giovedì 17 marzo 2016

Emozioni Acerbe

Emozioni acerbe

Un profumo speziato, agre, a tratti irritante ed eccitante, labbra umide e vogliose, barba incolta e ruvida, pelle morbida e liscia come quella di un bimbo, occhi di brace, penetranti a momenti dolci e languidi come a voler dichiarare ingenuità e candore, traditi da uno sguardo malizioso che invita ai più peccaminosi pensieri…..

Corpo tonico, muscoloso ma non troppo, una vena scende da un braccio come a delineare un sentiero che porta al piacere più oscuro e voluttuoso, simile ai bordi del bacino che scavano fin dentro l’inguine, luogo di perdizione e di abbandono dei sensi…..

Capelli folti, color pece, che rievocano i colori di terre lontane, selvagge, incontaminate… sorriso brillante e splendente come spiagge esotiche di vecchi continenti… ti ci puoi specchiare in quella dentatura e vederne i fondali….

Luci , sapori odori ed emozioni nuove a me, solita a farmi coinvolgere e travolgere da corpi, mani e lingue tutt’altro che giovani ed accattivanti…

Lui, così diverso, un bell’ insolente di 28 anni; sicuro, spavaldo, sportivo, dolce e timido, perverso e candido….. terribilmente acerbo ed ammaliante!

Io, donna un po’ bimba, sulla soglia dei 40 anni; capricciosa e giocosa, sincera e spudorata che mi lascio coinvolgere in questa passione senza tempo, senza se e ma, senza futuro, senza passato solo qui e ora.

Si qui e ora, lo voglio subito, non desidero attendere ancora, le mie voglie aumentano a dismisura non appena ripenso ai caldi momenti trascorsi insieme a lui.

Alle telefonate bollenti, ai messaggi ardenti e licenziosi che mi invia in ogni attimo della giornata.. “Ardo al pensiero dei tuoi baci così sensuali, bramo al pensiero della tua lingua sul mio turgido membro…. Lo sento già eretto che vuole uscire dalle mutande al sol pensiero di riaverti come ti ho avuto l’altra notte…. Ti farò gridare di piacere come non mai, chiamami tesoro, dimmi che posso giungere a te anche adesso, verrò immediatamente non appena mi dai il via libera, sto impazzendo ti voglio ora”! Che pazzo, penso, rileggendo questi ardenti sms inviati nel cuore della notte o nelle prime ore di un caldo pomeriggio estivo… Lui così giovane e inesperto, eppure così attento e dedito a me da farmi credere che sappia come far felice una donna…. Io così scettica e riluttante a volte da non farmi abbindolare dalle sue mosse, talvolta maldestre e inefficaci, come quando tenta di baciarmi con quella barba così ruvida lasciandomi evidenti tracce rosse sulla pelle così bianca e sensibile, talvolta brusche ma convincenti, come quando mi butta sul letto togliendomi di scatto le mutandine e sprofondando nella oscura e calda caverna.

Io così lunatica, imprevedibile, annoiata, depressa, ansiosa, indifferente, sensuale e dispettosa; lui così dolce, paziente, costante, ardente, misterioso( infondo non so granché della sua vita), timido e riservato. Cosa può trovare di affascinante in me? Me lo domando ogni volta che mi cerca. Perché non cerca le ragazze della sua età?

Corpi giovani, freschi, ribelli, disposti a movenze e imprese erotiche assurde, inimmaginabili, senza dilemmi e domande, senza capelli grigi, rughe, cellulitica visione, senza cedimenti: è un folle mi ripeto!

Poi d’un tratto sopraggiunge in me la donna, famelica, felina, che agguanta la sua fresca preda voracemente, senza pensare all’uso che ne fa, solo la voglia di saziarsi dei quel giovane corpo che si getta tra le sue braccia implorando incessante godimento e ondate di estasi, che solo una vera cacciatrice può donare. E allora mi dico, perché no! Questo cucciolo vuole me, grida il mio nome, vuole la mia calda e avvolgente lingua su di lui, vuole essere inondato dai miei baci voraci, vuole le mie mani che percorrono il suo corpo, avvinghiandolo a sé con dolce fermezza e unica voluttà. Si, solo in me vede tutto ciò, solo in me sa di trovare quel piacere libero, intenso, libidinoso che una donna della mia età può offrire.

Ecco sono pronta, ti aspetto, vieni subito sono qui, prendimi. Non appena varca la soglia del portone non lo faccio nemmeno entrare, nel buio delle scale lo fermo, le sua spalle contro il muro e io bloccandolo lo ricopro di baci caldi e voluttuosi, la mia lingua si fa impazzita e bagna il suo collo, il suo petto, i suoi capezzoli, si impregna del suo aspro odore , cominciano così a pizzicare le papille gustative al sol contatto con i suoi folti peli inondati di profumo al sandalo…. Non ci penso continuo il mio percorso linguale sulla sua morbida e invitante pelle di uomo bambino….

“Ti guido io dolce preda, nella mia calda tana ti aspetta un’oasi di piacere, laddove un fiume in piena ti invaderà tutto e lì potrai trovare ristoro e appagamento…”

Ti farò sentire un re, uno sceicco che ha a suo servizio un’ancella devota e vorace che allieterà ogni attimo trascorso con lei, ti condurrà in mondi mai esplorati ove nessuna ha avuto mai il coraggio di accompagnarti, seguimi senza indugi e dubbi, abbandonati a questo richiamo famelico e impetuoso…

Lui comincia ad ansimare, a gemere, socchiudendo le labbra delicatamente subito dopo mordendole ad ogni affondo della mia bocca sul suo magnifico strumento, che diventa così turgido, così eretto e maestoso dentro di me, lo gusto come un gelato succoso, dal quale non voglio staccarmi, desiderosa di tenerlo tra le mie labbra il più possibile… “Non fermarti, continua così, mi stai facendo morire di piacere, si leccami così, fammi sentire che sono il tuo uomo, sei mia tutta mia… lo grida mentre mi tiene la testa con dolce fermezza su di lui, sento che si dimena, vuole che scendo anche sulle sue colline e così lo accontento, sa che farò ogni cosa mi chiederà.

D’un tratto il mio spirito indomito e trasgressivo torna a ricomporsi e destarsi, mi sento a disagio, fuori luogo, spudorata, sfacciata, e sporca…. Rifletto e mi dico che devo fermarmi, no non posso continuare, non così, non in quel momento, non in queste scale del condominio dove abito; cosa può pensare la gente che passa da qui ? No, non mi deve vedere nessuno, all’improvviso mi fermo e giro il capo verso la rampa di scale che porta verso l’uscita e subito dopo controllo anche l’ascensore e la rampa di scale che va a salire, mi viene un fremito interiore, come se qualcuno ci stesse osservando nascosto nei piani superiori o nel cortiletto interno che si affaccia proprio all’entrata della scala…

Immediatamente mi viene un’ eccitante idea… l’ascensore, farlo nell’ascensore. Un sogno che non ho mai realizzato, che posso creare in quel momento anche per l’estrema lentezza del macchinario da poco sostituito nel palazzo, si adatta molto bene a questa mia bizzarra ma allettante decisione. Lui infatti ne è entusiasta, così senza indugiare ancora, lo catapulto nel vano ascensore con il suo bel pene eretto e splendente, che non aspetta altro di eruttare la lava incandescente dentro il mio cratere.

Ecco mi penetra, il piccolo specchio nella cabina riesce nonostante tutto a riflettere i nostri corpi avvinghiati e appiccicati, che pornografica visione! Spinte

lente e suadenti si fanno più energiche e risolute, magnifico sguardo sulle sue natiche così sode e tonde, le acchiappo con vigore , le accompagno verso di me in modo che possa entrare tutto il suo meraviglioso arnese; secondo terzo, quarto quinto piano, i piani salgono come sale il mio orgasmo e il fiume di piacere che sgorga senza sosta; sesto piano, giusto il tempo di premere il tasto e ridiscendere, per prendere fiato e ripartire verso il sesto…. Pause brevi ma intense nelle quali ci si guarda negli occhi , osservando il sudore sulla fronte, il respiro affannato e caldo, le bocche semi chiuse che cercano ancora un bacio di partenza e far ripartire così questo magnifico gioco di sensi e di passione.

E così la giostra dell’amore riparte, cavalcando ondate orgasmiche mai infrantesi su questa bruciante spiaggia... La sua voce si fa più roca e invocante di parole licenziose, io lo accontento all’istante, incrementando il tal modo la sua erezione. Il suo pene struscia sul mio, sta per venire e io con lui, lo sento, le sue dimensioni aumentano a dismisura, mi sento lacerare ma non arresto questa splendida e infuocata cavalcata.. sento che sto arrivando all’estasi, mi prende i seni, mi succhia i capezzoli con foga, la sua lingua si muove vertiginosamente sul mio seno, sul mio collo, me la caccia in gola fino a quando un’ultima ed energica spinta di bacino conferma il compimento del suo viaggio di piacere.

Giunti all’apice quasi in sincronia, stremati, esausti, accovacciati e ancora stretti l’uno all’altra ci guardiamo stavolta sorridenti, felici e soddisfatti. Ci soffermiamo sui nostri volti, su i nostri corpi ancora semi nudi, sull’incredulità di questi attimi.. lo specchio come unico testimone del nostro peccaminoso incontro.

I vestiti sgualciti si ricompongono, le mani si disgiungono, i capelli si sistemano, un ultimo bacio di congedo, le porte si aprono. Prima di andar via lui si volta a guardarmi: un’occhiata intensa, un sorrisetto beffardo, scuotendo la testa, come a dirsi, come a dirmi…

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