giovedì 17 marzo 2016

Iniziazione al porno di Susanna


Iniziazione al porno di Susanna
Rebecca chiese a Susanna di accompagnarla fuori città per andare a riscuotere dei soldi, era stata molto vaga sul motivo e Susanna non volle insistere più di tanto.

Arrivarono a una villa in aperta campagna, circondata da una alto muro di cinta, quando la vettura di Rebecca si presentò all’imponente cancello, un tizio in un gabbiotto parve riconoscerla e azionò il meccanismo elettrico che spalancò il cancello fra stridori e luci lampeggianti.

Dopo aver parcheggiato entrarono nella villa da una porta in vetro sul retro e si trovarono in un ampio salone elegantemente arredato, a sinistra c’era una scala che saliva al piano superiore, mentre a destra c’era un corridoio. Rebecca si diresse verso la scala, “io ho un po’ da fare ora, vai pure in giro o aspettami qui, fa come vuoi, ma non salire sulla scala, intesi?.”

“Ok” Rebecca le diede un bacio e salì sculettando per le scale.

Susanna si sedette su un ampio divano, indossava un vestitino nero molto aderente con delle spalline sottilissime che le arrivava appena sotto le mutandine, ai piedi le solite DocMartens. Dall’ampia scollatura del vestito spuntavano i suoi grandi tatuaggi colorati che proseguivano lungo le braccia.

Dopo un po’, visto che non si faceva vivo nessuno, si avventurò per il corridoio; trovò prima una porta chiusa, poi un’altra, a un certo punto il corridoio si divideva in due quasi a formare una “Y”, si diresse verso la parte destra perché le era sembrato di udire dei rumori provenienti da quel lato. Camminò incuriosita verso la fonte di quei rumori e vide una porta aperta da cui usciva una forte luce e un gran vociare.

C’erano un paio di cameramen che stavano effettuando delle riprese, di lato un computer portatile che fungeva da banco di regia con una persona fissa sul monitor, poi vari personaggi ai quali Susanna non sarebbe stata in grado di attribuire una funzione eccetto per un tizio con un basco rosso e un foulard della stessa tinta al collo che dal modo in cui impartiva ordini si sarebbe detto il regista. Al centro della sala, illuminato da forti proiettori, un lettone in cui tre bellissime trans, due bianche e una nera, con dei cazzoni enormi si stavano scopando una rossa tutto pepe che si dava un gran da fare con la nera che glielo sbatteva nel culo e le altre due che si facevano spompinare a turno. A un certo punto il regista disse “stop, cambio posizione!” la rossa notò Susanna, “Hey bocconcino” le disse, “se vuoi vedermi scopare devi farmi vedere i tuoi tatuaggi!”

Susanna non se lo fece dire due volte e si abbassò subito le spalline facendosi scivolare in terra il vestitino che scostò con un calcio, tutti si girarono a guardarla, sul suo corpo erano disseminati molti disegni, teschi, stelle, farfalline, tutti coloratissimi e di pregevole fattura, intorno all’ombelico pierciato c’era una stella rossa, sopra ai seni opulenti, anch’essi pierciati c’era un cuore alato con una corona che le andava a finire sul collo, su un fianco aveva una pin-up giapponese, molti disegni erano anche sulle gambe, si tolse le DocMartens e i fantasmini rosa e mostrò le roselline azzurre sui piedi, si sfilò il minuscolo tanga e una corona di stelline erano poste a semicerchio intorno alla fica depilata e con tre piercing. Poi si girò, nella schiena aveva un’enorme e intricatissima ragnatela, e vari disegnini.

“Ma sei deliziosa!!” disse la rossa.

“Hai mai fatto porno?” Le chiese il regista.

“No,” rispose sentendosi quasi in colpa Susanna, poi maliziosamente si mise un dito in bocca, “Ma mi piacerebbe provare...”.

La ragazza dai capelli rossi le si avvicinò e le mise una mano sulla fica e cominciò a titillarle il clitoride, era eccitatissima e aveva la fica molto bagnata. “Dai buttati in mezzo... George, che ne dici...?”.

“Ok ma senza penetrazione, qui siamo molto ligi e senza certificato HIV non si può.”

“Mi sembra giusto, ma cosa dovrei fare allora...?”.

“Ora ti spiego la scena che ho in mente, se te la senti, altrimenti pazienza...”

Susanna sapeva che qualsiasi accettato di fare qualsiasi cosa ma quando il regista le spiegò la scena un’ondata di eccitazione si impossessò di lei.

“Va bene... ci sto!”.

Susanna venne fatta mettere supina sul lettone, la rossa si mise sopra di lei a pecorina con la fica sulla sua faccia e al ciak le due si diedero da fare con un sessantanove. Susanna si aggrappò con le mani alle chiappe della rossa e affondava la lingua nella sua fica depilata, poi arrivarono i tre trans, e a turno li spompinò mentre la rossa continuava a leccarle la fica e a infilarle le dita in culo e in fica.

A un segno del regista una delle trans ficcò il suo cazzone nel culo della rossa, mentre la lingua di Susanna passava alternativamente dalla fica della ragazza alle palle della trans.

La trans venne nel culo della rossa, uscì e subito un’altra prese il suo posto infilandole il cazzo in culo, venne anche lei e infine la trans nera si inculò la ragazza, con Susanna che continuava instancabile a lavorare di lingua fino a che anche la nera venne nel culo della rossa. La ragazza alzò il busto in modo che Susanna le vedeva la schiena, il buco di culo era posizionato proprio all’altezza della sua bocca che aprì vogliosa, con le mani allargò le chiappe della rossa e un fiotto di sborra cominciò a uscire dal suo culo per finire dritto nella bocca di Susanna che ingoiò tutto.

Questa fu l’iniziazione al porno di Susanna.

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