giovedì 17 marzo 2016

Emanuela in pubblico

Chiariamo subito che sono un metro e ottantasei per ottantadue chili, sportivo e con un bastone di 20 cm bello spesso. Erotomane, con molte fan molto fighe.

Quando Emanuela è entrata nel mio ufficio aveva un tailleur nero al ginocchio con i tacchi: non potevo ignorare quel fisicone atletico con un volto da diva. Occhi affusolati, bocca carnosa su denti perfetti, gambe infinite, petto sodo e spalle larghe.

Lei mi punta senza esitazione: "Chi sei?", esordisce. Dopo le presentazioni, mi guarda il pacco e decide di affiancarmi e chinarsi sul mio pc.

Io, saliva a zero e batticuore, annuso un odore di fica intensissimo e mi sposto di poco a lato. "Tu cosa pensi della seduzione?" E mi mostra il suo Facebook parlando del più e del meno sui suoi amici e amiche. Non aveva foto sue nude o scabrose, ma ogni immagine di lei sprizzava sesso da tutti i pixel.

Se ne va, torno a casa e mi sego come un pazzo.

Ci siamo visti ancora due o tre volte senza scopare, apposta. Poi è venuto il gran giorno, lo sapevamo.

Coi tacchi è più alta di me. Un corpo imponente ma flessuoso. Mi invita a casa sua e si mette subito in intimo senza togliersi le scarpe. Niente preliminari, mi apre i pantaloni, si prende l'uccellone e se lo infila da davanti spostandosi le mutandine. Comincia a fottermi come un uomo, spinge come una forsennata. Dopo un po' mi inonda il cazzo col suo umore e mi sbatte sul letto.

Mi avrà fatto sborrare cinque volte di fila. Esperta e potente, solo a guardarla mi ritornava sempre duro: godeva a farsi guardare i muscoli delle spalle e delle braccia, mi stringeva il tronco con le sue cosce possenti.

"Meno male che ce l'hai grosso, altrimenti mi scopavo subito un altro davanti a te".

Io non capivo più un accidente, ansimavo come un pazzo, avevo un cazzone enorme come mai e lei torreggiava su di me sorridendo goduriosa e pompando da bestia. Un'imperatrice totale...

Oggi Emanuela mi ha telefonato e senza neppure salutarmi mi ha imposto di andare all'aeroporto a prendere un suo amico.

5 minuti dopo era sotto l'ufficio che strombazzava. Scendo di corsa ed eccola lì: 1.80 più 12 cm di tacchi, vestitino aderente bianco senza mutande. Gli operai che stanno facendo i lavori erano paralizzati e si toccavano i pantaloni sbavando.

"Guida tu", mi dice e si siede di fianco divaricando le gambe lunghissime e muscolose per guardarsi in mezzo. "Mi sono depilata male, senti qui.." Era bagnata come una cavalla.

Accosto lungo la tangenziale, scendiamo e la scopo da dietro appena sotto la discesa.

E' più alta di me e fa la stronza: si flette leggermente per prenderlo poi, quando glielo infilo, drizza le gambe e lo fa uscire.

Alla terza volta non reggo più e comincio a schizzarle sulle coscione. Allora se lo mette dentro e mi fa sborrare in figa.

Poi corre verso la macchina a gambe strette e mi dice: "Sbrigati, Marco è già arrivato e voglio che mi scopi la figa bagnata di sborra".

Io sono gelosissimo ma quando fa così devo obbedire.

Marco è una bestia pieno di muscoli, pelato.

Quando sale, vado dietro, lui guida ed Emanuela subito si china a spompinarlo. Ogni tanto si alza con quel cazzone enorme in mano e mi guarda.

Io ce l'ho di nuovo duro.

"Ferma, ferma" ordina lei. Scendono e lui se la inforca sbattendola addosso a un muro. Sborra quasi subito.

Le entro io e lei adesso urla.

"Spingi bastardo, mi brucia, dai, siii, spingi cazzone... siiii, godo, godo, godoooo"

E' un lago.

Saliamo in macchina e lasciamo Marco lì, in mezzo alla campagna mentre piscia.

Emanuela mi guarda e fa: "Adesso me ne scopo un altro e tu zitto".

Allora io chiamo una mia amica tettona, che lei conosce e gliela passo.

Fa finta di essere gentile, poi chiude e mi risbottona i pantaloni.

Quando la faccio ingelosire io, impazzisce la stangona!

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