Sono Dario un ragioniere che vive e lavora a Casale Monferrato, ho 38 anni e se mi guardo con obiettività mi potrei definire il classico topo da ufficio con occhiali e pancetta. Da molti anni lavoro nel mio piccolo studio. Non ho mai tradito mia moglie, sino appunto a questa avventura che ho avuto con la postina.
So che nell'immaginario comune, quando uno scrivere un racconto, i lettori, si immaginano forse che i protagonisti , soprattutto la protagonista femminile del racconto, sia una donna bella o comunque una donna di un certo fascino. Non è questo il caso di Mariella, la postina appunto della mia città che invece è alta poco meno di un metro e sessanta e pesa circa 80 kilogrammi e neanche di viso può dirsi gradevole; ha infatti la faccia paffuta, capelli riccioli disordinati, occhi piccoli, naso aquilino e labbra carnose( forse questa l'unica dote positiva).
Detto questo, come si dice in latino "de gustibus non est disputandum" ovvero i gusti non si discutono. Io sono amante delle donne grasse e direi anche un po' bruttine. So che è una cosa piuttosto insolita ma fin da ragazzo sono stato attratto da questo genere di donna pur avendo paradossalmente sposato una donna piuttosto magra.
Giorno dopo giorno, raccomandata dopo raccomandata, la mia confidenza con la postina cresceva nostre chiacchere fugaci sul portone dell'edificio dove avevo l'ufficio, mi avevano portato a farmi una certa idea su di lei e sulla sua vita. Avevo scoperto che era una donna sposata e che aveva due figli piuttosto grandi e che viveva anche lei a Casale Monferrato. Non avevo idea se fosse o meno felice con il marito ma sicuramente notavo che tra noi si stava instaurando un certo feeling.
Ogni volta che al mattino il campanello suonava dentro di me non vedevo l'ora di scendere per parlarle ed avere la forza di provarci. Avevo fatto diversi pensieri di sesso su di lei e soprattutto un'idea fissa mi saliva spesso in testa, quella di incularla a pecorina e godermi la visione del suo culo grande e sformato.
Era il 31/12/2014 ed anche quella mattina Mirella suonò al mio campanello, quando sentii la sua voce dal citofono, scesi repentinamente al portone per ricevere la posta, ma appena arrivato giù, lei mi saluto allegramente e mi disse: "Volevo solo salutarti oggi e farti gli auguri di buon anno, per oggi niente posta per te", ero un po' imbarazzato, ma questa sua premura, mi fece capire che forse anche per lei io rappresentavo più di una semplice "simpatia". Colsi l'occasione al balzo e le dissi: "Ti va di venire su un ufficio da me, ho un piccolo regalo per te". In realtà non avevo comprato niente per lei, ma in ufficio avevo un piccolo cesto natalizio che mi avevano regalato giusto il giorno prima e decisi di regalarglielo e con la scusa di farla salire da me in ufficio. Lei fu molto sorpresa e contenta e salì senza esitazioni.
Appena arrivati in ufficio, chiusì la porta e subito le porsi il cesto, lei era evidentemente lusingata e felice e con mia grande sorpresa mi disse: "Non so davvero come ringraziarti di aver pensato a me, generalmente nessuno mi riserva certi pensieri" dopo un breve silenzio aggiunse quindi ; "Vedo che in questo pacco c'è un pandoro ed uno spumante, è quasi ora di pranzo ti andrebbe di farci un brindisi come aperitivo?" Non riuscivo a crederlo, lei ci stava evidentemente provando ed io ero eccitatissimo all'idea.
Presi coraggio, aprìì lo spumante ma mi accorsi subito di non avere bicchieri e lo dissi a Mirella, che con grande disinvoltura disse: "non importa Dario, siamo tra amici possiamo bere a boccia" e così prese la bottiglia aperta e bevve direttamente da là. Io dopo aver riso di gusto, feci altrettanto ed iniziamo quindi a ridere entrambi per qualche secondo.
Con questa bevuta dalla bottiglia, avevamo rotto definitivamente il ghiaccio, ci guardammo dritti negli occhi l'uno con l'altro, mi avvicinai a lei e la baciai fragorosamente. Baciandola l'appoggiai verso il muro dell'ufficio ed inizia a tastarle il culo con la mano, mentre con l'altra la spogliavo e lei nel contempo spogliava me.
Quando entrambi fummo completamente nudi, invitai Mirella a mettersi a sedere sulla scrivania, lei obbedì io mi avvicinai le aprii le gambe ed inizia a leccarle prima la figa e poi a seguito con grande piacere il suo buco di culo. La figa ed anche il culo erano piuttosto pelosi, proprio come avevo immaginato e come mi piaceva. Mentre io le stavo leccando il culo e di tanto infilando un dito dentro, lei con grande disinvoltura prese la bottiglia di spumante che stava appoggiata proprio di fianco a lei, bevve rapidamente un sorso e poi si infila in figa la bottiglia ancora mezza piena . La vedo da di sotto mentre continuo a leccarle il culo che si fa questa operazione e di tanto toglie la bottiglia si versa in figa un po' di spumante e mi prende per la testa per farsi leccare la sua figa piena di spumante. Io mi avvinghio alla fica e bevo il suo spumante intriso di umore di fica. Sono davvero eccitato a questo punto mi alzo e le infilo di mano ancora la bottiglia in figa sentendola gemere come una vacca, quindi prendo la bottiglia e ci bevo l'ultimo sorso di spumante rimasto, le allargo le gambe bene e la infilzo con il mio cazzo di media misura che sparisce nella sua figa vortiginosa.
Mamma mia! Quant' è bagnata la mia troia! Sento il mio cazzo umido invischiato di umori di una donna cagna e sento che sto per venire dopo pochi colpi, ma so che non posso venire subito per non rischiare una cattiva figura. Invito allora, Mirella a prendermi il cazzo in bocca e lei obbedisce servizievolmente inginocchiandosi a terra. Mia moglie lo giuro non mi ha mai fatto un pompino così in tanti anni di matrimonio. Mirella non solo mi succhia tutto il cazzo con la sua copiosa bocca larga e cicciona ingoiandomi tutto il cazzo in gola fino alla palle ma mentre lo fa geme di piacere ed ansima come se avesse il cazzo in figa. Devo dirle nuovamente di fermarsi per non sborrare troppo in fretta e la faccio mettere a pecorina, so che per soddisfarla devo farla venire e quindi prima di scoparla le lecco bene la fica alla pecorina lavorando ogni tanto con la mano per circa 5 minuti, fin quando non la sento bella calda, allora la fotto in figa a pecorina finché non la sento gemere in orgasmo bagnatissimo e dopo pochi secondi esplodo in una sborrata tra le sue chiappe grasse. Non è ancora finita sono davvero eccitato e vedere il suo culone grasso ripieno della mia sborra mi fa venire una strana voglia, senza pensarci molto, le massaggio il culo sborroso e lavorando bene con le dita raccolgo la mia sborra dal suo culo, quindi con le dita piene di sborra mi avvicino al suo viso e le metto un dito in bocca che lei lecca come se fosse un cazzo e me lo ripulisce tutto sempre ansimando eccitata.
Da allora ad oggi, ovvero un anno preciso da quella mitica scopata, Mirella è diventata a tutti gli effetti la mia amante con la quale facciamo almeno un incontro a settimana di sesso per la reciproca soddisfazioni di entrambi.
giovedì 31 dicembre 2015
martedì 13 ottobre 2015
Passione segrete - Il pensionato e la zingara
Su Passione segrete, il racconto del settantenne Rocco di Torino
Come iniziare questo racconto? Devo confessarvi che ci ho messo molto. Per una vita ho fatto l'operaio alla Fiat ed ho sola la licenzia media, non è stato facilissimo per me cercare di esprimermi e per questo mi sono affidato ad un amico professore, che ha corretto via via i miei scritti.
Dunque vi chiederete forse cosa ci fa un settantenne a scrivere su internet? Forse ancora con più curiosità vi starete chiedendo cosa ha da scrivere un pensionato su un sito di racconti erotici?
Non nego, che io uomo meridionale, da quarant'anni emigrato a Torino per lavorare nello stabilimento Fiat Mirafiori, persona umile e semplice; a mia volta mi sento poco a mio agio in questo ambiente moderno e giovanile. Altrettanto posso dire di sentirmi poco a mio agio a raccontare questo storia di sesso che mi riguarda e che sono sicuro porterà alcuni a considerarmi come un povero vecchio da compatire. Detto tutto questo avevo molto voglia di raccontare la mia storia, che nonostante tutti i pregiudizi dei malpensanti mi ha portato una grande felicità. Ecco a voi la storia.
Solo chi è andato in pensione dopo una vita di lavoro e come me si è ritrovato totalmente solo, nel mio caso in quanto vedevo, può capire fino in fondo il vuoto che la vita ti può riservare dopo i sacrifici fatti in una vita intera. Subito dopo la pensione le mie giornate si sono allungate sempre di più fino a diventare per me quasi infinite. La solitudine e la noia rattristavano le mie giornate. Tutto cambiò quel giorno che durante la mia solita passeggiata al parco, ricevetti le attenzioni di una giovane zingarella mora. Rubinia era il nome di quella dolce, ragazza mora che mi si avvicinò con un grande sorriso sulle labbra , chiedendomi come stavo. Nonostante l'età non ero sciocco come alcuni miei conoscenti, da non capire che le sue attenzioni avevano soltanto un secondo fine: quello di estorcermi più soldi possibili.
Non era infatti la prima volta che nello stesso parco, qualche ragazza o donna zingara mi si avvicinava promettendomi con piccanti e velate allusioni, eccitanti prestazioni sessuali. Avevo visto nello stesso parco, molti uomini più o meno della mia età, rimanere incantati da quelle donne da quattro soldi senza né grazia né arte. Molti di questi si erano fatti abbindolare come dei fessacchiotti e probabilmente sono stati dilapidati di pensioni e dei risparmi di una vita. Quelle donne, non facevano per me però, erano troppo sporche, troppo volgari e prive di qualsiasi minima grazia femminile per farmi resuscitare una minima voglia di sesso. Rubinia era molto diversa da loro, era aggraziata, pulita e gentile e nonostante fosse evidentemente di etnia zingara, non emanava quell'antipatia e avversione che io come molti altri abbiamo verso quella stirpe.
Nei giorni seguenti dal mio primo incontro al parco con Rubinia, ebbi modo di parlare altre volte con la ragazza e ne ero rimasto sempre molto affascinato. Al nostro quarto incontro, che si svolse come sempre al parco, ma in orario serale, ricevetti la proposta indecente, che forse dentro di me aspettavo già da tempo. Rubinia mi disse:"Nonno" (così mi chiamava) ".. se vuoi possiamo andare in quell'angolo del parco dove nessuno ci vede e ti posso dare un po' di piacere.." Non esitai un momento, ero chiaramente imbarazzato ma l'idea di poter anche sfiorare una ragazza così giovane e carina mi aveva immediatamente fatto muovere qualcosa che credevo ormai defunto. Appena arrivati in un angolo nascosto del parco, Rubinia tirò fuori dal suo zaino una coperta rossa che posò con cura nel prato e mi fece cenno di sedermi. Non esitai e mi sedetti a terra con la schiena dritta in attesa. Rubinia, mi diede prima un tenero bacietto sulla bocca ed iniziò,quindi a toccarmi il cazzo, giocandoci con le mani da sopra i pantaloni. Nonostante l'eccitazione del momento, il mio cazzo non voleva saperne di indurirsi come avrei voluto. Ero probabilmente molto fuori allenamento ma avevo una gran voglia ormai e con la sfacciataggine di un uomo maturo, il quale ero; le chiesi di prendermi il cazzo in bocca. Rubinia non esitò, si tirò fuori dalla camicetta le tette, quindi estrasse fuori dai pantoloni il mio cazzo moscio e se lo mise tutto in bocca. Seguì a pomparmi per diverso tempo con grande dedizione e senza arrendersi fino a provocarmi un orgasmo con poche gocce di sperma. Era davvero molto che non avevo un orgasmo ed a dispetto del mio cazzo fosse rimasto per tutto il pompino moscio, fu davvero molto eccitante ricevere quelle attenzioni da una ragazzina di poco più che vent'anni. Al termine dell'atto, Rubinia mi chiese 100 euro, io rimasi esterefatto per la cifra. Lei mi spiega con molta calma ma anche con grande schiettezza che per provare grandi piaceri ci vogliono grandi sacrifici ed in effetti aveva ragione. Io ero un vecchio e lei una ragazzina, oltre a quello, lei pur essendo una mercenaria era dolce ed aggraziata e si meritava in effetti quella ricompensa.
L'esperienza con Rubinia, mi aveva ridato vita e speranza. Non ero solo allietato dalla possibilità concreta di avere rapporti sessuali con lei ma anche dalla possibilità di starle vicino e di rubare un po' della sua essenza giovanile. Avevo voglia di avere un rapporto con lei, ma prima dovevo risolvere i miei problemi di erezione. Non avevo mai avuto bisogno di un aiuto diciamo così per fare sesso, ma con l'anzianità che avanzava ormai incessantemente decisi di procurarmi del viagra. Provai il viagra una prima volta da solo in casa, con una mezza pillola e poi provai a masturbarmi pensando ad un rapporto sessuale dove penetravo in culo e figa Rubinia. Fu un successo, il mio cazzo divenne duro come non lo era da tempo e mi sentii nuovamente giovane e virile.
La sera stessa andai al parco per incontrare Rubinia, le dissi che la volevo per me a casa mia il prima possibile, Rubinia mi chiese 600 euro, traballai un po' ma ormai ero deciso ed accettai.
Settant'anni e sentirsi un ragazzino, questo era quello che mi era successo tutto d'un tratto. Quando ormai ti sembra di avere un piede già nella fossa, d'improvviso hai un sobbalzo di vita che proietta le tue prospettive ben oltre al tempo che passa. Eccitato come un ragazzino , feci pulire la casa da una donna delle pulizie, quindi mi recai alle poste dove prelevai 800 euro, 600 per Rubinia, 100 per la spesa di quella sera e 100 per andare avanti la settimana seguente. Alle 19 come avevo fissato, si presentò a casa Rubinia. Era bella la mia zingarella, aveva il culo leggermente in carne, ma solo leggermente, quel tanto che fa una donna particolarmente piacevoli per essere palpate, occhi marroni scuri intensi, lungi capelli neri, sopracciglia folte sguardo profondo e la carnagione leggermente scura. Cenammo in fretta, bevendo qualche bicchiere di vino, poi fu la stessa Rubinia a prendere l'iniziativa.
Finimmo di mangiare verso le 21, Rubinia poco dopo terminato venne verso di me e mi prese la mano, guidandomi nella camera da letto. Mi invitò a distendermi, quindi spense la luce del lampadario ed accese la baujur, quindi soffocò la luce della stessa bajuour con il suo foulard, creando un effetto di luce soffusa, molto rilassante. Rubinia inizia a spogliarsi molto lentamente e nel mentre mi fissa con uno sguardo seducente e magnetico. Rimase completamente nuda con i soli braccialetti metallici e catenine che le abbelliscono il suo bel corpo. Oh mio dio! Mi sentivo nuovamente un ventenne e sento già l'effetto del viagra che avevo preso subito dopo cena. Rubinia iniziò quindi a spogliarmi amabilmente con molta lentezza e via via ripiegando e riordinando i vestiti; quando arrivò alle mutande si fermò e mi montò sopra con la sua figa pelosa. Mentre Rubinia era sopra, il mio cazzo si indurisce definitivamente come mai l'avevo avuto da ormai molto tempo. La ragazza poi si strofina armonicamente per qualche minuto e mi bagna le mutande dei suoi umori, poi mi tohlie le mutande se le mette in bocca e le annusa passionalmente per poi metterle nel mio naso perché io faccia altrettanto. Dolce nettare di miele a primavera, questo mi sembrava l'odore di quella vulva pelosa, l'annusai con passione e come un drogato alla prima sniffata di cocaina, ebbi una spinta di euforia e di forza e con un colpo di impeto inizia a sculacciare forte quel bel culo formoso di Rubinia. Lei sembrava gradire mentre mi montava il cazzo che era ormai tutto dentro la bella figa pelosa ed a ogni colpo gridava, dicendomi di continuare. Presi ancora più forza e la feci mettere a pecorina, iniziando a pomparla da dietro. Come si dice l'appetito vien mangiato ed ingolosito, nel vederle il culo alla pecorina, le chiesi di farsi inculare. Lei esitò ma mi promise brevemente che ne avremmo potuto riparlare in un altro momento. Continuai così a prenderla da dietro ed osai a metterle un dito nel culo mentre la scopavo da dietro, lei non disse niente se non un breve gemito misto tra dolere e piacere. La invitai a tornare a cavalcarmi e quini continuai ad infilarle il dito in culo affondandolo fino in fondo. Più affondavo il dito e più la sentivo dimenarsi e gemere e questo provocò da lì a breve la mia eiaculazione.
Fu una notte memorabile. Spero di non essere giudicato per questo mi vizio, so che le donne mi giudicheranno solo come un vecchio porco mentre molti uomini mi compatiranno, so altresì che la vecchiaia di uomo solo è un mondo inesplorato e incomprensibile per molti che non possono forse cogliere a fondo come ci si possa sentire. Al finale dei conti però posso solo dire che non c'è niente di cui mi penta e che sto proseguendo i miei incontri con Rubinia con molta passione e consapevolezza . Sento che tutto questo mi porta una sana felicità e per questo ho deciso di vivere serenamente la mia vecchiaia, fregandomene anche degli eventuali giudizi altrui.
Come iniziare questo racconto? Devo confessarvi che ci ho messo molto. Per una vita ho fatto l'operaio alla Fiat ed ho sola la licenzia media, non è stato facilissimo per me cercare di esprimermi e per questo mi sono affidato ad un amico professore, che ha corretto via via i miei scritti.
Dunque vi chiederete forse cosa ci fa un settantenne a scrivere su internet? Forse ancora con più curiosità vi starete chiedendo cosa ha da scrivere un pensionato su un sito di racconti erotici?
Non nego, che io uomo meridionale, da quarant'anni emigrato a Torino per lavorare nello stabilimento Fiat Mirafiori, persona umile e semplice; a mia volta mi sento poco a mio agio in questo ambiente moderno e giovanile. Altrettanto posso dire di sentirmi poco a mio agio a raccontare questo storia di sesso che mi riguarda e che sono sicuro porterà alcuni a considerarmi come un povero vecchio da compatire. Detto tutto questo avevo molto voglia di raccontare la mia storia, che nonostante tutti i pregiudizi dei malpensanti mi ha portato una grande felicità. Ecco a voi la storia.
Solo chi è andato in pensione dopo una vita di lavoro e come me si è ritrovato totalmente solo, nel mio caso in quanto vedevo, può capire fino in fondo il vuoto che la vita ti può riservare dopo i sacrifici fatti in una vita intera. Subito dopo la pensione le mie giornate si sono allungate sempre di più fino a diventare per me quasi infinite. La solitudine e la noia rattristavano le mie giornate. Tutto cambiò quel giorno che durante la mia solita passeggiata al parco, ricevetti le attenzioni di una giovane zingarella mora. Rubinia era il nome di quella dolce, ragazza mora che mi si avvicinò con un grande sorriso sulle labbra , chiedendomi come stavo. Nonostante l'età non ero sciocco come alcuni miei conoscenti, da non capire che le sue attenzioni avevano soltanto un secondo fine: quello di estorcermi più soldi possibili.
Non era infatti la prima volta che nello stesso parco, qualche ragazza o donna zingara mi si avvicinava promettendomi con piccanti e velate allusioni, eccitanti prestazioni sessuali. Avevo visto nello stesso parco, molti uomini più o meno della mia età, rimanere incantati da quelle donne da quattro soldi senza né grazia né arte. Molti di questi si erano fatti abbindolare come dei fessacchiotti e probabilmente sono stati dilapidati di pensioni e dei risparmi di una vita. Quelle donne, non facevano per me però, erano troppo sporche, troppo volgari e prive di qualsiasi minima grazia femminile per farmi resuscitare una minima voglia di sesso. Rubinia era molto diversa da loro, era aggraziata, pulita e gentile e nonostante fosse evidentemente di etnia zingara, non emanava quell'antipatia e avversione che io come molti altri abbiamo verso quella stirpe.
Nei giorni seguenti dal mio primo incontro al parco con Rubinia, ebbi modo di parlare altre volte con la ragazza e ne ero rimasto sempre molto affascinato. Al nostro quarto incontro, che si svolse come sempre al parco, ma in orario serale, ricevetti la proposta indecente, che forse dentro di me aspettavo già da tempo. Rubinia mi disse:"Nonno" (così mi chiamava) ".. se vuoi possiamo andare in quell'angolo del parco dove nessuno ci vede e ti posso dare un po' di piacere.." Non esitai un momento, ero chiaramente imbarazzato ma l'idea di poter anche sfiorare una ragazza così giovane e carina mi aveva immediatamente fatto muovere qualcosa che credevo ormai defunto. Appena arrivati in un angolo nascosto del parco, Rubinia tirò fuori dal suo zaino una coperta rossa che posò con cura nel prato e mi fece cenno di sedermi. Non esitai e mi sedetti a terra con la schiena dritta in attesa. Rubinia, mi diede prima un tenero bacietto sulla bocca ed iniziò,quindi a toccarmi il cazzo, giocandoci con le mani da sopra i pantaloni. Nonostante l'eccitazione del momento, il mio cazzo non voleva saperne di indurirsi come avrei voluto. Ero probabilmente molto fuori allenamento ma avevo una gran voglia ormai e con la sfacciataggine di un uomo maturo, il quale ero; le chiesi di prendermi il cazzo in bocca. Rubinia non esitò, si tirò fuori dalla camicetta le tette, quindi estrasse fuori dai pantoloni il mio cazzo moscio e se lo mise tutto in bocca. Seguì a pomparmi per diverso tempo con grande dedizione e senza arrendersi fino a provocarmi un orgasmo con poche gocce di sperma. Era davvero molto che non avevo un orgasmo ed a dispetto del mio cazzo fosse rimasto per tutto il pompino moscio, fu davvero molto eccitante ricevere quelle attenzioni da una ragazzina di poco più che vent'anni. Al termine dell'atto, Rubinia mi chiese 100 euro, io rimasi esterefatto per la cifra. Lei mi spiega con molta calma ma anche con grande schiettezza che per provare grandi piaceri ci vogliono grandi sacrifici ed in effetti aveva ragione. Io ero un vecchio e lei una ragazzina, oltre a quello, lei pur essendo una mercenaria era dolce ed aggraziata e si meritava in effetti quella ricompensa.
L'esperienza con Rubinia, mi aveva ridato vita e speranza. Non ero solo allietato dalla possibilità concreta di avere rapporti sessuali con lei ma anche dalla possibilità di starle vicino e di rubare un po' della sua essenza giovanile. Avevo voglia di avere un rapporto con lei, ma prima dovevo risolvere i miei problemi di erezione. Non avevo mai avuto bisogno di un aiuto diciamo così per fare sesso, ma con l'anzianità che avanzava ormai incessantemente decisi di procurarmi del viagra. Provai il viagra una prima volta da solo in casa, con una mezza pillola e poi provai a masturbarmi pensando ad un rapporto sessuale dove penetravo in culo e figa Rubinia. Fu un successo, il mio cazzo divenne duro come non lo era da tempo e mi sentii nuovamente giovane e virile.
La sera stessa andai al parco per incontrare Rubinia, le dissi che la volevo per me a casa mia il prima possibile, Rubinia mi chiese 600 euro, traballai un po' ma ormai ero deciso ed accettai.
Settant'anni e sentirsi un ragazzino, questo era quello che mi era successo tutto d'un tratto. Quando ormai ti sembra di avere un piede già nella fossa, d'improvviso hai un sobbalzo di vita che proietta le tue prospettive ben oltre al tempo che passa. Eccitato come un ragazzino , feci pulire la casa da una donna delle pulizie, quindi mi recai alle poste dove prelevai 800 euro, 600 per Rubinia, 100 per la spesa di quella sera e 100 per andare avanti la settimana seguente. Alle 19 come avevo fissato, si presentò a casa Rubinia. Era bella la mia zingarella, aveva il culo leggermente in carne, ma solo leggermente, quel tanto che fa una donna particolarmente piacevoli per essere palpate, occhi marroni scuri intensi, lungi capelli neri, sopracciglia folte sguardo profondo e la carnagione leggermente scura. Cenammo in fretta, bevendo qualche bicchiere di vino, poi fu la stessa Rubinia a prendere l'iniziativa.
Finimmo di mangiare verso le 21, Rubinia poco dopo terminato venne verso di me e mi prese la mano, guidandomi nella camera da letto. Mi invitò a distendermi, quindi spense la luce del lampadario ed accese la baujur, quindi soffocò la luce della stessa bajuour con il suo foulard, creando un effetto di luce soffusa, molto rilassante. Rubinia inizia a spogliarsi molto lentamente e nel mentre mi fissa con uno sguardo seducente e magnetico. Rimase completamente nuda con i soli braccialetti metallici e catenine che le abbelliscono il suo bel corpo. Oh mio dio! Mi sentivo nuovamente un ventenne e sento già l'effetto del viagra che avevo preso subito dopo cena. Rubinia iniziò quindi a spogliarmi amabilmente con molta lentezza e via via ripiegando e riordinando i vestiti; quando arrivò alle mutande si fermò e mi montò sopra con la sua figa pelosa. Mentre Rubinia era sopra, il mio cazzo si indurisce definitivamente come mai l'avevo avuto da ormai molto tempo. La ragazza poi si strofina armonicamente per qualche minuto e mi bagna le mutande dei suoi umori, poi mi tohlie le mutande se le mette in bocca e le annusa passionalmente per poi metterle nel mio naso perché io faccia altrettanto. Dolce nettare di miele a primavera, questo mi sembrava l'odore di quella vulva pelosa, l'annusai con passione e come un drogato alla prima sniffata di cocaina, ebbi una spinta di euforia e di forza e con un colpo di impeto inizia a sculacciare forte quel bel culo formoso di Rubinia. Lei sembrava gradire mentre mi montava il cazzo che era ormai tutto dentro la bella figa pelosa ed a ogni colpo gridava, dicendomi di continuare. Presi ancora più forza e la feci mettere a pecorina, iniziando a pomparla da dietro. Come si dice l'appetito vien mangiato ed ingolosito, nel vederle il culo alla pecorina, le chiesi di farsi inculare. Lei esitò ma mi promise brevemente che ne avremmo potuto riparlare in un altro momento. Continuai così a prenderla da dietro ed osai a metterle un dito nel culo mentre la scopavo da dietro, lei non disse niente se non un breve gemito misto tra dolere e piacere. La invitai a tornare a cavalcarmi e quini continuai ad infilarle il dito in culo affondandolo fino in fondo. Più affondavo il dito e più la sentivo dimenarsi e gemere e questo provocò da lì a breve la mia eiaculazione.
Fu una notte memorabile. Spero di non essere giudicato per questo mi vizio, so che le donne mi giudicheranno solo come un vecchio porco mentre molti uomini mi compatiranno, so altresì che la vecchiaia di uomo solo è un mondo inesplorato e incomprensibile per molti che non possono forse cogliere a fondo come ci si possa sentire. Al finale dei conti però posso solo dire che non c'è niente di cui mi penta e che sto proseguendo i miei incontri con Rubinia con molta passione e consapevolezza . Sento che tutto questo mi porta una sana felicità e per questo ho deciso di vivere serenamente la mia vecchiaia, fregandomene anche degli eventuali giudizi altrui.
domenica 4 ottobre 2015
Passione segrete - La mia cougar la donna delle pulizie del mio ufficio
A Passione segrete, la storia di Federico di Pavia
.Ecco voi il racconto.
Valeria! Un nome comune come tanti, che rappresenta una donna comune come molte altre. E' quello che pensavo fino a qualche tempo di Valeria.
Una donna, Valeria, con il quale avevo scambiato solo poche parole di sfuggita, quando l'incontravo sulle scale del condominio del mio ufficio. Valeria è infatti la donna delle pulizie del mio condominio.
Confesso che nei nostri incontri sulle scale, si limitavo sempre al buongiorno o buonasera, anche se lei mi sfornava sempre grandi sorrisi e sembrava voler attaccare bottone. Solo una volta, nel quale avevo meno fretta del solito, mi soffermai a parlare con lei. Scoprì che era una donna sposata e che viveva a Pavia a pochi centinaia di metri dallo stesso ufficio.
Detto questo, ribadisco che non ho mai avuto particolari pensieri su di lei. Premetto Valeria ha quaranta due anni, è una donna tutto sommato gradevole, magra con i capelli riccioli lunghi, alta almeno un metro e settanta, occhiali da vista e un viso direi nella norma. Nel complesso la definirei una donna piuttosto normale. La differenza di età tra noi due era notevole. Io ho infatti, ventisette anni e nonostante non mi dispiacciano le donne un po' più grandi di me, non avevo mai fatto particolari pensieri su di lei.
Tornando a me per un attimo, posso dirvi che sono un single, non mi dilungo sulla mia descrizione fisica e mi limito nel dirvi che mi considero un ragazzo come tanti, con aspetto fisico nella media. Sotto l'aspetto lavorativo, posso dirmi molto fortunato, ho iniziato da giovanissimo a soli 16 anni a costruire siti internet, tanto da farne alcuni miei che hanno avuto quel successo, sufficiente da permettermi di avere un ufficio mio ed un discreto giro d'affari.
Parlando nuovamente di Valeria, devo spiegarvi com'è cambiato il mio punto di vista su di lei. Molto spesso di venerdì frequento una nota discoteca del posto assieme a qualche amico. Ecco propri uno di questi venerdì, incontro Valeria, accompagnata da altre sue amiche. Vedere Valeria in tacchi, minigonna e ben truccata mi ha in qualche modo un po' confuso e stupito positivamente. Durante quella sera, ebbi modo di farmi una bella chiacchierata con Valeria, lei era davvero molto disinibita e pareva proprio essere come si dice ai giorni nostri una vera cougar. Sfrontata, sexy, seducente e amante dei ragazzi più giovani. I suoi sorrisi ed i suoi sguardi magnetici e seducenti allo stesso tempo, mi proiettavano verso esilaranti fantasie sessuali. Per varie dinamiche della serata, ci perdemmo di vista, ma quella notte tornai a casa desiderandola fortemente.
Trascorso la domenica, il lunedì mi alzai piuttosto presto al mattino, sperando di incontrare nuovamente Valeria sulle scale. Fui fortunato e l'incontrai proprio come avevo desiderato. Ci scambiammo un sorriso complice e con una scusa la invitai ad entrare nel mio ufficio. Con molta sfacciataggine mi avvinai per baciarla ma lei si scostò e mi disse: "Per favore non qui. Sabato prossimo sarò nuovamente con le amiche alla stessa discoteca dell'altra volta, magari ci vediamo lì, se ci sarai".
Il sabato, mi presentai alla discoteca già molto eccitato, aspettai un'ora e poi finalmente vidi apparire Valeria, che era ancora più bella e provocante dell'ultima volta. Fremevo dalla voglia di prenderla e scoparla senza esitazione per ore e ore. Mi avvicino così e le offro qualcosa da bere al bar, riusciamo a fare quattro chiacchere, ma dopo poco, un altro ragazzo più o meno della mia età, la chiama. Valeria si scusa e mi dice che mi avrebbe raggiunto a breve. Valeria è adesso a pochi passi da me; su un divanetto sta sorseggiando uno spumante con il tipo, che avevo chiesto di salutarla poco prima e sembra che sia molto presa, anche se ogni tanto la vedo che con gli occhi mi cerca per vedere se la guardo.
Sono un po' deluso e non capisco esattamente cosa sta accadendo, sono passati 20 minuti, nei quali io l'ho aspettata proprio davanti ai suoi occhi, mentre lei fa la scema con un altro. Sto per arrabbiarmi e sono sul punto di andarmene,poi, finalmente, Valeria si alza, bacia su una guancia il ragazzo con il quale con stava discorrendo e lo saluta; quindi passa davanti a me e con una grande sorriso mi sussurra "Seguimi".
Attraversiamo tutta la sala, mentre la musica è a tutto volume io la seguo tra le luci ad intermittenza e la ressa tipica della sala dei presenti. Scendiamo le scale e usciamo dalla discoteca, Valeria mi guida verso il parcheggio e mi invita a salire sulla sua auto. Appena entrati iniziamo a baciarci ma lei mi ferma una volta ancora. Valeria prende la sua borsa e tira fuori da questa una benda. Intuisco subito le sue intenzioni e mi irrigidisco ma lei mi dà un dolce breve bacio in bocca e nel contempo inizia a toccarmi il cazzo, che giàsta esplodendo nei miei pantaloni.
Valeria mi chiude dolcemente gli occhi con le mani e mi mette la benda. In questo momento sono al buio e pronta alle soprese che Valeria sta per riservarmi. Sento che il seggiolino della macchina, un fuoristrada piuttosto ampio fortunatamente, si sta abbassando Valeria nel contempo continua a massaggiarmi il cazzo senza però tirarlo fuori dai pantaloni.
Una volta che il seggiolino della macchina è completamente abbassato, Valeria tira fuori qualcos'altra dalla borsa, sento lo scintillio di qualcosa di metallico e mi chiedo cosa sia. Valeria mi rassicura come sempre con i suo massaggi ipnotici e mi dice di stare tranquillo, quindi mi prende le mani mi sfila la maglietta e mi lega le mani in alto con delle manette. Sono frastornato ma confesso che questa situazione mi eccita molto. Sento adesso Valeria che si sfila le mutandine e si togli i tacchi, quindi di un tratto sento la sua figa sulla mia bocca. Che troia, penso tra di me, mi sta mettendo la fica in bocca. La cosa però mi piace molto e le porgo la mia lingua cercando di soddisfarla al meglio. Sento Valeria godere e gemere, gemiti che si accentuano di tanto in tanto, quando Valeria con grande impeto mi prende la faccia e la spinge verso la sua fica. Il bello viene però quando Valeria inizia a cavalcare sulla mia bocca con la sua figa sfregandosi e aumentando il suo sospiro e i suoi gemiti fino ad un intenso orgasmo.
Ho la faccia bagnata fracida dal suo orgasmo mentre il mio cazzo è inumidito e freme dalla voglia di essere soddisfatto. Valeria mi pulisce brevemente la faccia con un fazzoletto, finalmente poi mi tira fuori il cazzo dai pantaloni , mi toglie la benda e mi monta sopra con la figa questa volta sul cazzo. La penetrazione è immediata, un solo colpo dall'alto verso e il basso e già sento che sto per venire. Valeria lo comprende e si distoglie dal mio cazzo, salendo con la figa e fermandosi. Poi la mia bella cougar, rimane ferma, con la sua fica pronta ad essere penetrata a pochi millimetri dalla mia cappella. Ogni piccola oscillazione del suo corpo avvicina di tanto in tanto la sua figa al mio cazzo, provocandomi ogni volta degli spammi di intenso piacere. Nel contempo Valeria mi bacia con una dolcezza e una passione inenarrabile. Calmatomi un po' Valeria rinizia molto lentamente ad andare su e giù per qualche minuto fin quando senza nessun preavviso io esplodo in una tremenda schizzata proprio dentro la sua figa. Lei non di discosta ed anzi quando vengo infila la sua vagina fino in fondo e muove il culo come in un balletto di qualche secondo. Rimaniamo per qualche secondo abbracciati e rilassati, poi Valeria si alza si pulisce e si riveste ed io faccio altrettanto.
La serata è finita, è stata una notte davvero speciale, dove sono rimasto del tutto ammaliato dalle appassionate doti amorose di Valeria. Per mia fortuna, ho avuto modo di farmi altre belle scopate con Valeria, fino al giorno in cui ho incontrato la mia attuale fidanzata ed ho deciso di chiudere la storia con Valeria. Questa storia, oltre a farmi vivere intensi momenti di sesso, mi ha insegnato anche che, nella normalità che riscontriamo in molte donne vi possono essere vere troie. Per questo, dopo questa esperienza, vedo ogni donna , anche la più banale con occhi differenti, cercando di captare quale perversione si cela in essa.
Valeria! Un nome comune come tanti, che rappresenta una donna comune come molte altre. E' quello che pensavo fino a qualche tempo di Valeria.
Una donna, Valeria, con il quale avevo scambiato solo poche parole di sfuggita, quando l'incontravo sulle scale del condominio del mio ufficio. Valeria è infatti la donna delle pulizie del mio condominio.
Confesso che nei nostri incontri sulle scale, si limitavo sempre al buongiorno o buonasera, anche se lei mi sfornava sempre grandi sorrisi e sembrava voler attaccare bottone. Solo una volta, nel quale avevo meno fretta del solito, mi soffermai a parlare con lei. Scoprì che era una donna sposata e che viveva a Pavia a pochi centinaia di metri dallo stesso ufficio.
Detto questo, ribadisco che non ho mai avuto particolari pensieri su di lei. Premetto Valeria ha quaranta due anni, è una donna tutto sommato gradevole, magra con i capelli riccioli lunghi, alta almeno un metro e settanta, occhiali da vista e un viso direi nella norma. Nel complesso la definirei una donna piuttosto normale. La differenza di età tra noi due era notevole. Io ho infatti, ventisette anni e nonostante non mi dispiacciano le donne un po' più grandi di me, non avevo mai fatto particolari pensieri su di lei.
Tornando a me per un attimo, posso dirvi che sono un single, non mi dilungo sulla mia descrizione fisica e mi limito nel dirvi che mi considero un ragazzo come tanti, con aspetto fisico nella media. Sotto l'aspetto lavorativo, posso dirmi molto fortunato, ho iniziato da giovanissimo a soli 16 anni a costruire siti internet, tanto da farne alcuni miei che hanno avuto quel successo, sufficiente da permettermi di avere un ufficio mio ed un discreto giro d'affari.
Parlando nuovamente di Valeria, devo spiegarvi com'è cambiato il mio punto di vista su di lei. Molto spesso di venerdì frequento una nota discoteca del posto assieme a qualche amico. Ecco propri uno di questi venerdì, incontro Valeria, accompagnata da altre sue amiche. Vedere Valeria in tacchi, minigonna e ben truccata mi ha in qualche modo un po' confuso e stupito positivamente. Durante quella sera, ebbi modo di farmi una bella chiacchierata con Valeria, lei era davvero molto disinibita e pareva proprio essere come si dice ai giorni nostri una vera cougar. Sfrontata, sexy, seducente e amante dei ragazzi più giovani. I suoi sorrisi ed i suoi sguardi magnetici e seducenti allo stesso tempo, mi proiettavano verso esilaranti fantasie sessuali. Per varie dinamiche della serata, ci perdemmo di vista, ma quella notte tornai a casa desiderandola fortemente.
Trascorso la domenica, il lunedì mi alzai piuttosto presto al mattino, sperando di incontrare nuovamente Valeria sulle scale. Fui fortunato e l'incontrai proprio come avevo desiderato. Ci scambiammo un sorriso complice e con una scusa la invitai ad entrare nel mio ufficio. Con molta sfacciataggine mi avvinai per baciarla ma lei si scostò e mi disse: "Per favore non qui. Sabato prossimo sarò nuovamente con le amiche alla stessa discoteca dell'altra volta, magari ci vediamo lì, se ci sarai".
Il sabato, mi presentai alla discoteca già molto eccitato, aspettai un'ora e poi finalmente vidi apparire Valeria, che era ancora più bella e provocante dell'ultima volta. Fremevo dalla voglia di prenderla e scoparla senza esitazione per ore e ore. Mi avvicino così e le offro qualcosa da bere al bar, riusciamo a fare quattro chiacchere, ma dopo poco, un altro ragazzo più o meno della mia età, la chiama. Valeria si scusa e mi dice che mi avrebbe raggiunto a breve. Valeria è adesso a pochi passi da me; su un divanetto sta sorseggiando uno spumante con il tipo, che avevo chiesto di salutarla poco prima e sembra che sia molto presa, anche se ogni tanto la vedo che con gli occhi mi cerca per vedere se la guardo.
Sono un po' deluso e non capisco esattamente cosa sta accadendo, sono passati 20 minuti, nei quali io l'ho aspettata proprio davanti ai suoi occhi, mentre lei fa la scema con un altro. Sto per arrabbiarmi e sono sul punto di andarmene,poi, finalmente, Valeria si alza, bacia su una guancia il ragazzo con il quale con stava discorrendo e lo saluta; quindi passa davanti a me e con una grande sorriso mi sussurra "Seguimi".
Attraversiamo tutta la sala, mentre la musica è a tutto volume io la seguo tra le luci ad intermittenza e la ressa tipica della sala dei presenti. Scendiamo le scale e usciamo dalla discoteca, Valeria mi guida verso il parcheggio e mi invita a salire sulla sua auto. Appena entrati iniziamo a baciarci ma lei mi ferma una volta ancora. Valeria prende la sua borsa e tira fuori da questa una benda. Intuisco subito le sue intenzioni e mi irrigidisco ma lei mi dà un dolce breve bacio in bocca e nel contempo inizia a toccarmi il cazzo, che giàsta esplodendo nei miei pantaloni.
Valeria mi chiude dolcemente gli occhi con le mani e mi mette la benda. In questo momento sono al buio e pronta alle soprese che Valeria sta per riservarmi. Sento che il seggiolino della macchina, un fuoristrada piuttosto ampio fortunatamente, si sta abbassando Valeria nel contempo continua a massaggiarmi il cazzo senza però tirarlo fuori dai pantaloni.
Una volta che il seggiolino della macchina è completamente abbassato, Valeria tira fuori qualcos'altra dalla borsa, sento lo scintillio di qualcosa di metallico e mi chiedo cosa sia. Valeria mi rassicura come sempre con i suo massaggi ipnotici e mi dice di stare tranquillo, quindi mi prende le mani mi sfila la maglietta e mi lega le mani in alto con delle manette. Sono frastornato ma confesso che questa situazione mi eccita molto. Sento adesso Valeria che si sfila le mutandine e si togli i tacchi, quindi di un tratto sento la sua figa sulla mia bocca. Che troia, penso tra di me, mi sta mettendo la fica in bocca. La cosa però mi piace molto e le porgo la mia lingua cercando di soddisfarla al meglio. Sento Valeria godere e gemere, gemiti che si accentuano di tanto in tanto, quando Valeria con grande impeto mi prende la faccia e la spinge verso la sua fica. Il bello viene però quando Valeria inizia a cavalcare sulla mia bocca con la sua figa sfregandosi e aumentando il suo sospiro e i suoi gemiti fino ad un intenso orgasmo.
Ho la faccia bagnata fracida dal suo orgasmo mentre il mio cazzo è inumidito e freme dalla voglia di essere soddisfatto. Valeria mi pulisce brevemente la faccia con un fazzoletto, finalmente poi mi tira fuori il cazzo dai pantaloni , mi toglie la benda e mi monta sopra con la figa questa volta sul cazzo. La penetrazione è immediata, un solo colpo dall'alto verso e il basso e già sento che sto per venire. Valeria lo comprende e si distoglie dal mio cazzo, salendo con la figa e fermandosi. Poi la mia bella cougar, rimane ferma, con la sua fica pronta ad essere penetrata a pochi millimetri dalla mia cappella. Ogni piccola oscillazione del suo corpo avvicina di tanto in tanto la sua figa al mio cazzo, provocandomi ogni volta degli spammi di intenso piacere. Nel contempo Valeria mi bacia con una dolcezza e una passione inenarrabile. Calmatomi un po' Valeria rinizia molto lentamente ad andare su e giù per qualche minuto fin quando senza nessun preavviso io esplodo in una tremenda schizzata proprio dentro la sua figa. Lei non di discosta ed anzi quando vengo infila la sua vagina fino in fondo e muove il culo come in un balletto di qualche secondo. Rimaniamo per qualche secondo abbracciati e rilassati, poi Valeria si alza si pulisce e si riveste ed io faccio altrettanto.
La serata è finita, è stata una notte davvero speciale, dove sono rimasto del tutto ammaliato dalle appassionate doti amorose di Valeria. Per mia fortuna, ho avuto modo di farmi altre belle scopate con Valeria, fino al giorno in cui ho incontrato la mia attuale fidanzata ed ho deciso di chiudere la storia con Valeria. Questa storia, oltre a farmi vivere intensi momenti di sesso, mi ha insegnato anche che, nella normalità che riscontriamo in molte donne vi possono essere vere troie. Per questo, dopo questa esperienza, vedo ogni donna , anche la più banale con occhi differenti, cercando di captare quale perversione si cela in essa.
sabato 3 ottobre 2015
Passione Segrete - Io brutto e maturo sedotto da una giovane lolita
Su Passione Segrete, vi presentiamo oggi il racconto di Pino di Milano.
Sono Pino, uomo di 52 anni, originario di Matera, ma da oltre 25 anni vivo e lavoro a Milano. Da 10 anni ho un mio bar di buon successo nel centro di Milano, dove lavoro incessantemente per almeno 12 ore al giorno 6 giorni la settimana su 7. Come ho scritto nel titolo del mio racconto, non posso definirmi un bell'uomo, ma bensì posso dire con una certa sicurezza di essere, aihmé, un uomo piuttosto brutto, anche se alcuni mi conferiscono un certo fascino. Sono stato sempre una persona modesta, non sono mai andato a caccia di donne o di avventure. Da moltissimi anni, ormai sono sposato con mia moglie Sonia e non ho mai sentito il bisogno di cercare altre donne. Certo non nego, che molte volte, come tutti gli uomini ho fantastico di avere storie di sesso con qualche amica o con qualche cliente del mio bar. Ma sono state tutte fantasie passeggere di pochi giorni, che non hanno mai turbato la mia vita di coppia.
Quello che invece mi è successo di recente, mi ha letteralmente stravolto, tanto da crearmi una propria e vera fissazione per le ragazze giovani. Forse ciò è dipeso dal fatto, che intimamente spero di rivivere con loro, la stessa esperienza che ho avuto con Giada, l'apprendista di vent'anni che ha lavorato per circa un anno nel mio bar.
Entriamo nel succo della storia, nel mio bar ho diversi dipendenti; un pasticcere, 2 ragazzi che stanno in cucina e 4 ragazze che fanno a turno in sala e che mi affiancano nel bancone del bar. La scelta di avere solo ragazze è avvenuta dopo varie esperienze negative con ragazzi. Le ragazze, infatti, nella mia esperienza si sono dimostrate sempre più serie, svelte e sveglie. Proprio questo ha fatto sì, che negli ultimi anni, ho sempre preferito assumere ragazze al posto di ragazzi nel lavoro di bancone e di sala. Giada, la protagonista di questa storia è stata assunta da me circa un anno fa. Ricordo ancora bene il giorno del suo colloquio, si presentò molto ben vestita, con dei pantaloni e una camicetta bianca. Mi colpì, appena la vidi, il suo seno, che mi apparse molto gradevole. Non si trattava di un seno grande, diciamo la giusta misura una terza circa di forma tonda. Durante il colloquio, ricordo ancora il commento che in privato ebbe modo di farmi uno dei miei clienti storici, che mi disse: "Pino questa ragazza è proprio da prendere senza esitazione". Giada è una ragazza alta circa un metro e settanta, dai lunghi capelli castani leggermente riccioli , labbra sottili, occhi piccoli leggermente a mandorla e un naso che definirei alla francese. Di corporatura Giada è piuttosto snella, ha come detto un bel seno e un sedere non particolarmente formoso ma gradevole.
La prima impressione che Giada mi fa è ottima. Decido di prenderla per una settimana per poi confermarla con un regolare contratto d'apprendista. Giada , lavora davvero bene, rispetta gli orari e sa come trattare i clienti, che conquista con la sua efficienza sul lavoro e la sua gentilezza. Sono davvero molto contento di averla assunta e vi giuro, che mai mi sarebbe sfiorato nella testa che da lì a poco, avrei avuto con lei una appassionato rapporto di sesso. E come pensarlo poi? Io uomo maturo e neanche tanto bello, come mai avrei attirato l'attenzione di una ragazza brava e carina come lei.
Il mio interesse nei suo confronti, avvenne, quando scoprii per caso che Giada, stava frequentando segretamente un cliente del bar, un uomo della mia età anche lui direi non bellissimo. La cosa mi lasciò a dire poco esterrefatto, come mai una ragazza così carina e brava andava a crearsi problemi con una uomo sposato , maturo e tra l'altro neanche molto bello? Mi rassegnai all'evidenza e non mi feci altre domande, decidendo di farmi gli affari miei.
Dopo qualche sera, dalla citata, scoperta, durante la chiusura del bar, trovai Giada in un angolo del bagno del bar piangente. Aveva appena finito di parlare al cellulare e quando mi vide, con mio grande stupore, mi abbracciò, chiedendomi dopo pochi istanti scusa per il suo gesto. Chiusi la serranda del bar e iniziammo a parlare per circa mezz'ora. Giada si sfogò, raccontandomi le sue avventure amorose con il cliente del bar, così come si fa con un vecchio amico. Finsi di non sapere niente e cercai di consolarla come un padre avrebbe fatto con una figlia. Non nego che in quei trenta minuti di intimità con lei, ho avuto più volte il desiderio di avvicinarmi a lei, di toccarla, di baciarla e di assaporare un corpo così candido e giovane. Passato quel momento, non avrei più pensato di avere un'altra occasione per restare solo con lei, come era accaduto quella sera.
Mi sbagliavo, l'occasione capitò la sera seguente e fu proprio lei a chiedermi a chiusura del bar, di trattenermi in quanto voleva parlare con me. Chiusi anche in questa occasione la serranda del bar, spensi la luce della sala principale, presi poi dal frigo 2 succhi di frutta freschi , che ci bevemmo a inizio chiacchierata. Giada inizio a parlarmi, dicendomi che aveva bisogno di confidarsi con una persona più grande e che si fidava molto di me. Io ero piuttosto imbarazzato e mi tornò il desiderio carnale che avevo avuto nei suoi confronti il giorno prima.
La sua giovinezza e la sua bellezza, mi creava come uno strano cerchio alla testa che annebbiava la mia mente e mi rendeva rammollito ed emozionato come un ragazzino al suo primo appuntamento. Dopo pochi minuti di conversazione, mentre proprio io stavo parlando, Giada mi venne vicino, si sedette sulle mie ginocchia e senza dire una parola mi baciò. Io fui sorpreso per qualche secondo, ma poi contraccambiai aprendo la bocca e mischiando la mia lingua con la sua in un appassionato bacio. A seguire sempre con grande naturalezza, Giada montò sopra di me e prontamente si tolse prima la camicetta e poi il reggiseno.
Ero veramente molto eccitato. Quella ragazzina, quella bella e brava ragazza, in quel momento stava sopra di me con le sue splendide tette che strusciavano sul mio petto. Iniziai a sudare dall'emozione e mi bagnai la camicia rapidamente, mentre Giada continuava a strusciarsi con il suo bacino sul mio cazzo ormai durissimo. Giada, gestiva la situazione con grande sicurezza, mi tolse la camicia, e si tolse a sua volta pantaloni e mutandine, quindi si inginocchiò a terra e si mise alla pecorina. Eravamo nella saletta interna che dà proprio dietro al locale e dietro al tavolo dove stavamo consumando il nostro rapporto, c'era uno specchio. Vedere il suo splendido e giovane culetto dritto mi eccitò da morire così come stavo quasi per morire, mentre con una grande disinvoltura, mi sfilò la cintura e mi abbassò i pantaloni per poi succhiarmi avidamente il cazzo.
Giada era veramente abile, dietro a quell'aria da brava ragazza, si celava una troietta implacabile, che aveva però una classe e disinvoltura tipica delle donne mature. Di fatti sembrava che avesse una discreta esperienza e davvero una passione innata per il sesso.
Giada continuò lungamente a succhiarmi, lavorando bene sulla mia cappella, muovendo sublimemente la sua lingua sul mio cazzo arrapato e lasciando sgorgare di tanto in tanto dalla sua bocca della saliva che andava a bagnare il mio membro sempre più duro.
A un certo punto Giada, iniziò ad affondare i colpi con i quali mi pompava, penetrando il mio cazzo con la sua bocca verso la sua gola e facendomi quasi venire. Quindi, sempre con grande naturalezza, salì sul tavolo della sala, aprì le gambe e mi porse davanti la sua giovane fichetta completamente rasata.
Presi finalmente iniziativa e iniziai a leccarla lentamente, passando la lingua sul clitoride e quindi appoggiandoci la bocca. Tenevo quella fichetta in bocca arrapatissimo e mi sembrava di essere in paradiso. A quel punto Giada iniziò a gemere di piacere ed i suoi fremiti, mi spinsero a penetrarla sul momento, mentre ancora lei stava a gambe larghe sul tavolo. Mentre andavo su e giù e la sua figa ingoiava il mio cazzo con grande scioltezza, sentivo la sua passera che inondava il mio cazzo e il mio bacino di caldi e bagnati umori di donna. Mamma mia! Giada era davvero bagnata e sentirla così mi stimolò una grande sborrata con schizzata sulla sua pancia.
Ci rivestimmo velocemente e senza scambiare tante parole, ce ne andammo. Il giorno dopo Giada non si presentò a lavoro e dopo qualche giorno, ricevetti la sua lettera di licenziamento. Un uomo ordinario come me, aveva sognato per una notte con una ragazza molto più giovane e decisamente più attraente; compresi che non potevo chiederle altro e non la cercai più. Da quel momento in poi, nutro una passione innata per le ragazze molto più giovani di me e spesso mi masturbo ripensando ai momenti di quella sera.
Sono Pino, uomo di 52 anni, originario di Matera, ma da oltre 25 anni vivo e lavoro a Milano. Da 10 anni ho un mio bar di buon successo nel centro di Milano, dove lavoro incessantemente per almeno 12 ore al giorno 6 giorni la settimana su 7. Come ho scritto nel titolo del mio racconto, non posso definirmi un bell'uomo, ma bensì posso dire con una certa sicurezza di essere, aihmé, un uomo piuttosto brutto, anche se alcuni mi conferiscono un certo fascino. Sono stato sempre una persona modesta, non sono mai andato a caccia di donne o di avventure. Da moltissimi anni, ormai sono sposato con mia moglie Sonia e non ho mai sentito il bisogno di cercare altre donne. Certo non nego, che molte volte, come tutti gli uomini ho fantastico di avere storie di sesso con qualche amica o con qualche cliente del mio bar. Ma sono state tutte fantasie passeggere di pochi giorni, che non hanno mai turbato la mia vita di coppia.
Quello che invece mi è successo di recente, mi ha letteralmente stravolto, tanto da crearmi una propria e vera fissazione per le ragazze giovani. Forse ciò è dipeso dal fatto, che intimamente spero di rivivere con loro, la stessa esperienza che ho avuto con Giada, l'apprendista di vent'anni che ha lavorato per circa un anno nel mio bar.
Entriamo nel succo della storia, nel mio bar ho diversi dipendenti; un pasticcere, 2 ragazzi che stanno in cucina e 4 ragazze che fanno a turno in sala e che mi affiancano nel bancone del bar. La scelta di avere solo ragazze è avvenuta dopo varie esperienze negative con ragazzi. Le ragazze, infatti, nella mia esperienza si sono dimostrate sempre più serie, svelte e sveglie. Proprio questo ha fatto sì, che negli ultimi anni, ho sempre preferito assumere ragazze al posto di ragazzi nel lavoro di bancone e di sala. Giada, la protagonista di questa storia è stata assunta da me circa un anno fa. Ricordo ancora bene il giorno del suo colloquio, si presentò molto ben vestita, con dei pantaloni e una camicetta bianca. Mi colpì, appena la vidi, il suo seno, che mi apparse molto gradevole. Non si trattava di un seno grande, diciamo la giusta misura una terza circa di forma tonda. Durante il colloquio, ricordo ancora il commento che in privato ebbe modo di farmi uno dei miei clienti storici, che mi disse: "Pino questa ragazza è proprio da prendere senza esitazione". Giada è una ragazza alta circa un metro e settanta, dai lunghi capelli castani leggermente riccioli , labbra sottili, occhi piccoli leggermente a mandorla e un naso che definirei alla francese. Di corporatura Giada è piuttosto snella, ha come detto un bel seno e un sedere non particolarmente formoso ma gradevole.
La prima impressione che Giada mi fa è ottima. Decido di prenderla per una settimana per poi confermarla con un regolare contratto d'apprendista. Giada , lavora davvero bene, rispetta gli orari e sa come trattare i clienti, che conquista con la sua efficienza sul lavoro e la sua gentilezza. Sono davvero molto contento di averla assunta e vi giuro, che mai mi sarebbe sfiorato nella testa che da lì a poco, avrei avuto con lei una appassionato rapporto di sesso. E come pensarlo poi? Io uomo maturo e neanche tanto bello, come mai avrei attirato l'attenzione di una ragazza brava e carina come lei.
Il mio interesse nei suo confronti, avvenne, quando scoprii per caso che Giada, stava frequentando segretamente un cliente del bar, un uomo della mia età anche lui direi non bellissimo. La cosa mi lasciò a dire poco esterrefatto, come mai una ragazza così carina e brava andava a crearsi problemi con una uomo sposato , maturo e tra l'altro neanche molto bello? Mi rassegnai all'evidenza e non mi feci altre domande, decidendo di farmi gli affari miei.
Dopo qualche sera, dalla citata, scoperta, durante la chiusura del bar, trovai Giada in un angolo del bagno del bar piangente. Aveva appena finito di parlare al cellulare e quando mi vide, con mio grande stupore, mi abbracciò, chiedendomi dopo pochi istanti scusa per il suo gesto. Chiusi la serranda del bar e iniziammo a parlare per circa mezz'ora. Giada si sfogò, raccontandomi le sue avventure amorose con il cliente del bar, così come si fa con un vecchio amico. Finsi di non sapere niente e cercai di consolarla come un padre avrebbe fatto con una figlia. Non nego che in quei trenta minuti di intimità con lei, ho avuto più volte il desiderio di avvicinarmi a lei, di toccarla, di baciarla e di assaporare un corpo così candido e giovane. Passato quel momento, non avrei più pensato di avere un'altra occasione per restare solo con lei, come era accaduto quella sera.
Mi sbagliavo, l'occasione capitò la sera seguente e fu proprio lei a chiedermi a chiusura del bar, di trattenermi in quanto voleva parlare con me. Chiusi anche in questa occasione la serranda del bar, spensi la luce della sala principale, presi poi dal frigo 2 succhi di frutta freschi , che ci bevemmo a inizio chiacchierata. Giada inizio a parlarmi, dicendomi che aveva bisogno di confidarsi con una persona più grande e che si fidava molto di me. Io ero piuttosto imbarazzato e mi tornò il desiderio carnale che avevo avuto nei suoi confronti il giorno prima.
La sua giovinezza e la sua bellezza, mi creava come uno strano cerchio alla testa che annebbiava la mia mente e mi rendeva rammollito ed emozionato come un ragazzino al suo primo appuntamento. Dopo pochi minuti di conversazione, mentre proprio io stavo parlando, Giada mi venne vicino, si sedette sulle mie ginocchia e senza dire una parola mi baciò. Io fui sorpreso per qualche secondo, ma poi contraccambiai aprendo la bocca e mischiando la mia lingua con la sua in un appassionato bacio. A seguire sempre con grande naturalezza, Giada montò sopra di me e prontamente si tolse prima la camicetta e poi il reggiseno.
Ero veramente molto eccitato. Quella ragazzina, quella bella e brava ragazza, in quel momento stava sopra di me con le sue splendide tette che strusciavano sul mio petto. Iniziai a sudare dall'emozione e mi bagnai la camicia rapidamente, mentre Giada continuava a strusciarsi con il suo bacino sul mio cazzo ormai durissimo. Giada, gestiva la situazione con grande sicurezza, mi tolse la camicia, e si tolse a sua volta pantaloni e mutandine, quindi si inginocchiò a terra e si mise alla pecorina. Eravamo nella saletta interna che dà proprio dietro al locale e dietro al tavolo dove stavamo consumando il nostro rapporto, c'era uno specchio. Vedere il suo splendido e giovane culetto dritto mi eccitò da morire così come stavo quasi per morire, mentre con una grande disinvoltura, mi sfilò la cintura e mi abbassò i pantaloni per poi succhiarmi avidamente il cazzo.
Giada era veramente abile, dietro a quell'aria da brava ragazza, si celava una troietta implacabile, che aveva però una classe e disinvoltura tipica delle donne mature. Di fatti sembrava che avesse una discreta esperienza e davvero una passione innata per il sesso.
Giada continuò lungamente a succhiarmi, lavorando bene sulla mia cappella, muovendo sublimemente la sua lingua sul mio cazzo arrapato e lasciando sgorgare di tanto in tanto dalla sua bocca della saliva che andava a bagnare il mio membro sempre più duro.
A un certo punto Giada, iniziò ad affondare i colpi con i quali mi pompava, penetrando il mio cazzo con la sua bocca verso la sua gola e facendomi quasi venire. Quindi, sempre con grande naturalezza, salì sul tavolo della sala, aprì le gambe e mi porse davanti la sua giovane fichetta completamente rasata.
Presi finalmente iniziativa e iniziai a leccarla lentamente, passando la lingua sul clitoride e quindi appoggiandoci la bocca. Tenevo quella fichetta in bocca arrapatissimo e mi sembrava di essere in paradiso. A quel punto Giada iniziò a gemere di piacere ed i suoi fremiti, mi spinsero a penetrarla sul momento, mentre ancora lei stava a gambe larghe sul tavolo. Mentre andavo su e giù e la sua figa ingoiava il mio cazzo con grande scioltezza, sentivo la sua passera che inondava il mio cazzo e il mio bacino di caldi e bagnati umori di donna. Mamma mia! Giada era davvero bagnata e sentirla così mi stimolò una grande sborrata con schizzata sulla sua pancia.
Ci rivestimmo velocemente e senza scambiare tante parole, ce ne andammo. Il giorno dopo Giada non si presentò a lavoro e dopo qualche giorno, ricevetti la sua lettera di licenziamento. Un uomo ordinario come me, aveva sognato per una notte con una ragazza molto più giovane e decisamente più attraente; compresi che non potevo chiederle altro e non la cercai più. Da quel momento in poi, nutro una passione innata per le ragazze molto più giovani di me e spesso mi masturbo ripensando ai momenti di quella sera.
Passione Segrete - Le fantasie erotiche più amate dalle donne
L'altra metà del cielo, la mia dolce metà, il pianeta femminile, sono tutte espressioni dei giorni nostri, idonee ad identificare un emisfero; l'emisfero legato al mondo delle donne.
L'essere donna è un modo di essere che di per sé, appartiene per l'appunto esclusivamente a un modo di essere femminile; che segna una differenza sostanziale, rispetto all'altro emisfero quello del maschio.
Il modo di pensare, di atteggiarsi, di prendere decisioni e di vivere i vari aspetti della vita quotidiana, varia da uomo a donna in tante piccoli aspetti che tracciano stili differenti. Differenze che creano, poi quell'attrazione fatale, quella determinazione di ruoli che crea un unico nel rapporto di coppia.
Queste differenze di cui parliamo, riguardano anche le fantasie erotiche. Una statistica recente, ha enunciato che il 96% delle donne ha fantasie erotiche, piuttosto frequenti. Quello che si constata , inoltre, che le fantasie delle donne sono differenti da quelle tipicamente maschili. I maschi hanno fantasie più violente e basate sulla dominazione, quali: l'esibizionismo, la sodomizzazione, le orge, lo scambismo.
FANTASIE TIPICAMENTE FEMMINILI
Le fantasie femminili a differenza di quelle maschili, come detto più violente, hanno una maggior componente erotica e passionale, anche se non sono esclude soprese come vedrete.
Fare sesso all'aria aperta
Nel bosco, nel parcheggio o in una spiaggia deserta, fare l'amore all'aria aperta è una delle trasgressioni più amate dalle donne. Questa fantasia è tipicamente femminile, rappresenta in qualche modo una voglia di libertà e di evasione oltre al piacere in qualche modo di essere scoperti, in alcuni casi, può anche essere il richiamo di un ricordo felice, come esempio un momento vissuto durante una vacanza
Fare sesso con un'altra donna almeno 1 volta nella vita.
Il desiderio erotico di molte donne è quello di provare a fare l'amore almeno una volta nella vita con un altra donna. Tra le ragioni di questo desiderio, vi è in particolare la curiosità di provare qualcosa di completamente differente, oltre al piacere di essere soddisfatta da una persona dello stesso sesso, che conosce meglio di un uomo i punti di piacere femminili.
Fare sesso con uno sconosciuto
Il piacere di fare l'amore con un uomo sconosciuto, rappresenta il superamento di un tabù. In questo caso la donna, si rende simile all'uomo cercando nel partner il solo piacere sessuale senza nessun'altra complicazione sentimentale. Proprio per questo più l'uomo è sconosciuto e minore è l'approfondimento della conoscenza (mancanza del corteggiamento) più basso sarà il rimorso.
Fare sesso con un attore famoso
Molte donne fantasticano di fare sesso con sex symbol. Spesso questa fantasia appaga un senso di potere e di esibizionismo intrinseco.
Fare sesso con più partner
Sentirsi al centro della scena, tanto da potersi considerare una propria e vera regina.
Fare sesso con uomini in uniforme
L'uniforme del pompiere del poliziotto ma anche in alcuni casi del dottore che indossa il camice, hanno un potere erotico molto alto sul mondo femminile. Vi si associa un sesso di potere ed eleganza, ma anche la raffigurazione di un qualcosa di nuovo.
L'essere donna è un modo di essere che di per sé, appartiene per l'appunto esclusivamente a un modo di essere femminile; che segna una differenza sostanziale, rispetto all'altro emisfero quello del maschio.
Il modo di pensare, di atteggiarsi, di prendere decisioni e di vivere i vari aspetti della vita quotidiana, varia da uomo a donna in tante piccoli aspetti che tracciano stili differenti. Differenze che creano, poi quell'attrazione fatale, quella determinazione di ruoli che crea un unico nel rapporto di coppia.
Queste differenze di cui parliamo, riguardano anche le fantasie erotiche. Una statistica recente, ha enunciato che il 96% delle donne ha fantasie erotiche, piuttosto frequenti. Quello che si constata , inoltre, che le fantasie delle donne sono differenti da quelle tipicamente maschili. I maschi hanno fantasie più violente e basate sulla dominazione, quali: l'esibizionismo, la sodomizzazione, le orge, lo scambismo.
FANTASIE TIPICAMENTE FEMMINILI
Le fantasie femminili a differenza di quelle maschili, come detto più violente, hanno una maggior componente erotica e passionale, anche se non sono esclude soprese come vedrete.
Fare sesso all'aria aperta
Nel bosco, nel parcheggio o in una spiaggia deserta, fare l'amore all'aria aperta è una delle trasgressioni più amate dalle donne. Questa fantasia è tipicamente femminile, rappresenta in qualche modo una voglia di libertà e di evasione oltre al piacere in qualche modo di essere scoperti, in alcuni casi, può anche essere il richiamo di un ricordo felice, come esempio un momento vissuto durante una vacanza
Fare sesso con un'altra donna almeno 1 volta nella vita.
Il desiderio erotico di molte donne è quello di provare a fare l'amore almeno una volta nella vita con un altra donna. Tra le ragioni di questo desiderio, vi è in particolare la curiosità di provare qualcosa di completamente differente, oltre al piacere di essere soddisfatta da una persona dello stesso sesso, che conosce meglio di un uomo i punti di piacere femminili.
Fare sesso con uno sconosciuto
Il piacere di fare l'amore con un uomo sconosciuto, rappresenta il superamento di un tabù. In questo caso la donna, si rende simile all'uomo cercando nel partner il solo piacere sessuale senza nessun'altra complicazione sentimentale. Proprio per questo più l'uomo è sconosciuto e minore è l'approfondimento della conoscenza (mancanza del corteggiamento) più basso sarà il rimorso.
Fare sesso con un attore famoso
Molte donne fantasticano di fare sesso con sex symbol. Spesso questa fantasia appaga un senso di potere e di esibizionismo intrinseco.
Fare sesso con più partner
Sentirsi al centro della scena, tanto da potersi considerare una propria e vera regina.
Fare sesso con uomini in uniforme
L'uniforme del pompiere del poliziotto ma anche in alcuni casi del dottore che indossa il camice, hanno un potere erotico molto alto sul mondo femminile. Vi si associa un sesso di potere ed eleganza, ma anche la raffigurazione di un qualcosa di nuovo.
Passione segrete - la mia prima volta da schiava
Dopo molto titubanze, ho deciso finalmente di scrivere la mia esperienza sessuale, quella che forse intimamente ho sempre desiderato dentro di me, ma che per molti motivi, soprattutto per ragioni legate alla mia educazione, ho deciso di evitare per molti anni.
Prima di tutto, cari amici lettori, voglio brevemente raccontarvi chi sono e cosa faccio nella vita di tutti i giorni. Per ovvi motivi ometterò di dirvi il mio nome reale ma tutto il resto, è assolutamente vero.
Dunque, iniziamo, mi chiamo Valeria ad oggi 02/10/2015 ho quarantacinque anni suonati e di professione faccio l'avvocato. Sono nata in Sardegna, precisamente nel comune di Olbia e qui vivo tuttora oltre a svolgere con discreto successo la mia professione di avvocato. Dopo tanti anni di sacrifici, oggi mi posso ritenere soddisfatta dei risultati professionali ottenuti; ho uno studio di proprietà ben avviato, una abitazione principale e una piccola casa al mare.
La mia tenacia e determinazione sono state le chiavi attraverso le quali posso dire di aver raggiunto tali risultati. I sacrifici, viceversa che ho dovuto fare per raggiungere tali obiettivi, sono stati altresì molto duri, in primis il sacrificio più grande quello di aver rinunciato ad avere una famiglia e una relazione stabile.
Sì, perché a dirvi il vero, non solo ho rinunciato più o meno coscientemente ad avere una famiglia ma ho trascurato anche me stessa, non avendo mai relazioni amorose stabili nel tempo. Nella vita di tutti i giorni, per le dinamiche della mia professione, ho dovuto difendermi e mostrare le unghie in molti casi. Tutto ciò, lo riconosco mi ha nel tempo "inacidita" mi ha reso agli occhi di molti la classica Zia zitella, sempre insoddisfatta.
Devo ammettere che caratterialmente sono o forse sono diventata sempre più aggressiva e insoddisfatta verso gli altri e verso la vita in generale. Solo da poco, quando raggiunti i miei obiettivi, ho avuto modo di fare un sunto della mia vita, ho realizzato tutto quanto e quindi ho avuto modo di innescare dentro di me un cambiamento.
Volevo capire chi ero e cosa volessi davvero nella vita.
Forse, però, visto anche il tema, che stiamo affrontando sarete curiosi di sapere anche come sono fisicamente. Se come immagino molti dei lettori di questo blog sono maschi, allora per tanti aspetti il mio racconto fin adesso vi avrà probabilmente annoiato. So che il prologo non sembra dei migliori ma trovo con sincerità che la mia storia sia realmente molto eccitante, quindi abbiate ancora un po' di pazienza.
Torniamo al mio aspetto fisico. Sono una classica donna mediterranea, con capelli mori di media lunghezza, occhi color nocciola, viso tondeggiate e direi gradevole, labbra né troppo sottili né troppo carnose. Fisicamente sono asciutta, peso circa 54 kili e faccio palestra almeno 3 volte a settimana. Ritengo di aver un bel seno, non solo piuttosto capiente, in quanto porto una terza abbondante, ma anche abbastanza alto e sodo, questo lo devo un po' alla palestra un po' alla natura. Per farla breve non sono la classica sventola da 10 e lode, ma una donna che comunque non passa del tutto inosservata. Cerco di vestirmi "bene", per quanto ognuno ha il suo stile e i suoi gusti. Il mio lavoro mi impone abiti classici, ma nel mio tempo libero non mi nego vestiti estrosi e colorati.
Iniziamo con la storia. Come anticipato, decisi di dedicare più tempo a me stessa, mi sono iscritta a vari corsi, ho aumentato le uscite con amici e ho iniziato a sbirciare le chat su internet. La mia curiosità riguardo al mondo dell'erotismo mi ha portato più volte a sbirciare siti internet riguardanti il mondo del bdsm. Per pudore e per altri motivi che non sto qui a elencare, non avevo mai approfondito l'argomento. Questa volta però è stato diverso, i miei tabù erano caduti, ero diventata consapevole che alla mia età, c'è solo una cosa da fare, godersi la vita senza esitazioni e cercare quello che più ci rende felice. La lettura di racconti bondage mi appassionava e mi riempiva di brividi di eccitazione misto a benessere.
Dopo i racconti, iniziai a usare anche le chat ad a visionare i siti erotici di annunci bdsm. Molti di quelli che fin hanno letto attentamente la mia storia, penseranno adesso, che io mi identifichi nel ruolo della "padrona". In realtà nonostante il mio carattere forte e determinato, mi sono sempre sentita dentro come una "sottomessa", una donna incline alle umiliazioni alla schiavitù. Dopo alcuni incontri nella mia regione, con alcuni sedicenti "padroni", trovai finalmente il master giusto per punirmi. La nostra relazione è stata subito dal principio molto psicologica ed è passato del tempo, prima di passare ai fatti.
La mia prima volta da schiava è stata pochi mesi fa, quando dopo vari incontri con il mio padrone, un uomo maturo ,avvocato come me, di nome Giorgio, ho avuto il piacere di godere come mai nella mia vita. Il tutto si è svolto nell'ufficio di Giorgio, che mi chiamò il giorno prima con la scusa di discutere e aiutarlo in una pratica legale. Arrivo all'ufficio di Giorgio verso le 18 puntuale. Iniziamo a discutere del caso, senza che nessuno dei due tenti di sedurre l'altro. L'unica cosa strana che noto è che Giorgio, mi offre con cadenza molto frequente dell'acqua e mi invita a berla, lui stesso beve di frequente e in meno di 1 ora, consumiamo circa un litro e mezzo d'acqua.
Dopo aver bevuto così tanto, sento il desiderio di andare in bagno per la pipì e chiedo a Giorgio il permesso di andare in bagno. Lui con un tono di voce più severo di sempre, mi risponde " Tu non vai da nessuna parte, volevi capire, realmente cosa significa essere sottomessa? Bene questo è il momento."
Nello stesso istante Giorgio apre dal cassetto della scrivania, due manette e una benda, mi guarda dritta negli occhi e mi chiede di mettermi inginocchiata a terra e di togliermi la camicetta. D'un tratto mi sento mille brividi che mi scorrono nella pelle e una forte emozione mista tra proibito e impeto. Emozionata come un'adolescente al primo appuntamento con un ragazzo più grande ed esperto, mi prostro inginocchiata e mi tolgo la camicetta e pantaloni, rimanendo in mutandine e reggiseno. Giorgio a questo punto con molta cura e delicatezza mi mette la benda in testa, poi mi prende le braccia me li mette dietro la schiena e lega le due mani con le manette. Quindi mi fa alzare e mi accompagna a bordo del muro. Inginocchiata a terra con il corpo accostato al muro e con le mani legate, mi sento imprigionata e inerme. Allo stesso tempo però mentre il mio corpo sente il disagio della posizione, il mio cervello si sente libero e felice. Giorgio a questo punto mi dice "Adesso se devi urinare, fallo pure senza vergona, fattela addosso nei vestiti."
Con un sfrontatezza che neanch'io pensavo di avere, gli obbedisco e riempio di calda urina prima le mie mutandine bianche e quindi il pavimento. A questo punto sento il rumore, della cerniera dei pantaloni di Giorgio che si apre e Giorgio che mi ordina: "Apri la bocca". Una volta ancora gli obbedisco spalancando la bocca e ricevendo dopo pochi istanti, tutto il piscio in faccia ed in bocca. Appena finito, Giorgio mi chiude la bocca e per qualche istante mi chiude anche il naso, facendo deglutire e bere tutta la sua urina. Il sapore è piuttosto fastidioso, ma l'eccitazione sale ancora, adesso mi aspetto il suo cazzo in bocca e dentro di me fremo dal piacere al pensiero. Giorgio però ,si allontana dalla stanza, lasciandomi lì inginocchiata e legata , bagnata di urina. Non capisco l'attesa, adesso mi sento come persa, umiliata e sbeffeggiata ma ancora una volta molto eccitata. Dopo almeno 15 minuti Giorgio rientra nella stanza. Il rumore delle sue scarpe scolpisce ogni suo passo, nel silenzio e nel buio. Sento Giorgio adesso che si spoglia e mi invita ad aprire la bocca. Obbedisco con piacere al suo ordine e attendo con piacere il suo membro in bocca.
La mia bocca è spalancata e vogliosa, sento arrivare qualcosa lentamente e finalmente l'assaporo in bocca. Stranita mi accorgo che non si tratta del cazzo di Giorgio, ma bensì di qualcosa di vellutato , probabilmente una banana. Giorgio parla ancora e mi dice "prima di meritarti il mio cazzo, mi devi far vedere quello che vali". A questo punto Giorgio ritrae la banana dalla mia bocca e con le sue mani mi apre nuovamente la bocca fino a spalancarla e ci infila a seguito 3 dita, spingendole fino in gola fino a farmi venire quasi i conati. Giorgio continua poi infilandomi la banana tutta in gola e di tanto mi schiaffeggia con la stessa nel viso con una certa violenza. Ancora una volta Giorgio mi apre la bocca e si avvicina con il suo pene, che noto essere ancora moscio. Senza nessuna delicatezza Giorgio, mi mette il suo cazzo moscio tutto in gola e pian piano sento dentro di essa, il suo cazzo che si gonfia. Spesso ho i conati e Giorgio mi dà appena li tempo per respirare e poi riinizia, alternando degli schiaffi sul viso datemi con il suo cazzo.
Nonostante io non fossi fin a quel momento ancora stata toccata né masturbata mi sentivo bagnata come mai lo ero stata prima. Giorgio a questo punto mi invita ad alzarmi mi toglie le manette ma mi tiene la benda, quindi mi toglie il reggiseno ed inizia a strizzarmi i capezzoli tanto da farmi gridare sibillinamente dal dolore. Quindi mi applica sui capezzoli qualcosa che mi stringe, probabilmente delle mollette. I miei capezzoli sono doloranti, ma ancora una volta quel dolore mi piace da matti. A questo punto Giorgio mi mette a pecorina con la testa che si ritrova appoggiato alla sua scrivania e seni che penzolano all'ingiù. Giorgio inizia a leccarmi l'ano, me lo fa umidire bene e lo apre piano con le mani di tanto in tanto, allungando anche la profondità con la quale la sua lingua entra dentro le pertugi del mio ano. Oh mio Dio, confesso che nessuno era stato mai tanto bravo e nonostante non amassi il sesso anale, mi ritrovai a sentire un piacere insolito e inaspettato. Giorgio iniziò quindi ad infilarmi un dito nel nell'ano e quando constatò che questo si era sufficientemente allargato ci infilò qualcosa tipo un pennarello da ufficio o cose simili. D'un tratto anche la mia figa venne penetrata, mentre io persistevo a pecorina con l'ano penetrato da un oggetto ancora non identificato. Ci vollero solo pochi secondo perché io ebbi un caldissimo ed intenso orgasmo, che si ripeté qualche minuto dopo quando Giorgio mi venne sulla schiena.
Questa è stata la mia prima volta da schiava. E' stata un'esperienza fantastica, che mi ha fatto scoprire le mie fantasie nascoste a la mia natura da donna sottomessa. A oggi, mi continuo a vedere con Giorgio, con il quale sta nascendo un rapporto serio che va al di là del sesso, ma nel quale lei mi stuzzica continuamente con il suo fare da padrone, che mi provoca sempre e comunque una sensazione di benessere e di piacere. Piacere al quale oggi non potrei mai rinunciare.
Prima di tutto, cari amici lettori, voglio brevemente raccontarvi chi sono e cosa faccio nella vita di tutti i giorni. Per ovvi motivi ometterò di dirvi il mio nome reale ma tutto il resto, è assolutamente vero.
Dunque, iniziamo, mi chiamo Valeria ad oggi 02/10/2015 ho quarantacinque anni suonati e di professione faccio l'avvocato. Sono nata in Sardegna, precisamente nel comune di Olbia e qui vivo tuttora oltre a svolgere con discreto successo la mia professione di avvocato. Dopo tanti anni di sacrifici, oggi mi posso ritenere soddisfatta dei risultati professionali ottenuti; ho uno studio di proprietà ben avviato, una abitazione principale e una piccola casa al mare.
La mia tenacia e determinazione sono state le chiavi attraverso le quali posso dire di aver raggiunto tali risultati. I sacrifici, viceversa che ho dovuto fare per raggiungere tali obiettivi, sono stati altresì molto duri, in primis il sacrificio più grande quello di aver rinunciato ad avere una famiglia e una relazione stabile.
Sì, perché a dirvi il vero, non solo ho rinunciato più o meno coscientemente ad avere una famiglia ma ho trascurato anche me stessa, non avendo mai relazioni amorose stabili nel tempo. Nella vita di tutti i giorni, per le dinamiche della mia professione, ho dovuto difendermi e mostrare le unghie in molti casi. Tutto ciò, lo riconosco mi ha nel tempo "inacidita" mi ha reso agli occhi di molti la classica Zia zitella, sempre insoddisfatta.
Devo ammettere che caratterialmente sono o forse sono diventata sempre più aggressiva e insoddisfatta verso gli altri e verso la vita in generale. Solo da poco, quando raggiunti i miei obiettivi, ho avuto modo di fare un sunto della mia vita, ho realizzato tutto quanto e quindi ho avuto modo di innescare dentro di me un cambiamento.
Volevo capire chi ero e cosa volessi davvero nella vita.
Forse, però, visto anche il tema, che stiamo affrontando sarete curiosi di sapere anche come sono fisicamente. Se come immagino molti dei lettori di questo blog sono maschi, allora per tanti aspetti il mio racconto fin adesso vi avrà probabilmente annoiato. So che il prologo non sembra dei migliori ma trovo con sincerità che la mia storia sia realmente molto eccitante, quindi abbiate ancora un po' di pazienza.
Torniamo al mio aspetto fisico. Sono una classica donna mediterranea, con capelli mori di media lunghezza, occhi color nocciola, viso tondeggiate e direi gradevole, labbra né troppo sottili né troppo carnose. Fisicamente sono asciutta, peso circa 54 kili e faccio palestra almeno 3 volte a settimana. Ritengo di aver un bel seno, non solo piuttosto capiente, in quanto porto una terza abbondante, ma anche abbastanza alto e sodo, questo lo devo un po' alla palestra un po' alla natura. Per farla breve non sono la classica sventola da 10 e lode, ma una donna che comunque non passa del tutto inosservata. Cerco di vestirmi "bene", per quanto ognuno ha il suo stile e i suoi gusti. Il mio lavoro mi impone abiti classici, ma nel mio tempo libero non mi nego vestiti estrosi e colorati.
Iniziamo con la storia. Come anticipato, decisi di dedicare più tempo a me stessa, mi sono iscritta a vari corsi, ho aumentato le uscite con amici e ho iniziato a sbirciare le chat su internet. La mia curiosità riguardo al mondo dell'erotismo mi ha portato più volte a sbirciare siti internet riguardanti il mondo del bdsm. Per pudore e per altri motivi che non sto qui a elencare, non avevo mai approfondito l'argomento. Questa volta però è stato diverso, i miei tabù erano caduti, ero diventata consapevole che alla mia età, c'è solo una cosa da fare, godersi la vita senza esitazioni e cercare quello che più ci rende felice. La lettura di racconti bondage mi appassionava e mi riempiva di brividi di eccitazione misto a benessere.
Dopo i racconti, iniziai a usare anche le chat ad a visionare i siti erotici di annunci bdsm. Molti di quelli che fin hanno letto attentamente la mia storia, penseranno adesso, che io mi identifichi nel ruolo della "padrona". In realtà nonostante il mio carattere forte e determinato, mi sono sempre sentita dentro come una "sottomessa", una donna incline alle umiliazioni alla schiavitù. Dopo alcuni incontri nella mia regione, con alcuni sedicenti "padroni", trovai finalmente il master giusto per punirmi. La nostra relazione è stata subito dal principio molto psicologica ed è passato del tempo, prima di passare ai fatti.
La mia prima volta da schiava è stata pochi mesi fa, quando dopo vari incontri con il mio padrone, un uomo maturo ,avvocato come me, di nome Giorgio, ho avuto il piacere di godere come mai nella mia vita. Il tutto si è svolto nell'ufficio di Giorgio, che mi chiamò il giorno prima con la scusa di discutere e aiutarlo in una pratica legale. Arrivo all'ufficio di Giorgio verso le 18 puntuale. Iniziamo a discutere del caso, senza che nessuno dei due tenti di sedurre l'altro. L'unica cosa strana che noto è che Giorgio, mi offre con cadenza molto frequente dell'acqua e mi invita a berla, lui stesso beve di frequente e in meno di 1 ora, consumiamo circa un litro e mezzo d'acqua.
Dopo aver bevuto così tanto, sento il desiderio di andare in bagno per la pipì e chiedo a Giorgio il permesso di andare in bagno. Lui con un tono di voce più severo di sempre, mi risponde " Tu non vai da nessuna parte, volevi capire, realmente cosa significa essere sottomessa? Bene questo è il momento."
Nello stesso istante Giorgio apre dal cassetto della scrivania, due manette e una benda, mi guarda dritta negli occhi e mi chiede di mettermi inginocchiata a terra e di togliermi la camicetta. D'un tratto mi sento mille brividi che mi scorrono nella pelle e una forte emozione mista tra proibito e impeto. Emozionata come un'adolescente al primo appuntamento con un ragazzo più grande ed esperto, mi prostro inginocchiata e mi tolgo la camicetta e pantaloni, rimanendo in mutandine e reggiseno. Giorgio a questo punto con molta cura e delicatezza mi mette la benda in testa, poi mi prende le braccia me li mette dietro la schiena e lega le due mani con le manette. Quindi mi fa alzare e mi accompagna a bordo del muro. Inginocchiata a terra con il corpo accostato al muro e con le mani legate, mi sento imprigionata e inerme. Allo stesso tempo però mentre il mio corpo sente il disagio della posizione, il mio cervello si sente libero e felice. Giorgio a questo punto mi dice "Adesso se devi urinare, fallo pure senza vergona, fattela addosso nei vestiti."
Con un sfrontatezza che neanch'io pensavo di avere, gli obbedisco e riempio di calda urina prima le mie mutandine bianche e quindi il pavimento. A questo punto sento il rumore, della cerniera dei pantaloni di Giorgio che si apre e Giorgio che mi ordina: "Apri la bocca". Una volta ancora gli obbedisco spalancando la bocca e ricevendo dopo pochi istanti, tutto il piscio in faccia ed in bocca. Appena finito, Giorgio mi chiude la bocca e per qualche istante mi chiude anche il naso, facendo deglutire e bere tutta la sua urina. Il sapore è piuttosto fastidioso, ma l'eccitazione sale ancora, adesso mi aspetto il suo cazzo in bocca e dentro di me fremo dal piacere al pensiero. Giorgio però ,si allontana dalla stanza, lasciandomi lì inginocchiata e legata , bagnata di urina. Non capisco l'attesa, adesso mi sento come persa, umiliata e sbeffeggiata ma ancora una volta molto eccitata. Dopo almeno 15 minuti Giorgio rientra nella stanza. Il rumore delle sue scarpe scolpisce ogni suo passo, nel silenzio e nel buio. Sento Giorgio adesso che si spoglia e mi invita ad aprire la bocca. Obbedisco con piacere al suo ordine e attendo con piacere il suo membro in bocca.
La mia bocca è spalancata e vogliosa, sento arrivare qualcosa lentamente e finalmente l'assaporo in bocca. Stranita mi accorgo che non si tratta del cazzo di Giorgio, ma bensì di qualcosa di vellutato , probabilmente una banana. Giorgio parla ancora e mi dice "prima di meritarti il mio cazzo, mi devi far vedere quello che vali". A questo punto Giorgio ritrae la banana dalla mia bocca e con le sue mani mi apre nuovamente la bocca fino a spalancarla e ci infila a seguito 3 dita, spingendole fino in gola fino a farmi venire quasi i conati. Giorgio continua poi infilandomi la banana tutta in gola e di tanto mi schiaffeggia con la stessa nel viso con una certa violenza. Ancora una volta Giorgio mi apre la bocca e si avvicina con il suo pene, che noto essere ancora moscio. Senza nessuna delicatezza Giorgio, mi mette il suo cazzo moscio tutto in gola e pian piano sento dentro di essa, il suo cazzo che si gonfia. Spesso ho i conati e Giorgio mi dà appena li tempo per respirare e poi riinizia, alternando degli schiaffi sul viso datemi con il suo cazzo.
Nonostante io non fossi fin a quel momento ancora stata toccata né masturbata mi sentivo bagnata come mai lo ero stata prima. Giorgio a questo punto mi invita ad alzarmi mi toglie le manette ma mi tiene la benda, quindi mi toglie il reggiseno ed inizia a strizzarmi i capezzoli tanto da farmi gridare sibillinamente dal dolore. Quindi mi applica sui capezzoli qualcosa che mi stringe, probabilmente delle mollette. I miei capezzoli sono doloranti, ma ancora una volta quel dolore mi piace da matti. A questo punto Giorgio mi mette a pecorina con la testa che si ritrova appoggiato alla sua scrivania e seni che penzolano all'ingiù. Giorgio inizia a leccarmi l'ano, me lo fa umidire bene e lo apre piano con le mani di tanto in tanto, allungando anche la profondità con la quale la sua lingua entra dentro le pertugi del mio ano. Oh mio Dio, confesso che nessuno era stato mai tanto bravo e nonostante non amassi il sesso anale, mi ritrovai a sentire un piacere insolito e inaspettato. Giorgio iniziò quindi ad infilarmi un dito nel nell'ano e quando constatò che questo si era sufficientemente allargato ci infilò qualcosa tipo un pennarello da ufficio o cose simili. D'un tratto anche la mia figa venne penetrata, mentre io persistevo a pecorina con l'ano penetrato da un oggetto ancora non identificato. Ci vollero solo pochi secondo perché io ebbi un caldissimo ed intenso orgasmo, che si ripeté qualche minuto dopo quando Giorgio mi venne sulla schiena.
Questa è stata la mia prima volta da schiava. E' stata un'esperienza fantastica, che mi ha fatto scoprire le mie fantasie nascoste a la mia natura da donna sottomessa. A oggi, mi continuo a vedere con Giorgio, con il quale sta nascendo un rapporto serio che va al di là del sesso, ma nel quale lei mi stuzzica continuamente con il suo fare da padrone, che mi provoca sempre e comunque una sensazione di benessere e di piacere. Piacere al quale oggi non potrei mai rinunciare.
venerdì 2 ottobre 2015
Passione Segrete - i travestiti al giorno d'oggi
L'immagine di fianco, ritrae l'attore Jared Leto nel film Dallas Buyers Club , premiato tra l'altro con tre oscar e proprio uno per l'interpretazione del travesito Rayon, dello stesso attore Jared Leto. Siamo alla fine degli anni 80 e Rayon, il personaggio interpretato da Jared Leto è un trasgender tossicodipendente e sieropositivo. Il film in questione non ha tematica puramente legata al monto dei travestiti, ma mette in luce come dopo quasi vent' anni da quell'epoca seppur lentamente si stanno sciogliendo dei tubù legate al travestimento. Un altro famoso film che racconta la storia di un omosessuale è quella dell'opera "Tutto su mia Madre" del regista spagnolo Pedro Almodóvar. Nel film di Almodóvar, si parla tra l'altro di un transessuale, di nome Lola, che per un piacere perverso e sottile allo stesso tempo, non ama fare sesso solo con gli altri uomini, ma anche con appunto con il sesso femminile.
Sono molte ancora invece, le passioni segrete di tanti uomini sposati, che nella vita di tutti i giorni, conducono una normale quotidianità fatta di lavoro e famiglia e che mai darebbero adito a sospetti: ma in che in spiragli di un tempo perduto trasformano il loro fisico e la loro mente in qualcosa del tutto diverso.
Il caso di questi uomini eterosessuali è da ritenersi però differente in qualche modo dalle storie dei personaggi dei film che abbiamo precedentemente citato. Gli uomini che amano travestirsi da donna, soprattutto quelli che hanno una famiglia ed una storia eterosessuale, nella maggior parte dei casi vede nella perversione (se così si può chiamare) del travestimento, un desiderio irresistibile di vestirsi con abiti da donna e di vivere situazioni lontane dalla vita di tutti i giorni.La maggior parte di questi,infatti non si sentirebbe a suo agio a vestirsi da donna nella vita di tutti i giorni e non solo per timidezza ma proprio perché quel travestimento è solo una perversione e non una volontà di essere realmente quelle che non sono. Caso diverso è quello del transessuale che rinnega in qualche modo la sua sessualità tanto da ricorrere a varie operazioni chirurghe per cambiare definitivamente sesso.Per molti travestiti invece, si tratta di una sorta di scambio di ruoli laddove non vi è una pura componente omosessuale ma bensì, il desiderio di compiere un atto proibito.
Si possono individuare vari tipi di travestiti quali:
- Il travestito omosessuale
E' un omosessuale a tutti gli effetti che ama esclusivamente gli uomini del suo stesso sesso ma che per soddisfare il suo ego di sentirsi femmina per provocazione o per pura perversione si traveste da donna
- Il travestito bisessuale
E' un uomo, molto spesso noto come etero agli occhi della società, che oltre ad avere rapporti eterosessuali ama fare sesso con altri uomini. In questi rapporti assume il più delle volte il ruolo di passivo.
- Il travestito eterosessuale
E' piuttosto rara come figura, si tratta di uomini che per loro perversione o per perversione del proprio partner, consumano i loro rapporti sessuali vestiti da donna, ma con ruolo attivo.
Su Passione segreto sono in arrivo, racconti a tema transessuale, se volete inviarci i vostri racconti, contattateci.
Sono molte ancora invece, le passioni segrete di tanti uomini sposati, che nella vita di tutti i giorni, conducono una normale quotidianità fatta di lavoro e famiglia e che mai darebbero adito a sospetti: ma in che in spiragli di un tempo perduto trasformano il loro fisico e la loro mente in qualcosa del tutto diverso.
Il caso di questi uomini eterosessuali è da ritenersi però differente in qualche modo dalle storie dei personaggi dei film che abbiamo precedentemente citato. Gli uomini che amano travestirsi da donna, soprattutto quelli che hanno una famiglia ed una storia eterosessuale, nella maggior parte dei casi vede nella perversione (se così si può chiamare) del travestimento, un desiderio irresistibile di vestirsi con abiti da donna e di vivere situazioni lontane dalla vita di tutti i giorni.La maggior parte di questi,infatti non si sentirebbe a suo agio a vestirsi da donna nella vita di tutti i giorni e non solo per timidezza ma proprio perché quel travestimento è solo una perversione e non una volontà di essere realmente quelle che non sono. Caso diverso è quello del transessuale che rinnega in qualche modo la sua sessualità tanto da ricorrere a varie operazioni chirurghe per cambiare definitivamente sesso.Per molti travestiti invece, si tratta di una sorta di scambio di ruoli laddove non vi è una pura componente omosessuale ma bensì, il desiderio di compiere un atto proibito.
Si possono individuare vari tipi di travestiti quali:
- Il travestito omosessuale
E' un omosessuale a tutti gli effetti che ama esclusivamente gli uomini del suo stesso sesso ma che per soddisfare il suo ego di sentirsi femmina per provocazione o per pura perversione si traveste da donna
- Il travestito bisessuale
E' un uomo, molto spesso noto come etero agli occhi della società, che oltre ad avere rapporti eterosessuali ama fare sesso con altri uomini. In questi rapporti assume il più delle volte il ruolo di passivo.
- Il travestito eterosessuale
E' piuttosto rara come figura, si tratta di uomini che per loro perversione o per perversione del proprio partner, consumano i loro rapporti sessuali vestiti da donna, ma con ruolo attivo.
Su Passione segreto sono in arrivo, racconti a tema transessuale, se volete inviarci i vostri racconti, contattateci.
mercoledì 30 settembre 2015
Passione Segrete di una milanese quarantenne
Ecco a voi la prima storia raccolta dalla nostra redazione. Sono Simona una mamma e moglie di poco più di quarant'anni di età. Sono moglie di un avvocato, che ho conosciuto proprio all'università e che amo da sempre. So che molti di voi , adesso si aspetterebbero probabilmente una storia di tradimento, ma non è questo il mio caso. So inoltre che quello che sto per per raccontare è il sogno un po' porno che tutti i mariti hanno e so inoltre, che come nel mio caso ogni marito vorrebbe ricevere tale proposta proprio dalla rispettiva moglie. Infatti non è stato mio marito a farmi questa proposta, bensì sono stata io di mia libera iniziativa. Ecco adesso sono sicuro che la vostra curiosità è aumentata e forse molti di voi, già si immaginano qualcosa. Non so cari lettori, cosa voi state pensando od immaginando, però credo che sia l'ora di svelare di cosa si tratta. Qualche anno fa, ancora prima di compiere quarant'anni, con i figli finalmente abbastanza grandi da lasciare un po' di tempo a me stessa, ho avuto modo di riflettere e riprendere in mano anche la mia vita sessuale o forse per meglio dire ho cercato di capire cosa in realtà mi piacesse in questa fase della vita. Faccio una premessa importante, non sono mai stata una bigotta, ma neanche sono mai stata una donna facile. Nella vita ho avuto pochi uomini, e sono sempre stata fedele al mio attuale marito.Tuttavia a letto non mi creo inibizioni e vivo il rapporto con serenità e gioia. Come dicevo con i figli più autonomi, rispetto al passato, ho avuto modo di curarmi nuovamente di più, ho iniziato a rimettermi i tacchi, a curare il mio aspetto, a vestirmi con abiti più sexy ed anche ad acquistare qualcosina di sexy per la notte, che non vi nego ha fatto molto piacere al mio stesso marito. Avevo ripreso un bell'aspetto e mi accorsi, che a notarlo non ero stato solo io, ma le occhiate fugaci di vari uomini, mi avevano capito di essere ancora una donna attraente e desiderata, questo ha fatto nascere in me, tante fantasie.
Ho iniziato a fantasticare e fare sogni dove venivo presa da più uomini simultaneamente, sono arrivata a sognare di essere violentata da uno sconosciuto incappucciato e non lo nego questo sogno mi eccitò come una matta. Dopo un po' mi resi conto, che volevo vivere realmente esperienze nuove, ma non volevo tradire mio marito, infondo mi rendevo conto che esaudire questi desideri con il tradimento, avrebbe potuto significare anche la fine del mio matrimonio e dopo tutto io amavo moltissimo mio marito. Decisi, così dopo una notte di sesso e di passione con lui, di raccontargli delle mie voglie, e gli proposi di cercarmi un uomo per farmi felice ma con la sua complicità. La risposta di mio marito, fu per me inaspettata, lui è un tipo serio, come me non bigotto, ma non avrei mai pensato che la sua risposta potesse essere così immediata, infatti disse una frase del tipo: "Simo, era tanto che avevo questo desiderio di vederti scopata da un altro uomo a me piacerebbe anche solo guardare, farò di tutto per trovare la persona giusta il prima possibile ma se ti capita trovala tu, mi fido di te."
Il giorno dopo, mi alzai felice ed anche eccitata ed inizio la mia ricerca con grande intensità e voglia. Inizia prima di tutto a documentarmi su internet e trovai dei siti appositi dove mariti cosiddetti cuckold (cornuti) amano vedere la propria moglie scopata da un bull (toro), ovvero da un uomo aitante per prestazioni e fisico. Iniziai quindi a cercare vari siti e chat dove trovare il mio, bull. L'idea di uomo virile che mi avesse scopato come una troia, mi eccitava da matta anche se avevo qualche timore di finire in giri strani o di incontrare persone strane. Iniziai con la chat, la prima che trovai si chiamava 77chat ma qui non trovai niente di interessante, se non una balorda di persone poco serie e matte, continuai con altre chat trovate su siti porno ma anche qui, niente. Decisi allora di provare su siti più tradizionale quale Arianna ed infine Meetic. Su Meetic che è un sito di incontri piuttosto famoso, del quale avevo avuto modo di parlare anche qualche amica, trovai finalmente delle persone interessanti. Su siti del genere, c'è un finto perbenismo ed io non dissi né tanto meno scrissi nell'annuncio che volevo essere scopata davanti a mio marito, ma semplicemente che volevo fare nuove amicizie e provare nuove esperienze.
Per ovvi motivi di privacy non inserii la foto del mio ma nonostante ciò ogni giorno quando entravo in chat, ricevevo molte richieste ed allo stesso tempo ricevo molte chat. Dopo una settimana di tempo individuai 3 persone entrambe sui 30 anni (non nego che l'idea di un ragazzo più giovane mi piaceva) con il qualche avevo stabilito un buon feeling e che avevano capito le mie reali intenzioni con tanto di marito a seguito. Proposi un incontro con il primo della lista, un bel ragazzo dal fisico palestrato, barba irta e viso mediterraneo, insomma devo proprio dirlo un bel figo. Giulio, questo è il nome del single, accetto di conoscere entrambi e fissammo così un appuntamento nella nostra casa di campagna. I patti erano che se 1 dei 3 non fosse stato d'accordo, ci saremmo bevuti un caffè e nient'altro.
Giulio arrivo puntuale alle 15 a casa, io ero eccitatissima e mi vestii con uno dei miei abiti migliori, un abito con gonna corta ma non cortissima, autoreggenti e perizoma. Ci presentammo e prendemmo un caffè nel salotto, proprio davanti al camino accesso. Giulio era un po' timido ci disse che come noi era alla prima esperienza, ma allo stesso tempo ci fece capire che sarebbe stato disposto ad andare avanti se noi ne avessimo avuto altrettanto voglia. Mio marito lo vedevo a suo agio e conoscendolo molto bene, avevo capito che anche a lui andava a genio Giulio. Il problema era la timidezza, tutti e tre eravamo alle prime armi ed in questi casi si è un po' impacciati. Mio marito con una scusa, mi chiamo in cucina e mi disse, "questo ragazzo per me va bene se va bene anche a te, prova a sedurlo io starò per un po' qui in cucina e mi limiterò a guardare per non crearci ulteriore imbarazzo." A queste sue parole, non le nego inizia a bagnarmi leggermente e sentirmi eccitata come mai prima. Prima di tornare in sala, decisi di togliermi l'abito e rimasi con le autoreggenti, il perizoma ed i tacchi, spensi la luce principale della sale e rimase solo la luce del camino che però era sufficiente per illuminarci e per lasciare la visione di quanto stava per succedere a mio marito. Giulio, si imbarazzo moltissimo quando mi vide, ma io gli dissi di stare in silenzio , gli salai a cavalcioni e lo bacia con la lingua mentre con il mio corpo mi strusciavo sui suoi pantaloni e sul suo petto. Ci baciammo con passione per almeno 5 minuti con io che spingevo la mia fica umida suo suoi pantaloni. Tolgo camicia e magliaetta e Giulia ed inizio a leccargli i capezzolo e scendo giù passando la mia lingua sul suo corpo fino arrivare alla cinghia dei pantaloni, l'afferro e la tolgo, quindi gli sbottono i vari mutante e lo lascio in slip con il suo cazzo duro e voglioso pronto. Ho voglia di farlo morire di eccitazione, così prima di togliergli definitivamente le mutande, inizio a baciarlo proprio lì, sento il suo cazzo umido, misto dei suoi umori e dei miei che gli sono penetrati dai pantaloni e gli hanno inumidito le mutande. L'odore mi eccita ancora, trovo all'esterno dei suoi slip la sua cappella, la palpo con la mano, la identifico bene e sempre senza togliergli gli slip l'afferro in bocca con lui che inizia a gemere. Nel contempo mio marito si avvicina e si mette sulla poltrona davanti , anche lui si è spogliato e lo vedo che si tocca, dal suo sguardo si intravede uno sguardo tra l'allibito e l'arrapato. Ci troviamo tutti in una situazione surreale ma allo stesso tempo fantastica. Giulio è eccitatissimo e prende coraggio, si toglie gli slip , mi fa inginocchiare a terra e togliere il reggiseno, quindi mi apre la bocca con le dita fino a spalancarla alla massima apertura ed infine ci infila di botto tutto il suo cazzo spingendola fino in gola. Mi ritrovo soffocata dal suo cazzo che mi fa venire quasi i conati e nonostante i miei conati ed un piccolo dolore alla gola, Giulio ormai eccitatissimo continua ad affondare il suo cazzo. Ho una sensazione forte, un po' di fastidio ma tanta eccitazione, mi sento come in quel sogno, dove venivo abusata dal ladro incappucciato e sono veramente molto eccitata. A questo punto Giulio mi prende e mi alza, quindi mi rovescia in piedi in modo che con la sa faccia possa leccare la mia fica ed io al contempo possa fargli un pompino. Ad un certo punto sempre nella stessa posizione Giulio si avvicina al muro, io mi trovo sempre sospesa rovesciata ma con la schiena che appoggia sul muro, mentre Giulio mi lecca avidamente, facendo forza anche sul muro, spinge il suo cazzo tutto in gola e mi scopa letteralmente in gola. Mio marito è eccitatissimo e segue nel contempo a segarsi, guardandoci passivamente. Torniamo sul divano, dove Giulio mi invita a mettermi alla pecorina ed inizia a prendermi a colpi di cazzo. E' veramente un toro come avevo sperato! Giulio sta per venire mi fa girare così ed inginocchiare per terra e mi viene tra la faccia ed i capelli, nel contempo mio marito mi si avvicina ed anche lui mi esplode in faccia con tanto sperma come mai l'avevo visto fare. Vado a farmi la doccia e quando torno giù Giulio se n'è già andato, mentre mio marito mi dà un bacio e mi dice "grazie amore mio, non mi ero mai divertita così tanto".
Da quel giorno fin ad oggi questa è la nostra passione segreta, ci divertiamo con amore e complicità con bei ragazzi ed abbiamo deciso di continuare a farlo fin quando entrambi ci divertiremo e ne saremo appagati.
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