mi chiamò quella sera stessa. "Hai impegni stasera?" mi chiese.

"No" dissi io. "Pensavo di venire a trovarti" continuò. "Ti aspetto allora" gli risposi.

Dopo un'oretta circa Giulio arrivò. Notai che si era vestito elegantemente e ben pettinato, io da parte mia, mi ero preparata come sapevo avrebbe fatto piacere a lui: gonnellina corta, autoreggenti, camicina stretta e scollata che su di me fa un certo effetto, avendo un bel seno abbondante.

Non perdemmo tempo, subito mi prese e mi mise la lingua in bocca stringendomi i fianchi. Lo condussi in camera da letto e mi stesi, lui mi allargò le gambe e tirò su la gonna, vide che avevo le autoreggenti e un bel perizoma nero e mi disse

"La solita maiala". Io risi e gli risposi "La tua maiala".

Mi sfilò il perizoma senza togliermi la gonna, sapeva che mi piaceva essere scopata così. Con una mano andò a toccarmi la figa che trovò già un lago,

"Sei fradicia" commentò. "E' tutto il giorno che ti penso" fu la mia risposta.

Muoveva la mano in mezzo alle mie gambe tirandomi già fuori gemiti di piacere, poi infilò un dito fino in fondo e cominciò ad esplorarmi. "Mettine un altro" gli dissi ansimando e lui mi accontentò. "Un altro dito? Ecco, prendilo" disse lui, poi continuò "So che nemmeno due dita ti bastano, per te non sono abbastanza" e ne infilò prima un terzo e poi di seguito un quarto facendo avanti e indietro con forza.

Godevo come una porca, sentivo la figa piena che si stava allargando grazie alle sue dita che mi penetravano come un bel cazzo duro.

Poi sfilò le dita, si buttò con la faccia sulla mia figa bagnatissima e iniziò a masturbarmi con la lingua facendola penetrare all'interno e muovendola, poi mi succhiò per bene il clitoride, mordicchiandolo come piaceva a me facendomi godere ancora di più.

Quando decise che mi aveva masturbata abbastanza si mise in ginocchio e tirò fuori il suo cazzo duro e gonfio e disse "Succhiamelo adesso, fammi godere".

Non persi tempo, mi buttai su quel cazzone invitante, lo scappellai e leccai avidamente la cappella gonfia e pulsante, poi mi ci abbassai sopra prendendomelo tutto fino in gola e iniziando a pompare.

"Brava, così, prendilo tutto, lo so che ti piace succhiare" diceva Giulio tra i gemiti. Mi mangiai quel cazzone per diversi minuti, alternando succhiate forti e leccate lungo l'asta, poi non resistetti più, volevo ficcarmelo dentro.

"Scopami" dissi. Lui mi prese e mi fece stendere, mi allargò le gambe e appoggiò il suo cazzo voglioso sulla mia figa fradicia, poi lo spinse tutto dentro in una volta e prese subito a muoversi con foga sbattendomi a dovere.

Io urlavo di piacere "Sì, così, più forte, dai, scopami". Sentivo le sue palle sbattermi sul culo e il suo cazzo sempre più forte che mi riempiva.

Tirai fuori le tette dalla camicetta e Giulio le afferrò entrambe, prese i capezzoli tra le dita e strinse forte, sapeva che mi piaceva da impazzire. "E' così che ti piace eh? Sei una porca". Mi diede qualche altra violenta spinta aggrappandosi alle mie tette, poi tirò fuori il cazzo e si mise sopra di me per farmelo entrare in bocca. Ripresi a succhiarlo, in quella posizione Giulio riusciva a penetrarmi la bocca ancora più a fondo, intanto con una mano mi masturbavo, ancora vogliosa di essere penetrata.


"Adesso girati, so che lo vuoi in culo" disse lui. Mi affrettai a voltarmi e ad inarcare bene la schiena per offrirgli il mio culo. Era da tanto che non facevo sesso anale e sapevo di essermi ristretta notevolmente.

Mi allargò e fece colare la saliva sul mio buco, con un dito mi penetrò senza fatica e volle metterne un altro, questa volta faticava ad entrare, così spinse forte rubandomi un urletto di dolore e piacere. "Come mai sei così stretta?" volle sapere. "E' tanto che non lo prendo in culo" dissi.

"Adesso ci penso io ad allargartelo".

Sapeva che era ciò che volevo sentire. A fatica inserì un altro dito nel mio buco stretto e iniziò a fare avanti e indietro per allargarmi. Io intanto mi stavo riabituando e gemevo di piacere.

Tolse le dita e appoggiò il cazzo sul mio buco, fece entrare la cappella e poi piano tutto il resto fino a riempirmi il culo. Stette un po’ fermo per farmi abituare, quando non resistetti più lo pregai "Inculami". "Lo vuoi?" mi chiese "Sì, lo voglio, non resisto più, sbattimi nel culo, dai".

E Giulio cominciò a scoparmi con foga il culo tenendomi per i fianchi e tirandomi verso di lui, poi prese a sculacciarmi ad ogni spinta, sapeva che stavo godendo come una troia in quel modo.

Presi a penetrarmi la figa con le dita per avere la sensazione di pienezza assoluta.

Giulio aumentò la velocità delle spinte e mi chiese "Dove la vuoi la sborra?"

"In culo" lo pregai "Riempimi il culo di sborra". Non se lo fece ripetere,

sentii il suo cazzone duro pulsare e un getto caldo riempirmi il culo.


Lo tolse dal mio culo e mi diedi da fare per lucidarglielo al meglio. Quel cazzone non accennava ad andare giù, rimaneva bello teso e voglioso. "Rimettiti a pecora" mi disse, obbedii subito e gli offrii nuovamente il mio culo che era ancora aperto e desideroso di essere riempito nuovamente, ma Giulio voleva scoparmi la figa e senza perdere tempo me la riempì col suo cazzone iniziando a stantuffarmi a dovere.

Mentre mi scopava mi prese le tette tirandomi a se, io gridavo dal piacere e mi massaggiavo il clitoride, "Vengo" gli dissi, lui aumentò la foga delle spinte.

Sentii un orgasmo violento scuotermi la figa e il corpo accompagnato dalle mie grida.

Mi ripresi e Giulio tirò fuori il suo cazzone ancora duro, sapevo che voleva sborrare ancora, infatti mi disse "Succhiamelo ti prego".

Lo ripresi tutto fino in gola e lo succhiai con gusto, mentre Giulio mi spingeva la testa. Presto senti il cazzo ingrossarsi e sputare un bel fiotto caldo di sborra nella mia gola, Giulio mi tenne ferma la testa fino a che non fossero finiti i residui dell'orgasmo, poi tolse il cazzo e insieme ci rivestimmo.

"Sei libera domani?" chiese prima di andarsene. "Certo..." risposi.

giovedì 28 aprile 2016

Sexy sabato


Sabato pomeriggio, giugno... Mio marito è a lavoro, torna più tardi ed io per far passare il tempo, mi sdraio nuda sul lettino a prendere il sole sul terrazzino. Nessuno può vedermi, ma piano piano sento crescere in me la voglia di avere delle mani che mi accarezzino tra le gambe, una lingua che sappia farmi provare mille brividi di piacere, un cazzo che riempia quel vuoto che ho dentro...Il mio amante è al mare e poi non abitiamo vicino. Chiamo lui, il mio ex? Gli mando un sms erotico, come faccio spesso e subito mi chiede di raggiungerlo a casa sua. Faccio finta di non poter andare, ma alla fine vado.Mi vesto velocemente, pantaloncini corti bianchi, canotta scollata e via... Non c'è nessuno per strada, m'infilo nel suo palazzo,salgo le scale, suono il campanello col cuore che batte ed eccolo lì in accappatoio. Un saluto, mi dirigo verso la camera da letto, mi siedo e lui subito comincia a baciarmi il collo, l'orecchio, la spalla, la schiena... sento i brividi correre lungo tutto il corpo e concentrarsi nel mio sesso. Vorrei toccarlo, baciarlo a mia volta, ma non me lo consente. Sento la sua erezione, il respiro affannato, ma continua a baciarmi, dolcemente ovunque e mi spoglia piano piano. Quando arriva tra le gambe, sono già un lago, alzo il bacino per spingermi ancora di più contro la sua lingua...non ce la faccio più, lo supplico, lo imploro, ma niente… appena appena infila un dito, ma solo la punta, sa farmi impazzire quel bastardo. Ho voglia di godere, di essere penetrata e quando sento che non resisto più, eccolo, in una sola mossa è entrato dentro, quel cazzo lungo e quel che più conta, massiccio. Mi riempie tutta, no si muove, si limita a guardarmi, se cerco di muovere il bacino, m'inchioda ...So cosa vuole, vuole sentirmi dire quelle parole che lui mi ha ripetuto tante volte, ma non le dirò, non le sento!! Alla fine cede, mi sbatte con violenza, più e più volte e quando sente che sto per venire, rallenta e quasi esce. Poi riprende e ripete il giochetto 2-3 volte. alla fine il mio orgasmo è spettacolare, intenso, lungo...Lui continua a sbattermi un altro po’ e alla fine arriva anche lui sborrandomi sul ventre e sul seno. Mi chiede di restare ancora, ma mi ripulisco e scappo via, sta per tornare lui e dopo una doccia veloce, magari anche lui vorrà scopare, il mio adorato marito!!!

lunedì 25 aprile 2016

Sesso e cibo


Avevamo fatto una scommessa: “riuscirai a farmi godere senza penetrarmi col tuo cazzo voglioso?”

Lui era convinto di sì, senza usare il suo membro né altri oggetti meccanici ma solo frutta e ortaggi!!

Un festival dell’agricoltura biologica applicata al sesso!!!

Dopo un inizio di baci appassionati per farmi bagnare a dovere, ha cominciato ad accedere alle sue strumentazioni naturali, così minuziosamente preparate in precedenza, sul tavolino accanto al letto. Ha cominciato con dell’uva bianca fredda e bagnata, quella con dei chicchi grossi e succulenti, me li ha passati prima sulle labbra, poi li ha fatti rotolare sul mio corpo bagnandoli di tanto in tanto con la sua saliva unita alla mia, poi ha giocato col mio clitoride e con l’imbocco del mio caldo tunnel accogliente, tirandole via, leccandole, e rimestandole dentro. Io ero stesa, arrendevole, pronta a sperimentare e ad accogliere ogni cosa lui volesse farmi.

Eravamo decisi a creare un’esperienza unica di sesso e cibo, sapori e sensazioni nuovi del corpo e della mente.

Poi ha preso una banana che col caldo del mio forno naturale si è maturata all’istante e così lui la inzuppava nei miei umori e la mangiava con un gusto irripetibile. Prima penetrandomi con tutta la buccia, poi imbevendola come in un intingolo magico che la rendeva succulenta e di un gusto senza eguali.

Le sensazioni che mi procurava erano inimmaginabili. Come se lui riuscisse ad assaporare la mia essenza più intima ed inesplorata… una percezione unica di condivisione quasi cannibalesca.

La mia mente era in estasi quasi più del mio corpo e la mia riconoscenza per quelle sensazioni uniche mi fecero prendere la panna montata che lui aveva preparato per me, gliel’ho spruzzata sul suo pene che non resisteva più al desiderio e l’ho succhiato e leccato come un gelato unico, irripetibile, desiderabile più di ogni altra cosa al mondo. Il suo latte caldo si è confuso con la panna montata e non si capiva cosa fosse più dolce, ma è venuto fuori un cocktail inaspettato ed impareggiabile.

Le nostre menti erano sazie, i nostri corpi soddisfatti.

Cosa volere di più!?

La scommessa era vinta da entrambi. Sicuramente ci riproveremo!!!!

giovedì 21 aprile 2016

Scopata e silenzio


Da tanto non ci vediamo, ogni volta è un'attesa struggente. L'ambiguità, la trasgressione, il silenzio...niente parole, solo sesso...atteso e finalmente goduto. Sesso e silenzio. Solo questo e nient'altro. Il piacere del sesso puro e fine a se stesso, nulla di più.

Le mia mani percorrono il mio corpo accarezzandolo, presto saranno le tue a farlo...la mia voglia cresce inesorabile pensando al tuo corpo che possiede il mio.

La gonna blu che indosso arriva poco sotto il ginocchio. Immagino la tua espressione quando ti accorgerai che non porto le mutandine oggi...e nemmeno il reggiseno. Il contatto delle mie parti intime col tessuto mi da i brividi, piccoli brividi che presto si trasformeranno in eccitazione pura. I capezzoli rigidi premono vogliosi contro la camicetta che volutamente tengo slacciata fino al seno. La pelle liscia del mio sedere fruscia contro il cotone della gonna. Seduta in poltrona accavallo le gambe, le stringo volutamente per stimolarmi proprio lì in mezzo...

Difficile non gridare 'finalmente!' quando arrivi...Ci limitiamo a sorridere, poi quasi contemporaneamente un'espressione maliziosa compare sui nostri volti. Ci afferriamo subito, i corpi stretti, caldi e le lingue che si cercano rapide. Toccandomi sulla schiena già ti accorgi che manca il reggiseno, ti stacchi un po’ e apri subito la camicetta per accertartene, i miei seni sono già nelle tue mani e i capezzoli scompaiono nella tua bocca, prima uno e poi l'altro, sembra quasi che tu voglia mangiarli. Il rumore di risucchio che fa la tua bocca sulle mie tette è estasiante, ingoiami, mangiami...

Quando le tue mani mi afferrano dietro non ti accorgi subito che non ho nemmeno le mutandine... lo vedrai presto...

Sono affamata di te, della tua pelle, del tuo sapore, del tuo sesso... In ginocchio sopra di te lo mordo da sopra i pantaloni e struscio sopra il mio viso. E' durissimo ed imponente, sento che mi desidera, vuole che io lo mangi...Lo tiro fuori, inizio dalla base, voglio che ogni millimetro sia passato dalla mia lingua, l'asta dura si erge diritta e rigida, aspetta solo che io la percorra su e giù, su e giù...E' bellissimo ricoprirlo con la lingua, ma ora non basta più, devo usare la bocca...arrivata sulla cappella lascio che mi scivoli dentro tutto, lentamente, voglio riempirmi...quando è dentro quasi fino alla base rimango ferma, ti assaporo e mi godo la tua essenza, poi non resisto, ho bisogno di muovermi, di succhiare tutto finché non sono sazia, finché i tuoi lamenti di piacere non riempiono la casa... Mi tieni la testa con le mani per goderti quel contatto ancora più a fondo, i tuoi ansimi accelerano, ecco ti sento, lasciati andare dentro di me, lascia che io riceva il tuo piacere...

Con la bocca piena di sperma bollente mi stacco piano, leccando ancora un po’ la cappella.

Mi metto a quattro zampe, mi raggiungi subito ancora ansante, le tue mani si infilano sotto la gonna e finalmente ti accorgi che mancano le mutandine...Un gemito di approvazione esce dalle tue labbra. Tiri su la gonna e scopri il mio frutto succoso e impaziente, con le mani sulle natiche apri con i pollici le mie labbra e come io ho fatto con te assapori il frutto goloso. La lingua danza sulle labbra e sul clitoride, ora sono i miei gemiti a riempire la stanza e i miei umori a colare sulla moquette. Mi inarco di più per offrirmi meglio a te e alla tua bocca avida, non resisto più, di malavoglia mi stacco e mi alzo, mi appoggio al muro, tu sei già dietro di me aggrappato ai miei fianchi. Il tuo pene appoggiato tra le mie gambe e in un attimo, con una penetrazione rapida sparisce dentro di me. I miei fianchi spingono all'indietro e i tuoi in avanti, ritmicamente, movimenti che inondano il mio corpo di piacere, di estasi...voglio tenerti dentro di me, poterti sentire sempre...

Mi abbandono alle tue spinte, inarco la schiena e la testa, ad occhi chiusi e labbra umide lascio che l'estasi mi colga e mi invada...grido, gemo, le mie unghie graffiano il muro, ne voglio ancora...possiamo continuare quanto vogliamo, non ne ho ancora abbastanza di te...lasciamo che i nostri corpi si uniscano ancora e ancora...

Sempre senza una parola ma solo con gemiti e grida di piacere i nostri corpi sbattono l'un l'altro quasi si volessero fondere...e in questa fusione paradisiaca un nuovo orgasmo percorre le nostre membra lasciandoci tremanti ed estasiati...

Non una parola, silenzio, solo sesso e silenzio...

lunedì 11 aprile 2016

Tre uomini durante la stessa giornata



Sono sposata da circa dieci anni e per un bel po’ gli sono stata anche molto fedele, ma ultimamente in me si è acceso un fuoco. Ho una relazione fissa con un altro da quasi due anni ed ultimamente ho ripreso i contatti con un mio ex. Quel giorno incontrai il mio amante in una zona di campagna, la solita e portavo un vestitino corto e sexy. Non appena scesi dall'auto, mi baciò e mi fece sdraiare sul cofano dell'auto e senza nemmeno togliermi il perizoma, cominciò a leccarmi tra le gambe, cosa che mi fa impazzire. Subito dopo m'infilo il suo bel cazzo dentro e mi scopò con forza, come piace a me fino a farmi dimenticare di guardarmi intorno per paura che potesse passare qualcuno. Non mi arrivò dentro, lo presi in bocca e ingoiai tutto il suo sperma, che adoro... Tornando a casa, mi fermai al negozio del mio ex, volevo solo provocarlo un po’, so che quando mi vede si arrapa tantissimo. Fatto sta che mi trascinò letteralmente nel retrobottega e con la porta aperta mi scopò facendomi appoggiare a novanta gradi sul bancone dei surgelati. Mi scopò così, da dietro e la consapevolezza di essere una troia, due uomini nel giro di poco più di un'ora, mi fece godere in un niente. Il tutto durò pochi minuti. Scappai quasi via e quando tornai a casa, non potevo credere a quello che avevo fatto. Avevo già scopato con lui, ma non nello stesso giorno. Avevo dentro una smania enorme e quando il pomeriggio mio marito tornò da lavoro, cominciai a ronzargli intorno e lui mi portò sul letto e mi scopò nella fica, in bocca e alla fine mi venne nel culo, dove adoro essere sfondata. Mentre lo tenevo tutto dentro, non facevo che pensare, tre in un giorno, tre in un giorno e la cosa mi ha reso il terzo orgasmo delizioso... Magari ripeterò questa cosa e vi farò sapere!

Sempre Cinzia


A dire la verità, esser partito per la Scandinavia ed aver lasciato Cinzia a Roma, non mi ha fatto molto piacere. Avrei preferito rimandare la partenza, ma impegni familiari non me lo permettevano.

Naturalmente lei mi ha telefonato più volte al giorno, mi diceva sempre che le mancavo e che non vedeva l’ora che tornassi. La cosa mi stuzzicava alquanto, ripensando anche a come avevamo passato il primo week-end di fuoco a casa sua.

Durante il mio soggiorno ho avuto modo di parlare con mio fratello Joni e con mia cugina Kylla. Mi hanno tempestato di domande, solo dopo aver visto la mia faccia e sentendo quello che raccontavo di Cinzia.

Mio fratello Joni, tre anni meno di me, lavora in giro per il mondo come modello. Ha un fisico di tutto rispetto, alto poco meno di me, occhi verdi ed un fisico atletico. Naturalmente con il lavoro che fa non ha mai messo su famiglia, ma si è scopato solo le più belle modelle che ha incontrato in giro per il mondo. Questo grazie anche ai suoi attributi, ha un cazzo leggermente più corto del mio, 27cm di lunghezza ma un diametro di quasi 8 cm, cosa che lo fa sembrare un vero toro da monta.

Mia cugina Kylla, figlia del fratello di papà, è una bellissima donna nordica, naturalmente molto alta, bionda e con due occhi blu che sembrano un mare profondo. E’ una ragazza molto ma molto sportiva, come tutti noi della famiglia, e con un corpo da far invidia. Mio fratello è riuscito a farla entrare nel suo mondo ed anche lei è modella posa principalmente per intimo, lavora per una famosa casa americana ed anche per costumi da bagno principalmente brasiliani, viaggia in giro per il mondo e spesso lavoro insieme a Joni. Inutile dire che tra i due c’e’ un intesa del tutto particolare, non certo come due semplici cugini.

A seguito dei miei racconti mi hanno promesso che sarebbero venuti presto a Roma, in primis per conoscere Cinzia e poi per passare qualche giorno insieme in allegria. Noi scandinavi siamo persone molto aperte e di larghe vedute, non ci facciamo molti problemi specialmente per ciò che riguarda il sesso. Kylla mi ha regalato alcuni completino intimi molto sexy ed alcuni costumi brasiliani dell’ultima collezione da portare a Cinzia.

Lasciando star questo argomento, che avrà un suo seguito più avanti, non vedevo l’ora di tornare a Roma, viste anche le continue telefonate giornaliere di Cinzia, che sembrava un lupo in gabbia senza di me. Mi chiedeva continuamente se mi comportavo bene, se non andavo con altre donne, conoscendo i miei attributi era molto preoccupata. La rassicurai, che era tutto a posto e che non vedevo l’ora di tornare ed incontrarla di nuovo. Naturalmente ebbi l’occasione di fare svariate saune con Joni, Kylla ed i nostri amici che mi prendevano in giro perché ero del tutto indifferente alle bellezze nordiche, ben disponibili ad un incontro anche molto fugace. Ma avevo promesso a Cinzia che mi sarei comportato correttamente e così andarono le cose.

Riuscii a concludere tutti gli affari di famiglia in una settimana e prenotai un volo per il sabato mattina per tornare a Roma e passare almeno una giornata intensa con Cinzia, che appena seppe la notizia cominciò ad urlare come una matta.

- Allora ti vengo a prendere in aeroporto, anche se lavoro sabato mattina non scappi, prendo un permesso e vengo ad incontrarti – mi disse la telefono tutta eccitata – ma purtroppo dopo dovrò tornare in ufficio fino a pomeriggio avanzato . Abbiamo una delegazione estera a Roma e sono impegnatissima con loro e non posso assolutamente mancare alla riunione di chiusura

- Va bene tranquilla – le dissi – non ti preoccupare, io mi organizzo. Vado a casa faccio una doccia e ti aspetto che vieni a prendermi

- No, no fai una cosa, vai a casa tua, fai la doccia e poi vieni da me mi aspetti lì, io cerco di liberarmi appena possibile così non perdiamo tempo. Mi manchi da morire e solo a sentire la tua voce mi bagno tutta, penso solo e sempre al tuo bellissimo cazzone che mi sfonderà il culo per tutto il week end, stavolta me lo voglio proprio godere tutto, non come la scorsa settimana. Justine è a casa. Ti accoglierà lei, questo week end non va via. Ma sono più che tranquilla con lei, ti ho detto che le piacciono le femminucce, i maschietti proprio non li vuol vedere

- Ok, d’accordo farò come vuoi tu, vienimi a prendere in aeroporto a Roma sabato mattina, il mio volo arriva alle 10.30

- Tranquillo ci sarò e ti accompagno a casa, ma poi scusami devo scappare al lavoro. Un ultima cosa mi manchi da morire amore mio, non vedo l’ora di vederti e di scoparti e succhiarti anche il midollo. Ti amo. Ciao amore

- Ciao passerona mia, un bacione ed una leccatina sulla tua fighetta depilata

- Smettila stronzo, mi fai bagnare solo all’idea. Un bacio sulla tua grossa cappella violacea

Si concluse così la nostra ultima conversazione prima di partire e tornare a Roma, devo esser sincero avevo un no so che dentro che mi dava una certa eccitazione continua. Poter rivedere Cinzia mi faceva star bene, e sapere che avremmo passato un altro mezzo week end insieme mi rendeva veramente felice ed eccitato.

Naturalmente si Joni che Kylla, videro quanto ero contento ed eccitato alla sola idea di tornare a Roma, durante la nostra ultima sauna insieme si divertirono e goderono come due maiali, mi chiesero se volessi partecipare con loro, specialmente Kylla moriva dal desiderio che le scopassi il culo mentre mio fratello le trapanava la figa. Ma resistetti anche contro le loro ingiurie . Avevo il cazzo che mi scoppiava, star lì a veder due fisici veramente scolpiti che si arrotolano tra di loro che scopano in tutte le posizioni immaginabili e non , esser invitato e rifiutare, non è da tutti. Kylla più di una volta avvicinò la sua bocca al mio cazzo per farmi un pompino megagalattico e prender in gola il mio cazzone, ma cercai di resistere fino all’ultimo con suo grande dispiacere.

La mattina di sabato, di buon ora mi feci accompagnare in aeroporto da Joni e Kylla, che mi promisero ancora una volta che ben presto sarebbero venuto a farmi visita, lei specialmente per prendere quello che non aveva avuto durante la settimana.

Durante tutto il volo non feci che pensare a Cinzia, al momento in cui l’avrei rivista. Chissà come mi avrebbe accolto? L’attesa non fu più lunga del dovuto. Appena arrivato e ritirati i bagagli le telefonai

- Ciao amore mio, dove sei? Non vedo l’ora di rivederti, son qui all’uscita degli arrivi che ti sto aspettando, ma fai presto non ne posso più di star qui da sola

- Sto ritirando il bagaglio ed arrivo, ma che sta succedendo?

- Nulla, nulla ma tu sbrigati

Feci il più presto possibile e corsi all’uscita, solo allora capii quello che voleva dirmi. Aveva intorno una massa di uomini famelici affamati che cercavano in qualsiasi modo di rimorchiarla.

Appena mi vide mi corse incontro e mi gettò le bracci al collo, dandomi un bacio con la lingua che mi tolse il fiato. Era stupenda, aveva un miniabito cortissimo blu elettrico, un paio di scarpe con tacchi a spillo che la facevano ancora più alta di quant’era, naturalmente indossava una parrucca nera con i capelli tutti tirati indietro con una coda di cavallo in cima alla testa, come piace a me e la cosa più intrigante erano i due capezzoli duri come due lance che bucavano il vestito. Naturalmente non portava il reggiseno. Aveva anche una certa abbronzatura niente male che non vidi prima di partire.

- E cosa pretendi, ti vesti in questo modo e poi vuoi che gli uomini ti lasciano stare?

- Amore mio, mi son vestita così solo per te, quanto mi sei mancato, non ce la facevo più a star da sola, ma meno male ora sei qui

Andammo via tra lo sguardo degli uomini che non le levavano gli occhi da dosso, sentii una dei tanti mormorare

- Beato lui che si tromba questo gran pezzo di figa, quella fa resuscitare anche un morto

Senza rispondere lo guardai ed accennai un sorriso malizioso. Mi spiace per te amico mio ma lei è solo mia, avrei voluto rispondergli, ma lo feci capire con lo sguardo

Appena arrivammo in macchina, aveva parcheggiato la macchina in un parcheggio isolato e lontano da sguardi indiscreti, mi saltò addosso. Cominciò a ravanarmi la gola con la sua lingua calda e vogliosa, mi leccava i lobo delle orecchie e cominciava a sussurrarmi

- Scopami qui, dai scopami subito, ne ho un bisogno folle. Non ce la faccio più a resistere

- Ma dai se ci vedono, passiamo i guai

- Non ci vede nessuno qui, tranquillo, fammi sentire il tuo cazzo come sta?

E come poteva star il mio fratellino, dopo una settimana senza scopare e con tutte le rinunce che ho dovuto sopportare, era pronto ad esser ingoiato e succhiato ben ben dalla vogliosa Cinzia

Non dovetti dire nulla, in men che non si dica mi aprì i pantaloni, mi tirò fuori il cazzo e cominciò a succhiarlo con un tale vigore che mi faceva persino male.

- Fai piano che me lo stacchi

- No, no lo voglio sentire tutto, cazzo quanto mi piace succhiartelo, mi piace sentire la tua cappella in fondo alla mia gola che mi titilla. Quanto mi sei mancato, promettimi che la prossima volta che vai in Scandinavia mi porti con te. Non voglio che vai solo lì, chissà quante troione ti hanno fatto il filo e tu…? Hai fatto il bravo?

- Ma non lo vedi in che condizioni sono? Pensi che se avessi scopato ce l’avrei così duro? Una settimana di digiuno totale, anche se devo dirti la verità di occasioni ce ne sono state diverse

- Lo vedi, lo vedi, brutto stronzo. Non ti devo lasciare più andar via da solo – mentre parlava cominciò a mordermi la cappella solo per il gusto di punirmi e farmi male, ma la contrario la cosa mi dava un piacere inaspettato

Continuò a succhiarmelo per una buona decina di minuti, poi si alzò e disse

- Ora mi levo dal culo queste benedette palline cinesi, sono venuta qualche volta aspettandoti.

Sotto la gonna non indossava nulla, era completamente nuda e la sua figa ben depilata era già un mare di umori caldi. Si tolse le palline dal culo, le ripose insieme al telecomando nella borsetta ed in un sol colpo mi venne sopra a cavalcioni

- Ora si che lo sento il tuo bel cazzone, dai mettimelo nel culo, le palline mi hanno fatto venire ma non come volevo io.

Cominciò a cavalcarmi come una cavalla impazzita urlando.

- Dai inculami, fammi godere, fammi sentir il tuo bel cazzone che mi sfonda il buco del culo. Forte dai più forte, spingimelo tutto dentro che lo voglio sentire

Dopo una decina di minuti di su e giù frenetico cominciò a mordersi le labbra e stringersi le tette, titillando i capezzoli sulle mie labbra.

- Dai porco che mi fai venire, come mi piace il tuo cazzone nel culo, dai, dai, sfondami, sono la tua troia, ma ti amo da morireeeeeeeeeeee

- Anche io ti amo – le dissi – in preda alla lussuria

Sentendo le mie parole mi ficcò le lingua in bocca e cominciò a succhiare come un’idrovora, ormai nessuno sarebbe più riuscito a fermarla, mi prese le mani e le portò sui capezzoli, ormai duri come l’acciaio

- Strizzali fino a farmi male, dai, dai, oddio siiiiiiiiiiiiiiiiii, dai ancora ancora, dai che vengo, vengo, vengoooooooooooooooooooooooo

Urlava talmente forte che dovetti metterle una mano davanti alla bocca per non far sentire le sue grida agli altri automobilisti che recuperavano le loro macchine. Uno si accorse di noi e mi fece un segno con il pollice alzato e l’occhiolino, come volesse dirmi, dacci dentro anche per me

Naturalmente venni anch’io, un fiume di caldissima sborra le inondò l’intestino, le convulsioni del suo sfintere sembravano non dover finire mai, mi stringeva il cazzo con il cazzo in modo ritmato non facendomi più finire di sborrarle nel culo.

- Oddio, quanto mi piaci amore mio, come farei senza di te? Ti amo da morire. Non l’ho mai preso in culo come con te

- Anche tu mi piaci e lo sai

Dopo un momento di relax e di ripresa, si alzò si ripulì e mi disse che si voleva cambiare, non poteva certo andare in ufficio con quel vestito. Tirò fuori dalla borsa un altro vestito, abbastanza castigato ma sempre molto sexy e lo indossò, naturalmente sempre senza slip.

- Ma non metti il perizoma?

- Fa troppo caldo e poi mi da fastidio, si bagnerebbe tutto, meglio di no! Ma tu stai tranquillo, io sono solo tua e nessuno si avvicina a me perché lo uccido. Le palline cinesi le lascio a te altrimenti la voglia di metterle su per il culo od in figa diventa troppo forte. Meglio non correre in tentazione. Me le porti dopo a casa. Ora ti accompagno a casa tua e scappo al lavoro, tu fai quello che devi fare ed appena possibile vai a casa mia, Justine sa che devi arrivare e ti sta preparando il pranzo. Io arrivo appena posso, te lo giuro amore mio. Non vedo l’ora di star con te e farmi scopare per bene

- Va bene, come vuoi tu

- Guida tu che è meglio, io mi rimetto in sesto per andare in ufficio

Accesi il motore e partimmo, durante il percorso dall’aeroporto a Roma mi disse

- Lo sai che ho voglia del tuo cazzo –

Non fece in tempo a finire di parlare che già mi aveva aperto i pantaloni e me lo stava succhiando di nuovo, incurante delle macchine che ci sorpassavano ma soprattutto dei camionisti che suonavano le trombe dei loro bisonti vedendo la scena quando ci passavano vicino. Tutto questo la eccitava ancora di più. Succhiava e leccava come un mantice. Mi succhiò talmente tanto l’uccello che riprese subito vita e poco prima di entrare nel traffico della città mi fece venire ancora di nuovo, ingoiando il tutto senza nemmeno far cadere una goccia né sui pantaloni né sul sedile

- E’ proprio buono e caldo, sai, proprio quello che mi ci voleva prima di tornare in ufficio

Mi diede un bacio con la lingua e per la prima volta assaggiai il sapore del mio seme caldo, aveva un gusto di salmone. Ne avevo fatto una mangiata folle durante questa settimana in Scandinavia. Leccare la sua lingua fu un esperienza piacevole, non mi fece schifo, anzi mi diede un brivido lungo la schiena

- Dobbiamo rifarlo più tardi, mi è piaciuto.

- Certo amore mio non ti preoccupare, ti asciugherò i coglioni stasera e ti farò assaggiare tutto ciò che vuoi

Mentre viaggiavamo le raccontai di Kylla ed Joni e dei regali che le aveva mandato Kylla. Li avevo in valigia, non potevo darglieli subito, li avrei portati dopo a casa sua. Fu molto eccitata dal genere del regalo, cosa che apprezzava molto. Ringraziò e mi chiese di ringraziare Kylla per conto suo. Più tardi arrivammo sotto casa mia, le diedi un bacio appassionato e le dissi

- Ci vediamo dopo da te, cerca di far presto ti voglio.

- Farò il possibile amore mio, tu fai quello che devi fare e vai a casa mia, avverto ora Justine di farti trovare il pranzo che arriverai presto, le dico anche di preparare la vasca idromassaggio in modo che la troviamo calda e piena. Ciao amore mio folle a dopo

Mi lasciò sotto casa e ripartì per l’ufficio, presi la mia valigia e salii a casa.

Presi una rapida doccia, misi un dopobarba molto sensuale, depilai quei pochi peli che erano cresciuti e mi misi una completo molto comodo, ben sapendo cosa mi aspettava per la serata e l’indomani.

Avevo il cazzo già in tiro al solo pensiero di incontrare Cinzia, ma cercai di pensare ad altro e di non caricarmi troppo. Volevo esser al massimo del tiro quando sarebbe arrivata a casa.

Presi la macchina ed andai a casa sua, come richiestomi. Appena suonai alla porta mi venne ad aprire Justine, restai senza parole e se non avessi saputo che le piacevano le donne avrei detto che una figa da paura così non si vedeva spesso in giro, avrebbe fatto la felicità di più di un uomo.

- Buongiorno Signor Jan,benvenuto, la signorina Cinzia mi ha avvertito del suo arrivo

- Buongiorno Justine, grazie ma non darmi del lei, dammi del tu o mi fai sentire un estraneo

- Ok come preferisci, accomodati

Non ebbe il tempo di dire altre parole che apparse lei, Cinzia, mi lasciò senza fiato. Era bellissima, ma oltre che bella era sensualissima, vestita solo con un perizoma nero di pizzo ed un push up che metteva in risalto le sue bellissime tette, indossava come sempre una parrucca, stavolta rossa, con la coda di cavallo sempre molto tirata.

- Ciao amore mio, ma non dovevi esser in ufficio? Hai già finito tutti gli incontri?

- Ciao amore, avevo una voglia matta di te e non potevo aspettare altro tempo. Tu vai pure Justine, penso io a Jan. Vieni andiamo subito in idromassaggio è bello caldo e pieno di schiuma

Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che aveva infilato la sua lingua nella mia bocca e mi stava rovistando con la lingua fino alla gola, succhiando come non aveva mai fatto prima. Naturalmente il mio cazzo prese subito un vigore inatteso. Lei se ne accorse e mise subito una mano dentro i pantaloni per un massaggio sconvolgente

- Sei proprio messo bene oggi, eh! Si sente che hai proprio voglia, ma io ne ho più di te credimi

- Ma non ti è servito proprio a nulla quello che è successo stamattina in macchina?

- Perché cosa è successo? Io non ricordo nulla. Ma dai adesso non parliamo, vieni con me, ti desidero, voglio che mi fai impazzire e mi riempi tutti i buchi fino a sfinirmi

Mi spogliai mentre andavamo verso l’idromassaggio, lei naturalmente mi prese per il cazzo ormai arrivato alla sua massima erezione e mi fece strada, scappellandolo ad ogni passo

Appena arrivati fece scivolare il push up e due tette favolose apparvero davanti ai miei occhi. Non mi ricordavo le avesse cos’ grandi. Cominciai a baciarla sul collo, succhiandole i lobi delle orecchie e leccandola dentro il canale uditivo. Lei buttò la testa all’indietro dicendo

- Sei proprio un porco, ma come ho fatto finora senza di te?

Mi abbassai e cominciai a leccarle le tette, i capezzoli erano diventati come sempre due chiodi di acciaio, duri e lunghi, sembrava volessero bucare l’aria

- Succhiali, mordili, leccali fammi male fammi sentire che te li mangi. Dai non ti fermare, fammi godere

Era veramente assatanata, sembrava fosse la prima volta che mi incontrava. Era solo una settimana che non ci vedevamo ma lei era veramente avida di cazzo in modo indescrivibile

Mentre le succhiavo i capezzoli, con le sue mani aveva preso il mio cazzo e lo tirava avanti ed indietro, mi massaggiava le palle strizzandole fino quasi a farmi male

Dai capezzoli lentamente passai a baciarle il ventre, piatto e profumatissimo, aveva un profumo talmente inebriante che faceva girare la testa. Scostai leggermente il perizoma e trovai una figa, come sempre ben depilata e profumatissima, ma un vero lago, il tessuto di pizzo colava umori come una fontanella. Strinsi le grandi labbra in mezzo ai denti e cominciai a succhiare

- Si dai così brutto porco, così mi piace, vai avanti così che vengo subito. Dai continua a leccarla, succhiami il clito e mettimi due dita nel culo

Eravamo entrati nel frattempo in vasca, e l’effetto della schiuma e del calore dell’acqua non fece altro che aumentare la nostra libido. Continuai a leccarla sempre più forte, scopandola anche con la lingua, ad ogni toccata un gemito sempre più forte usciva dalla sua bocca. Come sempre si strizzava le tette, pensavo volesse staccarsi i capezzoli per quanto li stirava forte. Ormai era in preda alla lussuria più estrema.

- Dai leccami, succhiami, mordimi, scopami con le dita anche il culo, fammi sentire la tua troia – urlava come una pazza , senza alcun ritegno.

Solo allora mi accorsi che Justine ci stava spiando da dietro l’angolo dell’entrata, aveva in mano un vibratore e si stava massacrando la figa facendolo entrare ed uscire ad un ritmo forsennato. Ma la cameriera non era lesbica? Feci finta di nulla e continuai ad occuparmi della figa e del culo di Cinzia, dove ormai avevo piazzato ben tre dita. Aveva un culo che avrebbe accettato tutto, continui spasmi dello sfintere stringevano le mie dita senza lasciarmi la possibilità di farle uscire.

- Fermati un attimo che mi lasci senza respiro

Sapevo benissimo cosa volesse dire questa frase e continua con ancora più vigore e forza

- Cazzo ma non hai capito, mi lasci senza respiro, ohhhhhhhhhhhhh, mi stai facendo venire, dai, dai, daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, vengo, vengo, vengo, vengooooooooooooooo

Venne urlando come non l’avevo ancora sentita, con un getto di umori che mi impasto tutta la faccia, squirtava come un idrante dei pompieri. Le convulsioni non si arrestavano, aveva contrazioni continue, uterine, vaginali, di pancia e di culo. Che piacere vedere una donna godere in questo modo. Vidi anche Justine che stava venendo, infatti si mordeva le labbra in modo ossessivo e faceva fatica a trattenersi dall’urlare. Hai capito la cameriera? Godeva guardando gli altri mentre scopavano

- Ora tocca a me farti godere. Siediti sul bordo della vasca che te lo voglio succhiare fino al midollo

Senza discutere, tanto non avevo scampo, mi sedetti sul bordo della vasca e lei messasi a pecorina con il culo che usciva dall’acqua, con un sol colpo lo ingoiò tutto, stava per soffocare ma non mollava. Succhiava, leccava, mordeva stirava il mio cazzone facendo diventare la mia cappella sempre più dura e violacea.

- Cazzo quanto mi piace succhiartelo,è veramente buono. Non potrei proprio farne a meno

Oltre che succhiarmi il cazzo, mi stritolava le palle, le leccava, le succhiava fino quasi a staccarle. Passò poi a leccarmi il buco del culo, infilava la punta della lingua più dentro possibile dandomi sensazioni che poche volte avevo provato, fino al momento in cui con tutte e due le mani prese a tirarmi il cazzo fino a renderlo acciaio.

- Mi stai facendo venire

- Dai, dai che voglio bere tutto il tuo succo, sborrami in gola, fammi sentire quanto sei callo. Daiiiiii

Non ebbi il tempo di rendermi conto che un fiume di caldissima sborra le inondò la gola, come sempre ingoiò il tutto, raccogliendo con le dita anche quelle poche gocce che le erano cadute sulle tette. Nulla andava sprecato. Continuò a succhiarmelo per una decina di minuti, me lo aveva lucidato per bene ma al tempo stesso anche fatto indurire di nuovo

- Ed ora fammi il culo, lo voglio sentire tutto dentro, spaccami dai

Si mise a pecorina sul bordo della vasca e io naturalmente le appoggiai subito la mia cappella davanti al suo buchetto marrone, che ormai era ben lubrificato e morbido. Appena sentita la punta della cappella con una botta di rinculo secco, se lo infilò tutto nel culo fino alle palle

- Ahhhhhhhiiiiiiiiiiiiiiii cazzo, questo si che è un vero cazzo. Mi sei arrivato fino allo stomaco. Ma ora fai il tuo dovere ed inculami come sai fare solo tu. dai, dai non ti fermare

Parlava, mugolava e si muoveva avanti ed indietro come uno stantuffo. Io non dovevo far molto, faceva tutto da sola se lo infilava e lo sfilava a suo piacimento e pronunciava frasi sconnesse.

Le presi le tette e cominciai a strizzare i capezzoli, facendole male. Ma il tutto le dava solo ulteriore piacere.

Preso dalla foga cominciai anch’io a pomparla sempre di più, sentivo le mie palle sbattere sulle sue chiappe, il calore del suo sfintere e le contrazioni che avvolgevano completamente il mio cazzo come in una morsa.

Justine stava sempre a guardare, mentre lei cominciava ad urlare

- Dai rompimi il culo, brutto porco, spaccamelo tutto, sono la tua troia, daiiiii, non ti fermare, fammelo sentire tutto dentro il culo

Mentre urlava sentii suonare il campanello d’ingresso. Proprio ora dovevano venire a rompermi le palle. Chissà chi era il rompicoglioni che stava interrompendo la mia fantastica inculata.

Justine scomparve subito e andò ad aprire la porta, due secondi dopo davanti a noi un'altra Cinzia che appena mi vide cominciò ad urlare come una matta

- Brutto porco, che cazzo stai facendo? Mi avevi promesso che non ti saresti scopato nessuna altra donna ed ora con chi ti trovo? Sei uno stronzo null’altro

Ero completamente basito, non capivo più nulla. Mi fermai subito dall’inculare quella che pensavo fosse Cinzia e dissi

- Scusate ma qui mi dovete voi delle spiegazioni. Chi di voi due è Cinzia? E chi è l’altra? Non è possibile che in tre ore ti sei clonata! Cazzo voglio capire adesso ma dove sono capitato, mica sono diventato matto, o forse volete farmi diventare matto voi due? Non mi muovo da qui finché non mi avete spiegato tutto, ed anche subito o mi incazzo davvero

Sentendo le mie parole le due Cinzia, si guardarono e scoppiarono a ridere, si corsero incontro e si baciarono sulla bocca.

- Cazzo adesso basta, mi dovete delle spiegazioni o faccio un casino

- Dai non ti arrabbiare, è tutta colpa mia. Non mi aspettavo certo che Rosaria tornasse dal Medio Oriente in questi giorni. Siamo due gemelle Cinzia e Rosaria. Io sono Cinzia e quella che ti stavi inculando è la mia gemella Rosaria, porca ed affamata di cazzo vero come me. Le avevo raccontato del nostro incontro nei dettagli, ma non pensavo certo che venisse a Roma così presto. Hai visto che sorpresa ci ha fatto a tutti e due?

- Potevi anche dirmelo che avevi una gemella, non mi sarei certo arrabbiato. Ma siete identiche come due gocce d’acqua, impossibile riconoscervi

- Non è vero – mi disse la vera Cinzia – abbiamo solo una piccolissima differenza, molto intima che solo noi due conosciamo, se vuoi ti facciamo vedere. E’ un piccolissimo neo a forma di cuore sul Monte di Venere e solo chi ci scopa intimamente sa chi sta facendo godere. Lei è la mia vita, scopando con lei è come se tu scopassi con me, non sono affatto gelosa di lei, anzi. Ma tu brutta stronzona potevi anche dirmi che saresti venuta a Roma in anticipo

- Avevo qualche giorno da recuperare e ne ho approfittato. Dopo aver sentito quello che mi hai raccontato non ho resistito, dovevo conoscere Jan prima possibile e farmi scopare ed inculare a dovere, ma non ho fatto in tempo sei arrivata prima tu

- Rosaria lavora come capo cabina per una compagnia aerea mediorientale, e viaggia avanti indietro per il mondo. Quando può ed ha un momento di tempo viene qui da me e si rilassa un po’. Vivendo in Medio Oriente sa benissimo che gli uomini di quelle parti cercano prima di tutto il culo della donna, li prima ti inculano e poi ti dicono buongiorno. Lei non ha molti amici da quelle parti, non ama molto gli uomini, infatti quando viene qui si diverte con Justine, sono molto intime, ma dopo aver ascoltato le mie parole…il seguito lo conosci da solo

Ora capivo tutto, Justine con il vibratore che ci guardava e si masturbava all’ossesso. Ma mentre riflettevo a quanto successo, Cinzia si era spogliata in tutta fretta e tutta nuda si è infilata in vasca massaggiandomi subito il cazzo

- Ora lo devi dare anche a me, non credere che inculando Rosaria la tua giornata sia finita. Inoltre dobbiamo farti vedere il nostro segreto, la nostra piccola differenza

Si misero entrambe a gambe levate sedute sul bordo della vasca a gambe larghe con le fighe aperte. Ragazzi che spettacolo, due fighe mostruose con le gambe aperte davanti ai miei occhi e cosa può succedere in questi casi? Solo una cosa! Una tremenda erezione

- Vedo che ti facciamo un certo effetto – disse sorridendo Rosaria

- Ma ora guarda bene il nostro segreto

Dovetti inchinarmi ed avvicinare la faccia davanti alla figa di ognuna delle due. Che spettacolo, una ancora sbrodolava a seguito della recente inculata, aveva ancora il buco del culo dilatato, l’altra fremeva dalla voglia di essere scopata ed inculata dopo una settimana di mancanza del mio cazzone.

- Lo vedi il piccolo neo che ho io? – disse Cinzia – ora guarda Rosaria e non lo troverai

- Avete ragione, ma certo che non mi interessa molto un piccolo neo, di fronte a due fighe sbrodolone come le vostre non posso certo pensare ad un neo

- Hai ragione – dissero entrambe – ed allora che aspetti a leccarcele?

Non me lo feci ripetere due volte, cominciai con Cinzia, mi sentivo in colpa, volevo scusarmi e farla venire nel modo giusto

Cominciai aprendole le grandi labbra ed un piccolissimo clito apparve subito, lo scappucciai con due dita e lo presi tra le labbra, succhiandolo e mordendolo fino a farla strillare, lei intanto si massaggiava le tette e si strizzava i capezzoli. Intanto Rosaria cominciò a baciarla sulla bocca, vedevo le loro lingue arrotolarsi nelle bocca di entrambe. Cazzo veder due donne così limonare non fece altro che farmelo indurire ancora di più. Bagnai un dito nei copiosi umori che fuoriuscivano dalla figa di Cinzia e glielo infilai con un colpo secco nel culo, lo muovevo ritmicamente insieme alla lingua sul clito e le scopavo la figa con la lingua

- Cazzo ora ti riconosco, amore mio, quanto mi sei mancato, dai fammi godere che ne ho proprio bisogno. Non ti fermare, dai dai, scopami con la lingua e tu Rosaria falle sentire la tua

Rosaria si staccò da Cinzia, e si mise dietro a me, si inginocchiò, abbassò la testa e cominciò un pompino spaventoso. Succhiava quasi volesse staccarmi le palle, che gonfie di sborra erano diventate dure come il cemento. Succhiava e tirava, leccala la cappella e il filetto, infilava la lingua nell’uretra e con le mani massaggiava ritmicamente il cazzo e le palle. Da brava troiona coma Cinzia, si insalivò due dita ed in un sol colpo me le infilò nel buco del culo

- Cazzo fai piano, io non sono abituato a prenderlo nel culo come te

- Lo so che ti piace, Cinzia mi ha raccontato

- Cazzo Cinzia, ma non possiamo aver un segreto noi due

- Rosaria ed io siamo un tutt’uno perciò zitto lasciala fare e pensa solo a farmi godere

Continuava a ravanarmi il culo arrivando a stimolarmi la prostata ed a succhiarmi la cappella. Io così’ stimolato cominciai ad avere le prime avvisaglie della mia prossima immensa sborrata ed aumentai il ritmo su Cinzia, in modo da farla venire insieme a me

- Dai amore mio, non ti fermare, dai che vengo, dai che ci sono, mammmmmmaaaaaaaaaaa ahhhhhhhhhhh porcoooooooo, dai dai dai che vengo, vengoooooooooooo, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Anche Rosaria sentendo la gemella che stava venendo aumentò il suo ritmo sia nel mio culo che succhiando il cazzo ormai scomparso nella sua gola

- Ohhhhhhh sto venendo anch’io

Non ebbi modo di finire la frase che mi ritrovai le bocche di entrambi davanti al mio cazzo, pronte ad accogliere il caldo nettare che stavo per spruzzare. Venni con un fiume di caldissima sborra che si contesero fino all’ultima goccia. Pi si scambiarono un bacio libidinoso leccandosi con voluttà le labbra e quelle poche gocce di sborra ancora non inghiottite. Ragazzi che libidine, mai avevo provato un’esperienza così intensa con due donne. Le ragazze caraibiche sono calde e porche,ma queste due non avevano rivali. Naturalmente il tutto fu osservato da dietro l’angolo da Justine che si masturbava in continuazione, con l’approvazione tacita delle due sorelle. Non sono riuscito a contare quante volte sia venuta.

Mi diedero, tutte e due, un bacio libidinoso sulla bocca e ancora una volta assaggiai il gusto della mia sborra appena scaricata dentro la gola di una donna.

- Ed ora lo stesso servizio tocca a me- disse Rosaria – non ti credere di scamparla

Ricominciò tutto daccapo ma soltanto invertendo i ruoli, leccavo Rosaria e Cinzia mi stantuffava il cazzo ed il buco del culo, solo che questa volta invece delle dita mi infilò un piccolissimo vibratore nel culo. La cosa mi fece venire subito senza arrivare con Rosaria

- Questo te lo sei meritato visto che ti sei inculato mia sorella senza che io lo sapessi

Mi avevano completamente prosciugato, non aveva più una goccia di sborra nei coglioni, mi avevano succhiato anche l’anima.

Ci rilassammo nella vasca idromassaggio per circa un paio d’ore, finché non venne Justine a dirci che la cena era pronta

Naturalmente mezzi nudi, ormai non ci facevo più caso se Justine vedeva il mio cazzo al vento, andammo a cena.

Ottima cena e poi tutti a letto, non certo a dormire, ma a distruggersi a scopare ed inculare quelle due stupende fighe

Dopo cena mi portarono in camera di Cinzia, finalmente avevo la possibilità di provare quell’enorme lettone rotondo. Cominciarono loro due a baciarsi voluttuosamente, lasciandomi da parte, mi chiesero solo di guardare all’inizio, volevano scaldarsi tra di loro e poi farsi scopare ed inculare una per volta.

L’atmosfera della stanza era veramente idilliaca, luci soffuse color rosa pallido, profumi inebrianti ed ancora una volta sul grande schermo tv una coppia che stava scopando da pazzi

Non mi resi conto subito, ma poco dopo realizzai che quei due del film eravamo io e Cinzia.

- Cazzo ma quando mi hai ripreso? Non me ne sono accorto

- Non ti preoccupare e rilassati, che poi ti devi impegnare molto con noi due

Vedermi scopare ed inculare Cinzia in tutte le posizioni non fece altro che farmi raddrizzare ancora una volta il cazzo. Cominciai a menarmelo, vedendo le due che si struggevano in un profondo 69.

Cinzia stava sopra la sorella e le leccava la figa, mentre Rosaria spalle sul letto leccava il buco del culo di Cinzia aprendole per bene le cosce per farmi vedere bene gli umori che colavano dalla sua figa

- Dai vieni qui e faccelo sentire – mi disse Cinzia –

- Certo amore mio, ti sfondo il culo non ti preoccupare, tranquilla che lo sentirai per bene

Rosaria continuava a leccarle la figa che ormai era una vera fontana, lei si beveva tutti gli umori e con un dito le trapassava la figa, appoggiai la cappella al buco del culo di Cinzia e lentamente lo infilai tutto nel culo, ormai entrava senza problemi era tutto un lago, la figa il culo, non si capiva più nulla. Rosaria mi leccava e mordeva le palle mentre mi stavo inculando la sorella. Cinzia leccava la figa ed il culo di Rosaria e cominciò a penetrarla con un doppio vibratore nel culo e nella figa.

Cominciarono ad urlare il loro piacere emettendo gridi disumani, chiedendomi di incularle tutte e due

Cinzia cominciò a dimenarsi sempre di più, urlava

- Dai fottimi il culo, spaccamelo e tu leccagli le palle e infilagli un vibratore nel culo, che lo facciamo venire cubito dai, dai…. Oh si, si, siiiiiiiiiiiiiiii, vengo vengoooooooooooooo

- Dai dai Cinzia aumenta la velocità che vengo anch’io, dai dai, oddiooooooooooooooo, vengo vengoooooooooo

Vennero insieme essendo inculata dal mio cazzone e l’altra con due vibratori che ruotavano all’impazzata nel culo e nella figa. Naturalmente venni anch’io scaricando un’enorme quantità di sborra nelle viscere della mia donna, naturalmente Rosaria leccò tutto quello che usciva dal culo di Cinzia non facendone cadere una sola goccia, e poi ancora una volta si baciarono con passione

Mi fecero stendere sul letto per farmi riprendere e fare intostare ancora una volta il mio cazzo, che era stato sottoposto ad un tour de force quella sera. Tutte e due cominciarono a leccarmi, chi i capezzoli, chi la lingua, poi passarono entrambe a succhiare la cappella, se la passavano come fosse un cono gelato, facevano a gara chi succhiava più forte o chi riusciva a farlo drizzare per prima.

Naturalmente quando una lo aveva tutto in bocca l’altra mi succhiava i coglioni. Come si fa a non farlo drizzare, anche il cazzo di una mummia si riavrebbe con un simile trattamento

Rosaria per scusarsi con Cinzia le disse

- Voglio vedervi scopare come due pazzi, io devo farmi perdonare da te, tanto se non stasera domani mi prendo anch’io la mia razione

- Ok, tanto ho già capito come finirà- disse sorridendo tra le labbra

Avevo il cazzo che cominciava a farmi male, da quanto avevo scopato ed inculato quella sera, ma Cinzia non voleva sentire ragioni.

Mi buttò con le spalle sul letto, continuò a succhiarmelo con voracità, finché non fu dritto come un asta di bandiera. Si alzò e si mise cavalcioni su di me. Si abbassò guardandomi negli occhi e con un sol colpo se l’infilò tutto dentro la figa. Aveva una figa caldissima, sbrodolante e avvincente, cominciò a cavalcarmi baciandomi con passione. Il mio cazzone avviluppato e stretto dai muscoli vaginali si intostava sempre di più. Rosaria non restò certo a guardare, si alzò dal letto e scomparve per riapparire dopo pochi secondi con uno strap on che mise subito in bocca alla sorella. Cinzia cominciò subito a succhiarlo in modo molto voglioso. Quando lo ebbe ben insalivato, Rosaria le si piazzò dietro, le alzò il culo, appoggiò la cappella di gomma la buco del culo della sorella ed con un secco colpo di reni gli ha infilato il fallo di gomma nel culo.

Anch’io ho avuto un sussulto, sentendo quel cazzone che si strofinava contro il mio, solo un sottilissimo lembo di pelle separava i due cazzi, quello mio e quello di gomma.

- Brutta troia, lo sapevo che mi avresti inculata, ma dai muoviti, fammi godere ancora di più

Rosaria rideva soddisfatta inculandosi la sorella mantenendo il mio stesso ritmo. Avevo già fatto delle DP con mio fratello ad alcune nostre amiche, ma era la prima volta che provavo con un cazzo finto ed in special modo con due donne. Quel cazzone di gomma non si afflosciava mai, era sempre duro e strofinava la parete dello sfintere di Cinzia ed allo stesso tempo anche il mio cazzone.

Stantuffammo Cinzia con un ritmo sempre più veloce portandola ad un godimento che pensavo fosse svenuta per l’urlo che fece seguito da un silenzio totale. Venni anch’io, per l’ennesima volta, insieme a lei . naturalmente Rosaria non era molto soddisfatta, ma disse che si sarebbe rifatta il giorno dopo.

Ci addormentammo tutti e tre abbracciati insieme nello stesso letto, sfiniti ma appagati. Tutto avrei pensato tranne che passare un sabato in quel modo. Che piacevole sorpresa!

Dormimmo profondamente fino a tarda mattinata, dovevamo recuperare le forze. Ci avevamo dato dentro di brutto, non so quante volte sono venute le ragazze, ma io non avevo sicuramente più la forza di venire quella sera.

Quando mi svegliai il giorno dopo, avevo solo Rosaria completamente nuda vicino a me. Cinzia forse era andata a far colazione o la doccia.

Restai a letto cercando di non far rumore per non svegliare Rosaria, ma appena mi sentì muovere, mi disse:

- Ben svegliato, spero che hai dormito bene e recuperato le forze, perché oggi tocca a me.

Non finì nemmeno di parlare che già aveva il mio cazzo in bocca, cominciò a massaggiarmelo e a succhiarmi le palle finché non si drizzò per bene. Quando fu soddisfatta della mia erezione si mise a pecorina e senza titubanza disse

- Ora scopami ed inculami alternativamente e fammi venire sia di culo che di figa

- Ma Cinzia?

- Cinzia è d’accordo, muoviti o te lo stacco a morsi

Mi porsi dietro lei e appoggiai il mio uccello davanti alla sua figa che già colava umori fino al culo e lungo le gambe, appena sentita la cappella vicino alla figa con un sol colpo, come da consuetudine familiare, se l’infilò tutto in figa

- Cazzo, ha ragione Cinzia a non volerti dividere con nessuno, e dove si trova un cazzone così? Difficilissimo. Dai muoviti e scopami per bene la figa, ma mi raccomando non venire, fai venire me e poi alterna una scopata ad un’inculata. Datti da fare

- Se è questo quello che vuoi ti accontento.

Cominciai a scoparla con tutte le forze che avevo, levai il cazzo ben lubrificato dalla figa e lo spinsi con forza fino alle palle nel culo di Rosaria che strillò per il dolore provato. Ma durò ben poco, il dolore cominciò a diventare ben presto piacere, e poi ancora nella figa e poi ancora nel culo. Tutto questo per svariate volte finché non cominciò ad urlare:

- Porco, porco scopami, inculami come solo tu sai fare, dai fammi venire ancora una volta, dai, daiiiii, si vengo, vengoooooooooooooo, oddio ti prego basta non ne posso più.

Sentendo la sorella urlare il quel modo venne anche Cinzia a veder quello che succedeva. Vedendo il tutto si mise sotto la sorella e cominciò a leccarle la figa mentre io la inculavo

- Si dai, fammi venire anche tu, dai, daiiiiii mi fate morire dai scopatemi tutta, fatemi morire,daiiiiii.

Cambiammo posizione e questa volta toccò a Rosaria la DP. Mi misi steso sul letto con le spalle sul materasso, ormai il mio cazzo era rosso fuoco ma sempre duro come l’acciaio. Rosario si impalò con il mio cazzo tutto nel profondo del culo e Cinzia con il suo enorme strap on le alzò le gambe sopra le sue spalle e gli ficcò il cazzone di gomma tutto dentro figa

- Maiali mi sfondate, mi state spaccando, ma non fermatevi, dai scopatemi, inculatemi fatemeli sentire questi cazzoni nel culo, nella figa, dai, dai che vengo ancora una volta, dai siiiiiiiiiii, vengo vengooooooooooooooooo.

Venni anch’io alla fine scaricando per l’ennesima volta un fiume di sborra caldissima nel culo di Rosaria, che Cinzia ebbe cura a sua volta di non far cadere. Notai per l’ennesima volta Justine dietro l’angolo che ci spiava e si masturbava come una folle ninfomane.

- Ragazzi che scopate ed inculate, ora capisco perché non lo vuoi dividere con nessuno il tuo Jan.

- Certo, ma ora visto che ti sei scopata ed inculato mia sorella io mi divertirò con tuo fratello quando verrà a Roma.

- Hai un fratello? – domandò Rosaria molto incuriosita.

- Sì, ho un fratello che fa il modello ed una sorella che vive ai Caraibi. Mia sorella è stata varie volte Miss Caraibi, è una donna veramente molto molto bella. Un giorno ve la farò conoscere.

- Ma non mi avevi detto di aver una sorella, stamattina mi hai detto di tuo fratello e di tua cugina, ma non di tua sorella, perché?

- E tu perché non mi hai detto nulla della tua gemella porcellina?

Ci guardammo tutti e tre e scoppiammo a ridere.

Era quasi l’ora di pranzo, mangiammo e ci mettemmo a letto per riposarci un po’, ma complice un po’ la stanchezza ed il caldo del periodo, crollammo addormentati tutti nudi uno vicino all’altro. Pensavamo di farci ancora una bella scopata a tre, ma il sonno vinse la battaglia su di noi.

Mi risvegliai e serata avanzata, dovevo assolutamente andare a casa, l’indomani avevo una importante riunione con il mio Ambasciatore a cui non potevo mancare.

Svegliai Cinzia, mentre Rosaria dormiva ancora profondamente, le dissi ciò che dovevo fare e le diedi un bacio profondissimo con la lingua. Molto dispiaciuta ma stremata si girò dall’altra parte, abbracciò la sorella toccandole i capezzoli ancora dritti e si riaddormentò.

Mi rivestii ed uscii in punta di piedi dalla stanza

Andando verso la porta per uscire incontrai Justine che sorridendo mi disse:

- Complimenti Jan, hai un bel martello li sotto, non ne avevo ancora visti di così grossi e lunghi – dicendo queste parole si passava la lingua sulle labbra

- Ma non ti piacciono solo le donne Justine, o mi sbaglio?

- Si certo, ma i gusti si possono sempre cambiare o no?

- Certamente, scusami ma devo andar via ora

Justine mi accompagnò alla porta e con un sorrisetto sornione mi disse:

- Spero di rivederti presto Jan. Ciao!

- Ciao Justine, anche tu porcellina eh!

Chiusi la porta di casa alle mie spalle ed andai a casa a dormire.

Ci furono molti sviluppi dopo questo incontro, ma queste sono altre storie che presto vi racconterò.