lunedì 11 aprile 2016

Il tuo Animaletto


Adesso siamo all'università. Io mi sono iscritto alla facoltà di lingue in un'altra città. Quando ho saputo che anche lui si era iscritto alla mia stessa facoltà piansi per la gioia. Fino al giorno prima aveva detto che non voleva proseguire gli studi ma che quando aveva saputo della mia iscrizione aveva deciso di studiare lingue insieme a me. Ne sono stato immensamente felice, non tanto per il fatto che anche adesso possiamo vederci sempre ma perché questo significa che nemmeno lui può fare a meno di me, il suo giocattolino, come mi chiama lui da un po’ di tempo, o il suo animaletto come gli ho suggerito io.

L'altra sera abbiamo festeggiato il mio ventunesimo compleanno. Mi è venuto a prendere a casa e quando sono salito in macchina ho visto che era arrabbiato. Gli ho chiesto cosa avesse ma lui non ha risposto e non ha detto una sola parola per un bel po’ di tempo. Ci siamo fermati in un parcheggio, era buio e non c'era nessuno. Finalmente mi ha parlato.

"Cosa c'è tra te e Fabio?"

Fabio è uno dei miei due coinquilini.

"Perché me lo chiedi? Non c'è niente di particolare tra me e lui, siamo amici"

"Ho visto come ti guarda"

Pensava che Fabio potesse avere un debole per me, ne era convinto. Gli ho detto che anche se fosse stato vero a me non sarebbe importato per niente, perché per me esiste solo lui e io voglio esistere solo per lui.

"Ti prego credimi, non mi importa niente di lui, io amo solo te, sono il tuo giocattolino"

Mi stavo per mettere a piangere.

"Okay scusami, non voglio farti piangere il giorno del tuo compleanno, mi dispiace"

Mi baciò col suo modo particolare, come se dovesse scoparmi la bocca con la lingua e mangiarmi le labbra. A volte mi eccito così tanto durante quei baci che vengo nelle mutande.

Siamo andati all'hotel dove andiamo ogni tanto per avere un po’ di intimità dato che né io né lui abitiamo soli.

"Spogliati" mi ha detto appena siamo entrati. Mi sono spogliato e mi sono sdraiato sul letto.

"Chiudi gli occhi giocattolino"

Ero eccitatissimo, pensavo di dover venire da un momento all'altro. Mi fece mettere a quattro zampe e iniziò a massaggiarmi l'ano e a penetrarlo con le dita. Godevo già da morire.

Poi sentii qualcosa di insolito. Mi aveva appoggiato qualcosa sul buco, ma capii subito che non era il suo cazzo perché questo era duro e freddo e rabbrividii.

"Non ti preoccupare" mi disse. Ero un po’ spaventato ma anche questo fa parte del gioco e alla fine è solo un'aggiunta alla mia eccitazione.

Premette dentro il mio culo quell'oggetto, era grande, più del suo cazzo e anche più lungo. Mi fece un po’ male, ma un male piacevole che accrebbe il godimento. Lo aveva infilato tutto, lo teneva fermo dentro con la mano masturbandomi con l'altra. Non riuscii a trattenermi e venni.

"Tienilo dentro" mi disse e mi portai una mano dietro per non far uscire quell'oggetto dal mio ano.

Mi si mise davanti dicendomi di tenere sempre gli occhi chiusi.

"Lecca" mi disse. Allungai la lingua e incontrai la sua mano bagnata del mio sperma. Mi bloccai un attimo e lui mi ripeté "Lecca" e leccai tutto senza più esitare.

Mi infilò le dita in bocca per farmele succhiare e ripulire, alla fine non c'era più nemmeno una goccia di sperma sulla sua mano, era finito tutto nel mio stomaco. Mi leccai le labbra dispiaciuto che fosse finito.

"Apri la bocca" mi disse e sentii avvicinarsi il suo cazzo durissimo. Quello lo leccai con più gusto. Adoro succhiarglielo e sentirlo crescere e indurirsi sempre di più. Ed è stato bellissimo prenderglielo in bocca mentre dietro ero pieno del tutto. Senza accorgermene avevo cominciato a muovere quell'oggetto dentro di me e a spingermelo sempre di più.

Sentii il suo orgasmo colmarmi la bocca, ingoiai tutto mescolando il suo sperma la mio nel mio stomaco, era un pensiero troppo eccitante e cercai con le labbra il suo cazzo che si era spostato per ripulirlo dagli ultimi residui. Intanto continuavo a masturbarmi con quell'oggetto sempre più velocemente.

"Comincio a pensare che ti piaccia più quello del mio" mi disse lui. Mi affrettai a sfilarlo.

"Non è vero!" gridai

"Apri gli occhi adesso e vieni sopra di me"

Lui era seduto sui cuscini e io mi misi a cavallo su di lui. Era una posizione che non avevamo mai fatto. Lasciai che il suo cazzo entrasse e me lo tenni un po’ dentro. Sarei stato io a dovermi muovere e avevo paura di farlo in un modo che a lui non piacesse. Mi mossi prima piano poi sempre più veloce. Le mie palle sbattevano sul suo corpo ed era bellissimo guardarle. Lui mi afferrò il cazzo stringendo ma senza masturbarmi. Era stupendo così, con le dita mi premeva sulla cappella, come se volesse bloccarmi lo sperma.

Vedevo che godeva ed era molto più bello di quando godo io.

"Continua così" mi diceva "Più forte dai!" Sobbalzavo sul suo cazzo stupendo e avrei voluto che non finisse mai.

Prese a masturbarmi violentemente "Più forte" mi disse ancora "Ti vengo dentro" e poco dopo riversò il suo orgasmo in me e venni anch'io.

Leccai di nuovo la sua mano che si era sporcata e il suo cazzo. Dopo mi mostrò l'oggetto che avevo tenuto nel culo a lungo. Era un dildo enorme, avevo capito che era grosso ma non avrei immaginato che lo fosse così tanto.

Quella sera prima di salutarci me lo diede dicendomi di usarlo ogni volta che avessi voluto masturbarmi e fingere che fosse lui.

Gli dissi che l'avrei fatto appena fossi tornato a casa.

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