giovedì 17 marzo 2016

Il mio professore

Ero seduta al primo banco e lui era lì, di fronte a me, con quella polo azzurra a maniche corte che metteva in risalto i suoi bei pettorali e le sue braccia muscolose. Il mio professore era stato sin dal primo giorno il protagonista delle mie fantasie più perverse e ormai i 5 anni di liceo stavano volgendo al termine senza che nessuna di queste si fosse mai realizzata. Non potevo più andare avanti così, il desiderio di lui era troppo forte… oltretutto non l’avrei più visto dato che la sua materia agli esami era esterna!

Decisi che l’ultimo giorno di scuola era quello migliore per cercare di combinar qualcosa così decisi di provocarlo anzitutto con il mio abbigliamento: un top scollato con la quarta in bella vista e un jeans stretto che lasciava intendere che tipo di biancheria avessi addosso. Non mi perse di vista nemmeno un attimo e poi arrivò il momento della foto tutti insieme: lui accanto a me con una mano poggiata sul mio fianco ma che piano piano si spostava sul mio lato B. Faceva caldissimo ma io stavo letteralmente prendendo fuoco.

Ed ecco l’occasione che aspettavo:

- Ragazzi se qualcuno ha bisogno di chiarimenti sulla tesina può trovarmi in sala docenti.

A nessuno fregava della tesina proprio l’ultimo giorno, neanche a me, ma era l’unica occasione per restare sola con lui.

- Perché avevo la netta sensazione saresti arrivata tu?

- Forse perché era ciò che voleva lei, eh prof? – così dicendo chiusi a chiave la porta alle mie spalle.

Si avvicinò a me e mi infilò la mano tra i capelli, la cosa mi diede i brividi e intanto con l’altra mano prese ad accarezzare la parte di seno che si intravedeva dal top che indossavo. Ero oltremodo eccitata e il microscopico pezzetto di stoffa che avevo tra le gambe oramai era completamente bagnato dei miei umori.

Mi fece sedere, si poggiò sui braccioli della sedia, mi leccò il labbro inferiore scendendo poi sul collo e in quel momento emisi un lieve mugolio di piacere che evidentemente non gli dispiacque affatto. Continuava con quei baci, con quella lingua caldissima e umida finché non si inginocchiò davanti a me per sfilarmi i jeans portando alla luce il perizoma blu di pizzo del completo che avevo scelto per quella particolare giornata..

- Ti prego, dimmi che l’hai indossato solo per me! – mi diceva mentre con un dito esaminava quella stoffa che oramai serviva a coprire ben poco… Era così bello sentire la sua voce straziata dal desiderio di possedermi!

Ad un tratto iniziarono a bussare insistentemente alla porta: ci ricomponemmo in fretta nonostante l’erezione del prof fosse piuttosto evidente.

- Per quale motivo la porta era chiusa?

- Gli studenti venivano continuamente a fare chiasso, preside..

- Li ho appena rimandati tutti in classe, è tutto tranquillo ora professore e lei signorina dovrebbe tornarsene in classe con i suoi compagni.

- R. aspetta, ti scrivo quali argomenti secondo me potresti inserire nel progetto di cui mi hai parlato!

Sul bigliettino c’era semplicemente scritto “controlla la posta elettronica stasera”. In effetti il prof non aveva aspettato nemmeno un attimo e trovai una sua mail nella quale mi diceva che voleva vedermi e che il mattino dopo sarebbe passato a prendermi da casa, la scusa del mare con un’amica sarebbe bastata per tenere buona la mamma.

Passai la notte a fantasticare su dove mi avrebbe portata e cosa avremmo fatto. Il mattino seguente decisi di indossare il mio costume più bello: un due pezzi rosso porpora composto da un reggiseno a fascia e una brasiliana piuttosto succinti. Tutto questo “coperto” da un caftano bianco, quasi trasparente, che lasciava intravedere parecchio.
Arrivò intorno alle 9.00 a bordo di una splendida moto blu scuro e dopo circa mezz’ora di viaggio fummo nel suo appartamento.

- Fa come fossi a casa tua, io intanto mi do una rinfrescata e sono da te..

Volevo sorprenderlo così mi diressi in camera da letto, tolsi la parte superiore del costume e lasciai che i miei capezzoli aderissero alla sottile stoffa del caftano. Al suo ritorno mi feci trovare seduta con le gambe leggermente divaricate e lui non fu da meno: un boxer scuro aderentissimo e nient’altro. Aveva un fisico statuario, era bellissimo.

Si avvicinò al letto e si mise su di me, giocava in casa il bastardo ma non avevo la minima intenzione di fargli gestire la situazione a suo piacimento: gli tirai un morso sul collo e mi spostai sulle sue labbra…fu un bacio violento e passionale, ci stavamo letteralmente mangiando!

Mi spogliò, ero nuda sul suo letto e non vedevo l’ora di sentirmi piena di lui. A mia volta lo lasciai nudo e ormai non c’era più tempo per i preliminari, morivamo entrambi dal desiderio l’uno dell’altra. Mi fece stendere e con violenza mi spalancò le gambe godendosi lo spettacolo della mia pelle completamente depilata. Si insinuò lentamente tra le mie gambe, sentivo ogni singolo centimetro del suo membro affondarmi nella carne ed era una sensazione impareggiabile. Con una mano mi teneva il bacino e con l’altra stringeva un mio seno, ero totalmente in balìa delle sue attenzioni, avrei voluto continuare all’infinito.

- Posso cominciare a far sul serio o hai paura di farti male?

Diede un colpo più forte e il mio ansimare venne preso come un “ti prego, fammi morire” perché iniziò a pomparmi così forte da avere il fiatone..

Non ci misi molto, ebbi un orgasmo coi fiocchi: lungo, intenso e potentissimo…gli urlavo di continuare e lui non la smetteva affatto. Si sottrasse a quel contatto poco dopo e capii immediatamente cosa voleva: mi venne sul seno.. schizzi caldi arrivavano sulla mia pelle e la sua espressione soddisfatta era qualcosa di indescrivibile.

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