giovedì 17 marzo 2016

Vita da scambisti.

Vita da scambisti.

Avevamo deciso di non avere più contatti con Fulvio e Francesca, dopo il bollente breve periodo nell’hotel per scambisti in Slovenia.

Ma poi subentrò la noia. Dopo le intense esperienze sessuali provate nel giro di quattro giorni la nostra vita di coppia aveva ricominciato a scorrere monotona. Io guardavo spesso il DVD con le prestazioni di mia moglie ben documentate ed era più eccitante di qualche scopatina a fine giornata.

Una sera mentre mia moglie era già a letto e pensavo che dormisse, stavo assistendo al suo doppio rapporto con penetrazione anale e vaginale in contemporanea sul maxi-schermo del salotto quando me la trovai alle spalle, in camicia da notte, che guardava anche lei.

“Nostalgia?” mi chiese.

“Beh, non si possono certo fare quelle cose per tutto l’anno” risposi ipocritamente. Ma aggiunsi: “Tu ci torneresti?”.

“Fino in Slovenia no, ma se si trova qualcosa più vicino, perché no?”.

Mi misi alla ricerca fin dal giorno dopo. Dopo avere rinunciato a posti pubblicizzati su siti internet (troppo rischioso) decisi di telefonare a Fulvio sul cellulare.

Superati i primi minuti di imbarazzo reciproco, venni al dunque senza troppi preamboli: “Ma non c’è un posto qui in città o nei dintorni? Non si può andare ogni volta così lontano…”.

“Si che c’è, anche noi abbiamo cominciato qui in zona. Facciamo così, vediamoci una di queste sere e ne parliamo” rispose.

L’incontro fu a casa nostra tre giorni dopo.

Quando fummo seduti comodamente in salotto, alla fine di una buona cena, fu Francesca a prendere la parola per prima.

“Mi rendo perfettamente conto di come vi siete sentiti alla fine del soggiorno in Slovenia e non ci siamo offesi né perché siete partiti senza salutare, né perché non vi siete più fatti vivi. La prima volta è stato così pure per noi”.

“Però” aggiunse Fulvio “dopo un po’ di tempo vi siete resi conto che quella esperienza aveva aggiunto… pepe alla vostra vita, e vi è mancato… Sbaglio?”.

Lasciai rispondere mia moglie, perché io ero d’accordo con loro.

“Alla fine del periodo in quell’hotel mi sono sentita una puttana” disse. “Ma è vero, è stato tanto più eccitante quanto più tempo è passato. Ora fare l’amore ci sembra banale. Scusa, sai” aggiunse guardandomi sorridendo, “ma so che è lo stesso per te”.

“Bene” disse Fulvio a questo punto, “credo che siate pronti a tornare nel nostro giro. Volete riscaldarvi un po’ stasera o vi dico subito quali sono le possibilità per i prossimi giorni?”.

Mia moglie mi guardò, poi guardò Fulvio e Francesca.

“Va bene anche ricominciare stasera, ma stavolta vorrei essere io a guardare, se siete d’accordo” disse un po’ esitante.

Francesca lanciò un’occhiata al marito, poi a me, ricevendo un gesto di assenso da entrambi.

Allora si alzò, andò al centro del salotto e fece uno strip-tease estemporaneo, lento quanto bastava per provocare la mia erezione, completata quando fu completamente nuda. Non so quanto ci mise Fulvio, ma posso affermare che quando sia io che lui fummo spogliati, pochissimi minuti dopo sua moglie, non aveva problemi da quel punto di vista. Si vide subito che erano allenati: mentre lei si distendeva sul divano e allargava le cosce, lui mi fece cenno di inginocchiarmi davanti a lei e darmi da fare con la lingua, mentre lui la carezzava sui seni e le titillava i capezzoli. Nel frattempo mia moglie era seduta tranquillamente su una poltrona a gambe accavallate (e nonostante l’impegno che stavo profondendo con Francesca, non evitai di notare che le sue lunghe cosce erano in bella vista).

Dopo che la moglie di Fulvio ebbe avuto il primo orgasmo cambiammo posizioni: Lei si mise a pecorina sul tappeto, Fulvio si pose dietro di lei e la penetrò subito mentre lei faceva un pompino a me che le stavo in ginocchio davanti. Pur nel godimento che provavo vidi che mia moglie aveva allargato le gambe e la sua mano era infilata dentro la gonna e, immagino, dentro le mutandine perché si muoveva mentre lei si godeva la scena. Poco dopo che fui venuto in bocca di Francesca, che ingoiò senza problemi, vidi mia moglie a occhi chiusi che sospirava rumorosamente mentre la sua mano era sempre più veloce. Nel frattempo Fulvio aveva diretto lo spruzzo del suo eiaculato sul sedere e sulla schiena della moglie.

Dopo che ci fummo fatti tutti una bella doccia venne il momento del caffè e dei saluti.

“C’è una villa a sud di Roma, zona Castelli romani, dove si può divertirsi anche più che in Slovenia. Potete andarci anche da soli, vi do io tutte le dritte” disse Fulvio.

“Ok” disse mia moglie, “oggi mi sono riposata, ma lì mi darò da fare anche io. Quando andiamo?” chiese guardandomi negli occhi…

Nessun commento:

Posta un commento